FOSSO DELLA CASTAGNA – SMERILLO

NUOVI ITINERARI dal 2014 ad oggi
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Per chi vuole evadere dal caldo torrido estivo e ama la natura selvaggia, dall’aspetto praticamente tropicale, si può immergere in questo Fosso alle falde della montagna di Smerillo (FM).

Il Fosso presenta tratti di forra alternati a cascatelle e laghetti immersi sempre in una lussureggiante vegetazione che rende delle volte il proseguimento impegnativo.

La lunghezza del percorso normale è di circa 1,5 chilometri.

L’escursione proposta non è affatto comoda, è facile ritornare graffiati dai rovi ed è quindi adatta ad escursionisti che si sanno destreggiare tra rovi, alberi e massi e che amano bagnarsi i piedi.

Si consiglia di portare un bastoncino o altro per tagliare rovi e vegetazione che, delle volte, impedisce il proseguimento, neppure passare sempre in acqua è possibile in quanto il torrente, in alcuni punti in particolare nella prima parte, è ricoperto da un tunnel di folta vegetazione.

ACCESSO: Da Fermo si prende la strada in direzione Servigliano, si prosegue, si raggiunge in auto l’incrocio per la frazione di Molino – Monte San Martino percorrendo Strada Provinciale 239 Fermana-Faleriense e si prosegue per altri 500 metri fino al primo ponte che si incontra, si parcheggia a destra poco prima del ponte in corrispondenza di una stradina che scende nel campo sottostante.

Da Amandola si pr3ende la medesima strada Provinciale in direzione lago di San Ruffino -Servigliano, si supera il Lago e la frazione di val di Tenna (incrocio Smerillo-Montefalcone Appennino) e si prosegue per circa 4 chilometri fino al ponte, si parcheggia a sinistra poco dopo.

DESCRIZIONE: Dal parcheggio (posto per una sola auto), si scende per stradina sterrata nel prato sottostante e ci si dirige a sinistra fin sotto al ponte, che in realtà sono due in quando quello vecchio è ricoperto da vegetazione e dalla strada non si vede praticamente più, da qui faticosamente si risale il fosso fino ad una cascata di circa tre metri che impedisce un agevole proseguimento se non si ha pratica con corde.

Di seguito le immagini dell’escursione:

1- Il doppio ponte da dove si risale il Fosso della Castagna.
2- La prima parte del fosso tra folte vegetazioni di felci,
3- 6 – Il fosso è caratterizzato da numerosi laghetti.
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7- Le felci, in questo caso la Lingua cervina (Asplenium scolopendrium), crescono addirittura sui tronchi richiamando l’aspetto di una foresta tropicale con Orchidee e Tillandisie epifite.
8- L’unica nota stonata che ci ricorda sempre la vicinanza alla civiltà è un bruttissimo doppio tubo nero di captazione dell’acqua che, credo, ormai in disuso, in quanto rotto in alcuni punti.
9 – 10- Nel fosso sono presenti grandi, altissimi e vecchi alberi, Ontani, Pioppi e Salici.
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11 – 12- Il alcuni tratti il fosso presenta massi e tronchi di alberi caduti che rendono impegnativo il proseguimento.
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13- La vegetazione fa sempre da padrona nel fosso.
14- La bellissima felce Lingua cervina in controluce.
15- Questa immagine l’ho già vista molti anni fa …….. si. … nella foresta tropicale dell’Honduras !!!!!
16- Una parete di Arenaria completamente rivestita di felci Capelvenere (Adiantum capillus-veneris)
17 – 18- Verso metà percorso il fosso si restringe prendendo l’aspetto di una forra dove i prosegue in acqua.
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19 – 21- In questo punto un grande albero, caduto da tempo e in corso di calcificazione, ha formato una piccola diga con relativa cascatella.
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22 – 31- Si prosegue in ambiente di forra con i piedi in acqua.
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32- In un tratto di fianco al laghetto più profondo è presente un vecchio cordino assolutamente da ignorare.
33- Infatti è semplicemente legato a dell’edera.
34- Ancora altri laghetti.
35 – 36- la cascata dove termina l’itinerario escursionistico, per il proseguimento e soprattutto per la discesa occorre una corda.
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37- Nel fosso sono presenti Gamberi di fiume (Austropotamobius pallipes) assolutamente da lasciare in pace.
38- Il raro Ipericum androsaemum
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