CIMA DI COSTA VETICHE INVERNALE DA BOLOGNOLA con variante a Punta Bambucerta e/o Monte Rotondo

NUOVI ITINERARI dal 2014 ad oggi
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Il 16 febbraio 2017, grazie a condizioni di innevamento ottimali, è stata ripercorsa integralmente da Bolognola, la lunga cresta (5 km.)  Balzo della Croce – Costa Vetiche – Cima di Costa Vetiche (neppure riportata sulle carte) – Forcella Cucciolara, per poi proseguire fino alla cima di Punta Bambucerta e/o alla cima di Monte Rotondo con un dislivello di oltre 1000 metri, già percorsa da me diversi anni fa ma non documentata.

Come di consueto anche questo itinerario invernale, percorso in una zona praticamente sconosciuta e non frequentata del gruppo nord dei Monti Sibillini (una delle poche zone dei Monti Sibillini facilmente raggiungibile in auto dopo il sisma dell’Ottobre 2016), non è descritto in alcuna guida in commercio.

La salita, effettuata già anche in estate,  è di interesse principalmente invernale e va effettuata, specie nel ripido tratto roccioso che precede la Cima di Costa Vetiche, con condizioni di neve stabile e gelata per l’elevato rischio slavine che il pendio nord della cima presenta.

L’itinerario proposto è lungo e richiede attenzione nel tratto roccioso di Costa Vetiche e, per chi prosegue verso il Monte Rotondo, nel tratto a monte di Forcella Cucciolara e alle cornici presenti nei versanti nord, come sono state trovate eccezionalmente in occasione della prima salita (ben visibili nella foto n.7).

Naturalmente sono richiesti ramponi e consigliabili due piccozze e può risultare utile una corda nella salita del tratto roccioso di Costa Vetiche.

Accesso:

L’itinerario prevede come base di partenza il primo nucleo abitato di Bolognola denominato Villa da Piedi o Bentivoglio (dal nome di una delle tre famiglie Bolognesi che fondarono l’abitato, le altre sono Pepoli per Villa di Mezzo e Malvezzi per Villa da Capo) che si raggiunge in auto per la strada Fiastra – Acquacanina – Bolognola (354720,6 E – 4762098,8 N; 975 m).

Salita:

Dalla frazione attualmente chiusa al traffico dopo il sisma, si scende a piedi per la strada in direzione della chiesa, si attraversa il nucleo abitato e la strada si trasforma in un tratturo che, evitando una deviazione a sinistra, in breve (10 minuti) porta al torrente Fiastrone.

Si supera il torrente su un vecchio ponte e si inizia una ripida salita sul versante opposto all’interno del bosco su un ampio sentiero.

Si raggiunge Balzo Bonomo e si prosegue fino ad incrociare il tracciato in piano del canale di raccolta delle acque della condotta forzata della Centrale idroelettrica di Bolognola.

Volendo si può proseguire nel tracciato del canale ed uscire sempre sulla cresta di salita 50 metri più a valle (questo è una parte dell’itinerario descritto sulle guide che permette di raggiungere le cascate dell’Acquasanta da Villa da Capo di Bolognola)

1-La cresta di salita vista dalla strada Pintura di Bolognola – Sassotetto.
2-La lunga cresta di salita vista dal Balzo della Croce.
3- La cima di Costa Vetiche in ombra a sinistra e la Punta Bambucerta a destra, al centro sullo sfondo la cima del M. Rotondo.
4- Da sinistra la Punta Bambucerta, il Monte Pietralata e Monte Cacamillo, al centro in ombra la Valle dell’Acquasanta.

Si prosegue sempre in salita e dopo 30 minuti si sbuca nei prati sommitali della cresta tra lo Scoglio Ramaggiore e il Balzo della Croce (foto n.1; 354427,3 E – 4761567,2 N; 1125 m).

            Si prosegue la cresta erbosa in salita fino a raggiungere, in altri 20 minuti, il Balzo della Croce caratterizzato da una alta ma esile croce in ferro (354693 E – 4761232 N; 1276 m.).

            Quindi seguendo fedelmente il filo di cresta sempre in salita costante si raggiunge la Macchia dell’Aratro, (30 minuti; 355281 E – 4760025,5 N; 1500 m.) bellissima faggeta di alto fusto.

            Oltrepassato il tratto di bosco la cresta inizia a impennarsi ed assottigliarsi sempre di più.

            Dopo altri 45 minuti si arriva in prossimità di uno scoglio verticale di scaglia rossa che rappresenta la parte più impegnativa della salita (354247,5 E – 4758916,3 N; 1790 m.).

            Dalla base dello scoglio si traversa delicatamente verso destra per una ventina di metri per evitare le friabili rocce quindi si risale su un tratto innevato molto ripido.

Scavalcata una crestina innevata si devia quindi verso sinistra con un lungo traverso per andare a riprendere il ripido filo di cresta sopra allo scoglio stesso.

Si raggiunge così una prima cima senza nome a quota 1870 m. (354144,7 E – 4758801,5 N) dove, del versante sud, esce la via invernale n.12 descritta nel mio secondo libro “IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI” edito nel 2014.

            Si prosegue per cresta meno ripida e con circa 45 minuti dallo scoglio si raggiunge la cima di Costa Vetiche a quota 1950 m. (353681 E – 4758613,7 N) da cui si domina l’intera Valle Tela e la parete nord del Monte Rotondo.

Variante a Punta Bambucerta:

            Dalla Cima di Costa Vetiche si scende con attenzione nel versante nord a prendere la lunga cresta (800 m.) che la collega alla Punta Bambucerta, denominata anche in zona “l’Abbandonata” proprio per la sua difficoltà di accesso.

            In circa 30 minuti di facile ed aerea cresta si giunge alla cima di Punta Bambucerta a quota 1869 m. (353542,4 E – 4759469,2 N) a picco sopra alla Valle dell’Acquasanta a nord e la Val di Tela a ovest.

            Da questa cima si può osservare la selvaggia area che risulta praticamente frequentata solo dalla mia cordata; infatti ricordo le vie da me aperte in zona:

  • Parete nord di Punta Bambucerta; Via dell’Abbandonata estiva ed invernale; itinerario n. 7 descritto nel mio libro “I MIEI MONTI SIBILLINI” Anno 2011.
  • Grotte di Angilino; itinerario estivo n. 3 descritto nel mio libro “I MIEI MONTI SIBILLINI” Anno 2011.
  • Canale ad “S” del Monte Cacamillo e sentiero dimenticato, dalle sorgenti dell’Acquasanta; itinerario n. 10 descritto nel mio libro “IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI”, anno 2014.
  • Salita alla Cima di Costa Vetiche, via invernale n.12 descritta nel mio secondo libro “IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI”,  anno 2014
5- La cresta e lo scoglio prima della Cima di Costa Vetiche, visibile in alto  a destra
6- Il tratto più impegnativo, il superamento del grande scoglio di roccia rossa, in corrispondenza delle stelline le successive foto n.8, 9 e 10
7- Panoramica del tratto di cresta più bello e più impegnativo dell’intera salita in ottime condizioni d’innevamento.
8- Il tratto iniziale del traverso di destra per il superamento dello scoglio, a destra il M. Pietralata.
9- Il tratto centrale del traverso sinistro per andare a riprendere il filo di cresta.
10- L’ultima ripida salita prima della Cima di Costa Vetiche, con la neve nel versante est che si stava già
      ammorbidendo

In occasione di questo itinerario abbiamo individuato nella zona una ulteriore possibile via nuova che sarà oggetto di una nostra futura salita !

Variante a Monte Rotondo:

            Dalla Cima di Costa Vetiche si scende per 150 metri, con attenzione specie nell’ultimo tratto,  nel ripido versante sud-ovest in direzione di Forcella Cucciolara (353572 E – 4758547,5 N) posta più in basso a quota 1917 m.             Dalla Forcella Cucciolara si prosegue e ci si innalza sempre in direzione sud-ovest per la cresta che si fa sempre più ripida, in direzione di Monte Rotondo.

            Questo itinerario è già stato percorso più volte e lo si può raggiungere più brevemente e facilmente utilizzando come itinerario di salita la discesa di seguito descritta.

Si raggiunge una paretina rocciosa che si supera direttamente (foto n.16) su passaggio di II° o aggirandola a sinistra su ripido pendio nevoso se in buone condizioni.

            Si riprende il filo di cresta che dopo circa 100 metri si corica diventando meno ripido fino alla antecima del Monte Rotondo a quota 2058 m. (353329 E – 4758372,3 N)

            Da questa cima dapprima per cresta in lieve discesa poi per salita e ampio pianoro sommitale in circa un’ora si raggiunge la cima del Monte Rotondo a 2012 m. (352825,8 E – 4758570 N).

11- Il versante sud-est del Monte Cacamillo che incombe sopra alla Valle dell’Acquasanta, evidenziato dalle frecce si nota il “sentiero perduto” , dietro alla cresta rocciosa invece corre l’itinerario del “Canale ad “S” al Monte Cacamillo descritto nell’itinerario n.10 del mio libro “IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI”,
12- La verticale parete nord del nostro piccolo “Cervino”, il Monte Acuto, a destra il Pizzo Tre Vescovi con una enorme cornice di neve nel versante nord, visti dalla Cima di Costa Vetiche.
13- La strada che collega la Pintura di Bolognola al Rifugio del Fargno sotto a M. Acuto, in condizioni invernali, per il rischio slavine non è raccomandabile percorrerla come ha fatto qualche incosciente, come ben visibile dalla traccia lasciata sulla neve fresca, ci sono ben due lapidi (stelle) a memoria di chi è precipitato a valle !!!!
14 – La Cima di Costa Vetiche, sullo sfondo a sinistra il M. Sassotetto ed il Pizzo di Meta, al centro il M. Valvasseto, a destra la Pintura di Bolognola, a sinistra in basso la cresta di salita e il Poggio della Croce
15- La cresta percorsa con il tratto finale più impegnativo fino alla Cima di Costa Vetiche, visto dal Monte Acuto, all’interno del cerchio lo scoglio della foto n.6 visto dal versante est.
16- L’itinerario di salita da Forcella Cucciolara al Monte Rotondo con la paretina rocciosa da superare.

Discesa:

            Dalla Cima di Costa Vetiche e dalla variante a Punta Bambucerta si scende nel versante sud nel canalone che da Forcella Cucciolara conduce alle Sorgenti del Fiastrone (itinerario in giallo della foto n.17).

            Tale itinerario è stato più volte percorso anche in salita per raggiungere più brevemente la cima del Monte Rotondo d’inverno partendo dal primo tornante della strada che collega Bolognola alla Pintura.

            Quindi raggiunto il torrente lo si percorre dapprima per tracce di sentiero poi per strada sterrata fino ad una zona attrezzata per pic-nic quindi fino a prendere la strada che da Bolognola sale fino alla Pintura.

            Per strada asfaltata si scende per gli abitati di Bolognola fino a Villa da Piedi.

            Da Monte Rotondo si consiglia di scendere per la cresta sud-est (itinerario arancio nella foto n.17) fino a raggiungere il Rifugio del Fargno quindi si segue un tratto di strada che scende verso la Pintura di Bolognola, all’altezza del Rifugio scende sottostrada nel versante nord e per tracce di sentiero si raggiungono le sorgenti del Fiastrone.

            Quindi si percorre l’itinerario di discesa descritto sopra.

            Si ricorda che il vallone di Forcella Cucciolara e soprattutto il versante sud-est del Monte Rotondo e di Costa Vetiche sono fortemente esposti a rischio slavine (all’interno del cerchio della foto n.17) anche in considerazione che vanno percorsi in discesa al pomeriggio, con il sole che ha riscaldato i versanti fin dal mattino presto, pertanto per questo itinerario vanno scelte condizioni di innevamento stabile e basse temperature.

GIANLUCA CARRADORINI – CIOCCHETTI STEFANO                          

16 Febbraio 2017

17- L’itinerario di salita al M. Rotondo in rosso e gli itinerari di discesa da Cima di Costa Vetiche – Punta Bambucerta in giallo e da M. Rotondo in arancio (utilizzabili anche come itinerari di salita).

ROSSO: ITINERARIO PROPOSTO

GIALLO: ITINERARIO DI DISCESA

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