LA CASCATA DI RIO TERRO E LA GROTTA ED EREMO DI SOFFIANO.

NUOVI ITINERARI dal 2014 ad oggi
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La calda estate del 2025 ci porta alla ricerca di luoghi poco impegnativi e freschi dove andare a camminare.

Situato poco al di fuori del confine Nordest del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, l’Eremo di Soffiano è una meta posta nei dintorni di Sarnano, facile e molto conosciuta.

Meno conosciuta e frequentata è invece la Cascata di Terro in quanto non segnalata sul posto e non riportata sulla cartografia,

Entrambe gli itinerari si possono effettuare in giornata partendo dalla frazione Terro di Sarnano.

Si trovano sul web e sulla bibliografia di luoghi di culto adeguate informazioni per raggiungere l’Eremo, anche se nella bibliografia specifica dei Monti Sibillini ovviamente non sono riportati proprio perché al di fuori del Parco.

Noi siamo partiti dalla frazione di Terro di Sarnano, raggiungibile tramite la SS78 da Sarnano in direzione Macerata fino in località Callarella. Poco prima del distributore di benzina, all’altezza dell’azienda Laminox, si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per Campanotico – Terro – Scuola di Volo e si prosegue sulla strada principale fino al termine, in prossimità della frazione.

Qui si parcheggia in uno slargo dopo il paese e si prosegue a piedi nella strada sterrata che si inoltra nella valle.

Dopo circa 700 metri si incontra un tratturo che sale a destra in netta salita, percorso anche da itinerari MB, per l’Eremo di Soffiano si sale per circa 500 metri fino a circa quota 800 metri ad incontrare un ampio tratturo che proviene dalla strada Carsoducci-Bolognola, si prende il tratturo a sinistra ed in meno di un chilometro si raggiunge, in poco più di un’ora, la Grotta ed Eremo di Soffiano.

Dalla strada di fondovalle sale un secondo sentiero per l’Eremo di Soffiano, 300 metri più avanti del primo tratturo indicato sopra, anche questo usato per percorsi MB ma più stretto ed impervio quindi poco consigliato.

Notizia dell’Eremo di Soffiano fin dall’anno 1101, quando i figli del Conte Ismidione donarono la terra in cui sorge l’eremo al Prete Alberto e a i suoi compagni, che ne fece un luogo di meditazione e di preghiera, erigendovi una cappella. In seguito, l’eremo fu abitato dai Francescani e non è improbabile che lo stesso San Francesco abbia fatto sosta qui lungo il cammino. Qui sono stati ritrovati anche i resti del Beato Liberato da Loro, religioso di origine nobile, anche lui della famiglia dei Brunforte, che si ritirò in preghiera in questi luoghi: a lui, infatti, è intitolato il vicino convento tuttora esistente. Scavi recenti hanno portato alla luce gli scheletri di un uomo e di una capra, alimentando la storia tramandata dai locali secondo cui la grotta fu abitata a lungo a un eremita sconosciuto che aveva una capretta come unica compagnia

Visitato l’Eremo si ritorna indietro fino al tratturo di fondovalle per proseguire a destra fino a che la strada si trasforma in un sentiero.

Ci si inoltra nel selvaggio Fosso di Rio Terro dove la valle si restringe fra alte pareti man mano che ci si addentra in essa.

Dopo alcune centinaia di metri si incontra un fosso sulla sinistra, il Fosso di Meta, da tralasciare per il normale escursionista in quanto selvaggissimo ed adatto solo ad esperti, oggetto di futura descrizione.

Si percorre quindi il sentiero, più evidente, di destra, passando sotto ad alte pareti fino alla cascata finale (30 minuti dal bivio per l’Eremo).

A circa metà sentiero si notano degli ometti di pietra che indicano il sentiero che scende al fosso dall’Eremo di Soffiano ma da tralasciare in quanto anche questo tratto, da percorrere semmai in discesa dall’Eremo, è riservato ad escursionisti esperti, è anche dotato di una lunga corda proprio sotto all’Eremo, necessaria per scendere nel ripido tratto sopra al fosso.

Il Fosso di Rio Terro nasce sotto alle pendici Nordest delle creste che collegano le cime di Monte Montioli-Pizzo di Chioggia-Monte Ragnolo.

L’itinerario è adatto a tutti, essendo il Fosso umido e scivoloso, sono richiesti scarponi da trekking con buona suola antiscivolo, si consiglia di percorrerlo in primavera per avere un maggiore flusso idrico nella cascata.

Ritorno stesso itinerario.

Di seguito le immagini dell’escursione

LA GROTTA ED EREMO DI SOFFIANO

1- La alta parete di Scaglia Rossa che sovrasta l’Eremo di Soffiano, sullo sfondo il versante Nordest del Monte Ragnolo.
2- Il selvaggio Fosso di Meta si apre sul versante Nordest del Pizzo di Meta.
3- La strettoia del Fosso di Meta, ben visibile dall’Eremo di Soffiano.
4 – L’Eremo di Soffiano, costruito sotto all’omonima grotta.
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7 – 8- Veduta delle pendici Nordest del Pizzo di Meta dall’interno della grotta.
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9- La piccola sorgente vicino all’Eremo, di presunte proprietà benefiche.
10- Il Pizzo di Meta visto dal sentiero che dai prati sovrastanti l’Eremo conducono nel versante Nordest del Monte Ragnolo.
11- Silene ciliata subsp. graefferi

LA CASCATA DI RIO TERRO

12- Il primo tratto del Fosso di Rio Terro con le rocce fortemente piegate.
13 – 18- Il tipico ambiente di Forra appenninica all’interno del Fosso di Rio Terro
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19- Gli omini di pietra indicano il sentiero che scende al Fosso di Rio Terro dall’Eremo di Soffiano.
20- Grande Tasso (Taxus baccata) all’interno del Fosso.
21 – 22- Pareti stillicidiose dal vago aspetto di volti umani.
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23 – 26- La Cascata di Rio Terro, a primavera presenta una maggiore portata idrica che la rende più bella.
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27- Muschi del tipo Palustriella che danno origine a formazioni travertinose dette “pietra spugna” .
28- Il fosso di Rio Terro termina in corrispondenza della omonima cascata.
29- Piccole rane crescono.
30- Cartografia dei percorsi indicati.
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