IL FAGGIO DI MACCHIA TONDA – PINTURA DI BOLOGNOLA

ASCENSIONI CLASSICHE dal 2018 ad oggi
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Nei pressi della Pintura di Bolognola è presente una bellissima faggeta di alto fusto per fortuna poco conosciuta dalla massa di frequentatori della montagna ma nello stesso tempo purtroppo dimenticata da chi invece se ne dovrebbe interessare invece di pensare solo alla fauna selvatica come se nei Monti Sibillini esistono solo animali da proteggere e salvaguardare (anche se delle volte, con risultati molto discutibili) e non piante che sono comunque sempre esseri viventi anche se non si muovono.

Con questo articolo non descrivo l’itinerario per visitare questo ennesimo meraviglioso luogo, come faccio di solito, ma una grave situazione di dissesto idrogeologico che sta compromettendo un essere vivente che da oltre 3 secoli vive in questo luogo dei Monti Sibillini.

Nella faggeta è presente un faggio plurisecolare, con un tronco della circonferenza di oltre 6 metri, inserito nell’elenco degli alberi monumentali delle Marche che purtroppo vegeta in una zona che versa in una grave situazione di dissesto ed abbandono.

La situazione in cui versa la zona dove cresce l’albero mi fu segnalata agli inizi di settembre 2020 dal mio amico Sandro Polzinetti, noto per le sue famose foto dei Monti Sibillini pubblicate in molti calendari , scomparso poco tempo fa a cui mando un caro saluto.

Diversi giorni fa sono andato a visitare l’albero ed ho trovato una situazione di degrado del terreno della faggeta prodotta sia dalla presenza di bestiame al pascolo allo stato brado sia dall’incuria e dissesto idrogeologico a causa delle precipitazioni piovose che ha scavato grossi canali intorno al grande faggio mettendo a nudo le radici compromettendo la sopravvivenza del secolare albero.

Nella faggeta sono presenti recinzioni metalliche divelte e parziali zone recintate con reti elettrificate che non riescono a tenere lontano il bestiame dal bosco e il loro calpestio crea un ulteriore degrado del terreno contribuendo ancora di più al dissesto idrogeologico della zona.

Per motivi di salvaguardia non indico neppure la zona precisa dove è presente il Faggio secolare anche se si trovano numerose indicazioni sul WEB e la zona è stata inserita nei luoghi del cuore del FAI ma chi deve intervenire spero che sappia della sua esistenza e l’esatta ubicazione e che, oltre agli animali, esistono anche delle piante da salvaguardare.

Credo che sia in grado di intervenire al più presto per la salvaguardia dell’albero e dell’intera zona.

1- Il grande Faggio della Pintura di Bolognola.
2- Le radici del lato destro del grande faggio scoperte dal terreno a causa dell’acqua piovana che giunge tramite un vero e proprio solco nel terreno sovrastante.
Si possono notare che molte radici non sono ricoperte di muschio e sono quelle che prima erano sotto terra.
3- Alcune radici, non ricoperte da muschio, sono state scoperte di recente dall’acqua piovana che ha trascinato via la terra.
4- Il solco prodotto dalle precipitazioni temporalesche giunge proprio sopra alle radici del Faggio.
5- Nel lato sinistro del Faggio manca una grossa fetta di terreno, si è formata una vera e propria buca.
6- Il tronco del grande “vecchio” faggio, segnato dal tempo e adesso dall’incuria dell’uomo.
7- Nella faggeta sono presenti reti metalliche divelte visibili sullo sfondo e, a destra, alcuni paletti metallici di recinzioni elettrificate che non garantiscono la protezione dal bestiame al pascolo.
8- Il profondo solco scavato dalle acque meteoriche si dirige proprio verso il grande Faggio.
9- Il Faggio fotografato nel luglio 2018, la zona ancora non risultava nello stato di degrado in cui versa oggi.
10- Le notizie sul WEB sulla faggeta di Macchia Tonda

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