BALZO ROSSO, al cospetto di una grande ma sconosciuta parete rocciosa.

NUOVI ITINERARI dal 2014 ad oggi
image_pdfimage_print

Il 9 settembre 2020, con il mio amico botanico Sandro, abbiamo raggiunto la base di una delle più maestose pareti rocciose dei Monti Sibillini anche se meno conosciuta.

Il Balzo Rosso si eleva per oltre 250 metri di completa verticalità dalle pendici Sud-est del Monte Amandola, del gruppo del Monte Castel Manardo. La parete, essendo formata da friabile Scaglia Rossa, non è facilmente arrampicabile, non esistono vere e proprie vie alpinistiche ma solo tentativi e brevi salite e per questo non è frequentata e quindi nota agli arrampicatori.

Eppure la parete è verticalissima, al contrario delle altre pareti del Monte Bove o del Pizzo del Diavolo, caratterizzate da torrioni, canali, e cenge che ne interrompono la verticalità.

Per raggiungere la base della parete si può partire comodamente da Capo Valle raggiungibile in auto dalla strada per il Santuario della Madonna dell’Ambro.

Dalla parte superiore della frazione si prende un evidente tratturo indicato sulle carte con il n.228 che si inoltra per campi coltivati ed incolti in direzione del Balzo Rosso. Si tralasciano tutte le diverse deviazioni laterali meno evidenti, si supera un canalone roccioso con fonte e sorgente e ci si addentra in un bosco.

In circa 40 minuti si raggiunge un incrocio dove a destra si trova un sentiero (segnalato) che conduce verso Campolungo al Rifugio Città di Amandola ed un secondo che scende verso il Santuario, si prosegue nel meno frequentato e conosciuto sentiero centrale che si dirige verso le pareti che si raggiungono in altri 15 minuti.

Dal sentiero si può salire direttamente verso la base delle pareti oppure si può continuare per il sentiero n.226 verso il Casale S. Giovanni Gualberto.

Il sentiero è indicato in alcune guide e carte dei Monti Sibillini, per il ritorno si compie lo stesso itinerario.

1- Il Monte Zampa a sinistra, il Monte Sibilla di seguito e a destra Il Pizzo, visti da Capo Ripa, nei pressi di Capovalle.
2- Il Monte Priora con Il Pizzo ed il Poggio della Croce.
3- Il Monte Zampa a sinistra e il Monte Sibilla a destra.
4- Veduta d’insieme del Balzo Rosso.
5- Allium lusitanicum
6- la particolarissima orchidea Spiranthes spiralis nei prati di Capovalle.
7- Il tratturo che da Capovalle conduce verso il Balzo Rosso per poi dividersi per Campolungo e per la Valle dell’Ambro
8- Aquila alta in volo sopra al Balzo Rosso.
9- La parete Est del Balzo rosso
10- La parete Sud del Balzo Rosso, una lama di roccia che si innalza per oltre 250 metri.
11- Bivacco di fortuna nei massi sottostanti il Balzo Rosso.
12- L’imponente parete Sud del Balzo Rosso nei pressi dell’incrocio con il sentiero che sale dalla Santuario della Madonna dell’Ambro con quello che devia a destra verso Campolungo.
13- Allium saxatile
14- Sulla verticale della grande parete.
15- Saliamo sopra al sentiero verso la parete.
16 – 17- Balestrucci si riposano sotto a dei grandi tetti prima della partenza per la migrazione.
17
18 – Sandro in esplorazione alla base della parete.
19- Il sentiero passa a poche decine di metri dalla parete.
20- La Priora con il Pizzo a sinistra e Il Pizzo Regina a destra.
21 – 22- L’imponente parete del Balzo Rosso si staglia sopra al bosco.
22
23- Il Pizzo Tre Vescovi ed il Monte Acuto nell’alta Val d’Ambro con la barriera delle Roccacce in ombra
Pianta satellitare del percorso proposto.
image_pdfimage_print

2 thoughts on “BALZO ROSSO, al cospetto di una grande ma sconosciuta parete rocciosa.”

Rispondi a Pier Giovanni Buatti Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.