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RIOSACRO – VAL DI FIBBIA

ITINERARIO PROPOSTO DA MANUEL SU MIA RICHIESTA IN QUANTO L’HO PERCORSO TANTI ANNI FA E NON DISPONGO DI DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

Itinerario effettuato sabato 13 novembre 2021, non riportato sulla bibliografia ufficiale dei Monti Sibillini. Il percorso è indicato (come sentiero secondario) sulla cartografia ufficiale del Parco dei Monti Sibillini, ma versa in stato di abbandono da molti anni ed è totalmente privo di segnaletica in loco.

PER RAGGIUNGERE IL PUNTO DI PARTENZA: Si percorre la Strada Provinciale n.47 che dal Lago di Fiastra sale verso Bolognola. Si raggiunge il comune di Acquacanina con le sue varie frazioni quindi dopo la frazione di Oppio si supera il fontanile presente al lato sinistro della strada e la frazione di Vallecanto, dopo circa 300 metri in una diretta si incontra il tratturo chiuso con sbarra che scende a destra con indicazione per la Valle di Rio Sacro dove si parcheggia (351965,6 E – 4764318,5 N; 770 m.).

Si oltrepassa la sbarra e si scende per la strada sterrata, proseguendo su di essa e percorrendo la Valle del Rio Sacro fino ad oltrepassare la zona denominata “I Cascinali”. Una ventina di minuti dopo aver oltrepassato questa zona, e poco prima di intercettare sulla sinistra il più conosciuto sentiero che sale verso il Casale Gasparri, si incontra sulla destra del tratturo un ponticello in cemento, che permette di oltrepassare il Rio Sacro e raggiungere il sentiero in oggetto (foto 1).
(Foto 2) Stralcio carta IGM (1:25000), dove è riportata con tratto e punto la traccia del sentiero.
L’inizio del sentiero (foto 3) è ben evidente, tuttavia dopo pochi metri ci troviamo nel fitto del bosco senza riferimenti. Inizialmente ci si ritrova su un tratto abbastanza pianeggiante, dove sono presenti alcuni faggi contrassegnati con vernice rossa (come da foto 4). Non sono indicazioni sentieristiche ma riferimenti sulla crescita degli alberi che venivano utilizzate dai boscaioli. Sulla sinistra si avrà una depressione che è il letto asciutto del fosso, colmo di vegetazione, che ci sarà di aiuto in quanto basterà costeggiarlo per procedere nella giusta direzione.

Appena passato questo iniziale tratto pianeggiante, il letto del torrente disegna una “S”, facendo una curva a destra subito seguita da un’altra curva a sinistra. In questo punto, dove il fondo del fosso è caratterizzato da un ghiaione, è meglio attraversare in quanto dall’altra parte si ritrova subito la traccia del vecchio sentiero. Abbiamo anche incontrato alcuni omini in pietra, messi di recente da qualcuno, che ci hanno aiutato. Appena prima dell’attraversamento sopra indicato, si incontra sulla destra una lieve traccia di sentiero che però va evitata. In effetti, osservando la carta IGM prima riportata (foto 2), subito dopo l’attraversamento del Rio Sacro è segnato con linea tratteggiata un sentiero che sale sulla destra portandosi sopra la zona dei cascinali (potrebbe essere uno spunto per future “esplorazioni”). Dopo aver ritrovato la traccia giusta e costeggiato per un pò il greto (sempre asciutto) del torrente si arriva all’unico punto dove il sentiero si discosta leggermente (foto 5, bivio segnalato con omino in pietra), il sentiero a questo punto procede su tratti erbosi facendo qualche curva ma diventando allo stesso tempo più evidente. Poi più in alto si riprende a costeggiare il fosso. In questo tratto abbiamo trovato anche i resti di un  muretto a secco (foto 6).
Salendo ancora, si raggiunge l’unico tratto un po’ difficoltoso a causa delle numerose piante abbattute dalle piene, che ostacolano il passaggio. In questo tratto, risalendo faticosamente su un piccolo canale sulla destra, ho rinvenuto quella che sembra una vecchia sorgente, non segnalata sulle carte ma comunque completamente in secca (foto 7). Dopo aver oltrepassato il tratto più disagevole, si arriva finalmente in una zona più aperta con la traccia del torrente che piega verso destra (foto 9). Si deve salire ancora un poco prima di piegare anche noi verso destra, si arriverà così al fontanile senza nome segnato sulla carta. Purtroppo insieme al fontanile ci si trova davanti a tre enormi orribili serbatoi, davvero brutti anche se sicuramente utili in periodi di siccità. Durante la nostra visita autunnale, l’acqua sgorgava però naturalmente da una piccola sorgente posta poco sopra la fonte. Nei pressi della fontana abbiamo anche trovato una pietra sulla quale era raffigurata curiosamente una faccia di lupo. Noi ci siamo fermati qui, ma a sinistra della fonte è facilmente individuabile la traccia del sentiero, scavata nella roccia, che prosegue risalendo l’ultimo tratto di bosco verso le rovine del Casale Piscini, completamente abbattuto dal terremoto del 2016, dal quale poi è facile raggiungere il pian del Capriolo ed eventualmente le creste del Monte Coglia ed il Monte Val di Fibbia.
Il fontanile con le orribili cisterne per l’acqua, sulla destra le pendici del Monte Val di Fibbia (foto 10).
Foto del fontanile (11 e 12).
La sorgente e la cascatella poco sopra il fontanile (13,14 e 15).
La pietra “faccia di lupo” (foto 16).
A lato della fonte, l’imbocco della traccia che prosegue verso il Casale Piscini (foto 17).
L’ultimo tratto di sentiero, ben evidente sui prati, verso le macerie del Casale Piscini (foto 18 scattata dal Monte Val di Fibbia nel novembre del 2017).
Scendendo lungo la via del ritorno, salendo con lo sguardo ho individuato una traccia di sentiero a mezzacosta proprio sotto la cima del Monte Val di Fibbia, anche di questa se ne ritrova riscontro sulla carta IGM (foto  19).
Infine, un confronto tra la vista satellitare attuale ed una vista aerea del 2000 (foto 20 e 21), dove si vede come il sentiero risultasse ancora ben evidente una ventina di anni fa. Gli eventi alluvionali del 2007 e del 2013 che hanno reso inaccessibile la zona per molto tempo, hanno portato all’abbandono della zona da parte dei vecchi boscaioli ed al conseguente degrado dei sentieri.

Ottimo lavoro Manuel, grazie.

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8- Vista satellitare del percorso proposto.
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