Omaggio a Paolo Petrini

ASCENSIONI CLASSICHE dal 2018 ad oggi
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Il 6 Febbraio ci ha lasciato il nostro amico Paolo Petrini.

I vecchi alpinisti dicono che ormai non c’è più nulla da fare nei Monti Sibillini.

I nuovi alpinisti non sanno fare altro che ripetere vie già fatte, talvolta in modo ossessivo, ma non hanno lo spirito esplorativo che caratterizza un vero alpinista.

Paolo andava sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di diverso, oltre lo spigolo, oltre il torrione, parlava con gli anziani della zona per avere notizie e spunti, andava alla scoperta di nuovi luoghi da visitare, della salita alternativa.

Una per tutte la salita su roccia della parte terminale della cresta Sud di Pizzo Berro.

Lo conobbi molti anni fa con Fausto in una delle mie serate di proiezioni di immagini sui Monti Sibillini, parlammo a lungo, ci scambiammo numerose notizie, informazioni e curiosità.

Stefano e Monica lo ricordano nelle loro uscite.

Si ritrovò con Fausto a combattere il male, un giorno gli disse che noi, come lui, eravamo gli ultimi alpinisti esploratori dei nostri monti, lui purtroppo non ce l’ha fatta in questa ardita salita.

Se n’è andato cosi uno degli ultimi alpinisti esploratori dei nostri meravigliosi monti.

Ciao Paolo, ci ritroveremo sulle nostre cime.

Croce di Monte Bove caduta dopo il terremoto, Ph. Stefano Ciocchetti
Versante Est di Monte Amandola, Ph. Monica Capretti
La cresta Sud del Pizzo Berro dove Paolo ha firmato una delle sue più belle salite.
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5 thoughts on “Omaggio a Paolo Petrini”

  1. Bel ricordo/omaggio….Una persona speciale nell’interpretare l’andare in Montagna…alla scoperta di vecchi sentieri usati da pastori per salire con il gregge e soprattutto con le Capre quei fossi e Valloni. Si ci mancherai! Ciao Paolo.

  2. Ciao Paolo, sei stato il mio primo compagno di cordata ed io per te, freschi ed un po ingenui di corso Cai di alpinismo entrammo nel turbine di questa stupenda attività che per un periodo ci ha permesso di vivere insieme emozioni uniche irripetibili ed autentiche, poi con il tempo e i casi della vita entrambi abbiamo legato quella corda anche con altri ma il ricordo il ricordo tuo e delle emozioni vissute insieme rimarrà indelebile.

  3. Non lo dico perché voglio farmi bello hai vostri occhi,ma perché dopo aver saputo di ciò che le era successo, insieme con Corrado sono andato a casa sua per vedere come stava.Tra sentire una cosa e vedere in faccia la situazione è ben altra cosa.Mi ricordo che tra un discorso e un’altro ancora aveva voglia di andare in montagna nonostante avesse poca forza soprattutto come ci disse lui stesso dopo aver fatto la chemio.Da quella volta non l’ho più visto,pensavo spesso a lui sperando in una guarigione.Mentre i giorni passavano spesso pregavo di notte e mentre lo facevo una sera dissi al nostro Signore di invertire le cose perché quella voglia di vivere che aveva e la passione per la montagna ,mi hanno fatto pensare che lui qualcosa per cui aveva senso vivere lo avesse,al contrario di me che francamente non trovo più gioia e soddisfazione, tanto da donargli la mia vita.Ora che se ne è andato sono ancora più triste perché il mio monito è stato vano.Ciao Paolo. Ps, Spero che non guarderete errori di grammatica.

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