Il giorno dopo aver percorso la ferrata Marcirosa a Pietrapertosa (Dolomiti Lucane) ci siamo trasferiti in auto a Sasso di Castalda dove abbiamo percorso la Ferrata Arenazzo e la Belvedere.
La ferrata Arenazzo, la prima che abbiamo percorso, presenta un primo ponte tibetano poi non si snoda su pareti verticali ma, effettua una lunga traversata su un pendio rupestre appoggiato piuttosto insidioso fino al lunghissimo ponte tibetano finale che ci ha messo tutti a dura prova in quanto, per la sua lunghezza, risulta piuttosto dondolante.
In questo lungo ponte Tibetano costituito da un cavo per i piedi, due cavi laterali per le mani e un quarto sopra alla testa per far passare le longe da ferrata, abbiamo usato un accorgimento molto utile che non usano tutti.
Abbiamo fatto scorrere su uno dei cavi laterali la terza longe, usata come autoassicurazione per le soste, oltre alle due longe da ferrata fatte scorrere sul cavo sopra alla testa, questo ci ha dato una maggiore tranquillità in quanto, in caso di caduta, le longe da ferrata ci avrebbero trattenuto in aria a circa due metri sotto al cavo, il che avrebbe reso poi difficile risalire fino a riprendere il cavo di cammino, mentre la longe laterale lunga poche decine di centimetri, ci avrebbe trattenuto vicino al cavo di cammino consentendoci di poterlo riprendere facilmente.
Successivamente abbiamo percorso la breve ferrata Belvedere, facile, che risale una cresta rocciosa nel vallone dove sono presenti due ponti tibetani percorribili a pagamento, fino ad una piattaforma di vetro chiamata appunto il “Belvedere”.
Anche la descrizione di queste due ferrate sono reperibili sul sito www.ferrate365.it a cui si rimanda.
Di seguito le immagini delle due Ferrate.

























