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PUNTA BAMBUCERTA Itinerario classico

Su richiesta di alcuni miei amici che non hanno mai salito Punta Bambucerta, cima poco conosciuta nel gruppo Nord dei Monti Sibillini, riporto la descrizione dell’itinerario più facile per raggiungerla.

Neppure questo itinerario è riportato nella bibliografia e cartografia dei Monti Sibillini, è lungo circa 13 chilometri andata e ritorno e con circa 800 metri di dislivello ma non presenta difficoltà.

Ricordo che in questa cima ho effettuato diversi itinerari molto impegnativi quali la traversata e salita invernale della parete Nord riportate a pagina 49 del mio primo libro “I MIEI MONTI SIBILLINI” scaricabile da questo sito e la salita alla cima per la cresta Nord Est dall’Efre, del Maggio 2022, riportata sempre in questo sito.

La salita nelle immagini è stata effettuata con un numeroso gruppo di amici, che ringrazio anche per le foto che mi hanno fornito, il 6 gennaio 2023 in condizioni di temperatura autunnali.

ACCESSO: Si raggiunge con l’auto l’abitato di Bolognola, superata la piazza si prosegue in salita in direzione della Pintura fino al primo tornante dove una deviazione su strada sterrata a destra conduce ad un’area pic nic dove si parcheggia (356114,3 E – 4760420,1 N; 1120 m.).

DESCRIZIONE: Si percorre a piedi la strada sterrata di fondovalle per circa 3 chilometri fino a che non diventa sentiero e si prosegue fino alla base di una parete rocciosa ( 354355,1 E – 4758063,4 N; 1430 m.) situata all’imbocco della strettoia della valle, ai piedi della parete Nord del Monte Acuto, poco prima delle sorgenti del Fiastrone, tra alte pareti rocciose di colore rosso.

Superata la strettoia e giunti in vista delle sorgenti si attraversa il fiume e si prosegue su un sentiero alla destra che sale verso il Rifugio del Fargno (35462,4 E – 4757944 N; 1475 m.; 1 ora).

Dopo due tornanti in salita si supera un dosso roccioso e poco dopo si entra nel vallone sottostante Forcella Cucciolara dove si lascia il sentiero che prosegue verso il Rifugio del Fargno e si risale verso destra su pendio erboso dove si notano delle tracce di vecchio sentiero (353971,2 E – 4757859,8 N; 1560 m.) che risale la sponda sinistra del canale verso la Forcella.

Dopo circa 200 metri di salita si raggiunge un vecchio stazzo di pastori caratterizzato da pianoro di verdissima vegetazione nitrofila (cardi, olibri e ortiche, 353808,1 E – 4758078,7 N; 1675 m.) con due recinti di pietra, di cui uno addossato ad una piccola parete rocciosa, oltre il quale una volta il sentiero saliva in comodi tornanti ma ormai non più visibili.

Si sale quindi liberamente il lungo pendio che si fa anche più ripido ed in circa un’ora dalle sorgenti si raggiunge Forcella Cucciolara (353574,2 E – 4758549,4 N; 1912 m.) dove ci si affaccia sulla sottostante Val di Tela.

Si risale quindi la ripida cresta rupestre sulla destra fino ad una prima cima quindi si prosegue verso sinistra in direzione una seconda cima quindi si prosegue fino a raggiungere la più alta Cima di Costa Vetiche (353682,3 E – 4758670,9 N; 1950 m.), non riportata sulle carte, quindi raggiunta la cima più alta si scende la lunga cresta Nord che prosegue aerea per più di altri 800 metri fino alla Punta Bambucerta (353545,7 E – 4759475 N; 1869 m.; 40 minuti da Forcella Cucciolara), facendo attenzione al primo tratto di discesa molto ripido.

DISCESA : Stesso itinerario a cui si può abbinare anche la salita alla Grotta dell’Orso di Costa Vetiche di cui ho riportato in questo sito l’itinerario: “LE GROTTE DELL’ORSO NELLA VALLE DI BOLOGNOLA” del Febbraio 2019.

1- La strettoia della valle poco prima della deviazione di salita, il profilo della valle indica la sua formazione fluvio (profilo a V in basso) glaciale (profilo a U superiore)
2- L’ampio canalone del versante Sud che conduce alla Forcella Cucciolara, sulla destra il vecchio e verde stazzo dei pastori, di fronte il Pizzo Tre Vescovi a destra e il Monte Acuto a sinistra.
3- Salita libera verso la Forcella Cucciolara in alto.
4- Veduta verso Sud dalla Forcella Cucciolara, si scopre anche il Pizzo Regina (tra il M.Acuto ed il P.Tre Vescovi) ed il Pizzo Berro.
5- Veduta verso Nord dalla Forcella Cucciolara con la Punta Bambucerta a destra ed il Monte Cacamillo a sinistra, sullo sfondo emerge il Monte San Vicino.
6- Veduta verso Nord dalla Forcella Cucciolara con la Val di Tela sottostante ed il Monte Pietralata con le pendici Nord del Monte Rotondo.
7- 8- Salita della cresta rocciosa a destra di Forcella Cucciolara.
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9- Discesa della cresta Nord della Cima di Costa Vetiche (non riportsta sulle carte) fino alla Punta Bambucerta.
10 – 12 – Fasi di discesa della lunga e aerea cresta verso Punta Bambucerta
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13- Veduta verso Nord dalla Punta Bambucerta
14- Veduta verso Sud dalla Punta Bambucerta
15 – 24 – Fasi di ritorno dalla cima di Punta Bambucerta.
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25- La cresta Nord del Monte Acuto.
26- Discesa dalla Forcella Cucciolara verso le sorgenti del Fiastrone
27- Monte Cacamillo ed il Lago di Fiastra.
28- Panoramica dalla Forcella Cucciolara.
29 – 31 – Al ritorno abbiamo fatto anche visita alla Grotta dell’Orso di Costa Vetiche (descritta nel sito in un itinerario del Febbraio 2019).
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CASCATE E FORRA DELL’ACQUASANTA

Escursione classica riportata nella bibliografia ufficiale dei Monti Sibillini, con partenza da Villa da Capo di Bolognola seguendo l’attuale sentiero di recente sistemazione ma già franato che aggira le pendici del Balzo della Croce, attraversa il Fosso Sacraro e si insinua nella Valle dell’Acquasanta seguendo il percorso del canale di adduzione della Centrale di Bolognola fino alla diga dell’Acquasanta che chiude la forra omonima.

Il sentiero sembra in piano in realtà presenta una pendenza in discesa (verso la centrale di Bolognola) del 2 % che consente all’acqua raccolta di defluire verso Casetta Piema’ dove scende la condotta forzata.

Attualmente, a causa di una grande frana, il canale di adduzione è in parte vuoto, acquista acqua solo in prossimità delle cascate dell’Acquasanta.

Una volta giunti sotto alle cascate si prosegue con attenzione (cavi di acciaio in loco) e si raggiunge la diga. Si risale la diga al suo lato e ci si immerge nella incredibile forra per diverse centinaia di metri fino a raggiungere il punto più stretto, largo neppure un metro, da cui è possibile solo scendere dalla Val di Tela per chi pratica torrentismo.

Di seguito le immagini dell’escursione.

Purtroppo essendo una valle ad esposizione verso Nord-est, dall’autunno alla primavera il sole non riesce ad entrare nella forra per cui la qualità delle immagini non è delle migliori .

1 – Grandi aceri a Villa da Capo di Bolognola.
2- Un moscardino o topo delle nocciole (Muscardinua avellanarius)
3- Il sentiero sotto al Balzo della Croce
4- Il tratto con il canale in cemento
5- Il tratto con il canale metallico
6- La grande frana che ha interrotto il canale, visibile a destra.
7- Il Monte Cacamillo e la Valle dell’Acquasanta a sinistra.
8- Un capanno lungo il sentiero, forse per osservazioni fanistiche.
9- Il sentiero nella Valle dell’Acquasanta
10- Particolari pieghe delle rocce lungo il sentiero.
11- Nel bosco della Valle dell’Acquasanta è presente una notevole stazione di alberi di Tasso (Taxus baccata).
12 – 13- Le cascate dell’Acquasanta, la cascata più alta.
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14 – 15 – La cascata con maggior afflusso di acqua, paragonata ad un grande tronco di faggio abbattuto dalle slavine..
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16- La Grotta dell’Orso, situata nei pressi della diga ma poco conosciuta e soprattutto chiusa da un muretto !!!!
17- Pipistrello a riposo nella grotta, è il puntino nero in alto leggermente a destra della foto precedente.
18- Risalita della scaletta della diga
19- Scutellaria columnae ancora fiorita a fine Ottobre all’imbocco della Forra dell’Acquasanta, visibile sullo sfondo.
20 – 24 – L’ingresso della forra a monte della diga, man mano che si va avanti diventa sempre più stretta.
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PUNTA BAMBUCERTA per la Cresta Nord-est dall’Efre.

La salita della cresta Nord-est della Punta Bambucerta si svolge in un ambiente grandioso e selvaggio, pochissimo conosciuto e frequentato, non a caso la zona è denominata localmente “l’Abbandonata”.

Addirittura il nome della cima non è neppure riportato in alcune carte e guide dei Monti Sibillini.

Sembra a tutt’oggi che solo io e i miei amici frequentiamo questa zona del gruppo Nord dei Monti Sibillini, caratterizzata da ripidissimi versanti che scendono verso le valli tra cui la Valle dell”Acquasanta.

Negli anni passati ho raggiunto la Punta Bambucerta percorrendo il sentiero dell’Efre e risalendo tutto il Fosso Sacraro fino alla cresta e ho salito due vie, di cui una invernale, sulla parete Nord della Punta Bambucerta, le cui descrizioni sono riportate a pagina 49 del mio libro I MIEI MONTI SIBILLINI del 2011 e una ulteriore via che dalla Val di Tela attraversa la testata dell’Acquasanta per risalire al M.Cacamillo, descritta a pagina 79 del mio libro IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI del 2014.

Inoltre in zona ho anche raggiunto le Grotte di Angilino, nella testata della Valle dell’Acquasanta, sotto al cosiddetto “Orto della Regina”, descritte a pagina 32 del mio libro I MIEI MONTI SIBILLINI.

Questo itinerario, salito il 21 Maggio 2022 con Federico, è assolutamente inedito, difficile e faticoso, lungo circa 14 chilometri e con più di 1100 metri di dislivello, la risalita della cresta Nord-est della Punta Bambucerta è consigliata solo ed esclusivamente ad escursionisti altamente specializzati su terreni ripidi, essa presenta una pendenza mai inferiore a 45° continui, non è insomma un percorso da fare “tanto per provare” perché anche una eventuale ritirata dalla cresta può rappresentare notevole difficoltà.

Si consiglia di percorrerlo salendo in piccoli tornanti utilizzando bastoncino a valle e piccozza a monte o in verticale anche con doppia piccozza per evitare assolutamente di scivolare.

ACCESSO: L’itinerario inizia dalla Villa da Capo di Bolognola, salendo da Fiastra per la strada Provinciale n.47, giunti 100 metri prima della piazza si scende a destra e si percorre la deviazione fino al termine, si raggiunge la chiesa di Santa Maria delle Grazie, attualmente inagibile, e si parcheggia in corrispondenza di un piazzaletto posto poco più avanti al termine dei caseggiati (355751,5 E – 4761020,3 N; 1040 m.).

DESCRIZIONE: Dal parcheggio si prosegue la strada sterrata alberata in discesa che scende verso il Fiastrone. Una nuova passerella (foto n.1) permette di continuare nel versante opposto per comodo sentiero di recente sistemazione (foto n.2-3) in continua salita, attraversando ripidi pendii boscosi e canaloni rocciosi, passando un tratto sopra al canale di adduzione della condotta forzata della centrale di Bolognola, questo tratto è ormai in secca in quanto attualmente preleva acqua dalla diga dell’Acquasanta in poi, fino a raggiungere la cresta erbosa dove si scopre la Punta Bambucerta (foto n.5) nel versante di risalita e la Valle dell’Acquasanta (30 minuti, 354427,4 E – 4761570 N; 1125 m) . La mulattiera prosegue nel versante Ovest passando qualche centinaio di metri sotto la cima del Balzo della Croce dirigendosi, sempre in salita, verso la Macchia dell’Aratro. Dai prati si attraversano dei nuclei boschivi dove si trova una netta deviazione a destra nel bosco che conduce alla Fonte Efre (foto n.6, 20 minuti, 355028,5 E – 4760427,6 N; 1385 m.) ma consiglio di proseguire ancora in salita per traccia di sentiero in direzione di Balzo Cancelliere per uscire da bosco ed attraversare la Macchia dell’Aratro più in alto.

Se si raggiunge la Fonte Efre (foto n.7) bisogna proseguire ancora per traccia di sentiero per entrare nel Fosso Sacraro ma qui le condizioni sono difficoltose in quanto sono presenti molti alberi e arbusti piegati dalle valanghe per cui occorre risalire il bosco sovrastante tenendosi nel bordo sinistro del fosso fino ad uscire sui ripidi prati dove, un centinaio di metri più in alto, si intercetta il sentiero che proviene in piano dalla Macchia dell’Aratro.

Nella zona di Fonte Efre sono presenti anche numerosi grandi esemplari di Abete di probabile rimboschimento ma anche con numerosi abetini che si stanno sviluppano sul posto.

Pertanto conviene evitare di raggiungere la Fonte Efre e proseguire salendo ancora seguendo la curva della montagna, si attraversa un primo nucleo di alta faggeta (355044,4 E – 4760136,6 N; 1420 m.), si esce su prati di falasco e si attraversa il secondo nucleo, più breve, (354821,1 E – 4798869,6 N; 1430 m.) della Macchia dell’Aratro quindi il sentiero attraversa in piano i ripidissimi pendii alternati a profondi canali erbosi della zona denominata Efre fino a confluire nel Fosso Sacraro caratterizzato dal fondo arbustivo dove si perde la traccia (foto n. 9-12, 30 minuti, 354220,2 E – 4759341,8 N; 1470 m.).

Si attraversa il fosso e si prosegue in lieve salita nel versante opposto, qui si inizia una traversata in quota verso Nord su pendii sempre più ripidi fino a prendere una ampia cresta erbosa che sale sulla verticale della Punta Bambucerta (353987,7 E – 4759687,6 N; 1485 m.).

Questo è il tratto più impegnativo del percorso, si sale in linea verticale verso la cima su pendii erbosi ripidissimi, mai inferiori a 45° di pendenza, ma per fortuna scalettati (foto n.13-18).

Se proprio si è in difficoltà non proseguire verso la cima ma traversare in lieve salita verso sinistra per riprendere il Fosso Sacraro da cui ridiscendere, anche se non agevolmente.

Con quasi 400 metri di dislivello di salita in verticale si giunge nella parte terminale della cresta Nord-est caratterizzata da alcune roccette e grandi arbusti nani di Uva orsina (Archtostaphylos uva ursi) e da questa, brevemente, si giunge sulla cima della Punta Bambucerta (foto n. 19-20, 1 ora, 353547,4 E – 4759461,7 N; 1869 m.). Il panorama dalla cima è grandioso perché, nel versante Ovest, si apre la bellissima Val di Tela altrimenti invisibile e tutto il versante Est del Monte Rotondo e, verso Nord, le cime del Monte Pietralata e Monte Cacamillo con i loro ripidissimi versanti che convogliano nella sottostante Valle dell’Acquasanta, in uno dei luoghi più selvaggi e sconosciuti dei Monti Sibillini.

DISCESA: Come già accennato, la discesa per la cresta proposta non è assolutamente consigliabile, neppure in caso di difficoltà. Pertanto una volta raggiunta la cima di Punta Bambucerta, si percorre tutta la cresta Sud in direzione della cima che sovrasta Forcella Cucciolara, che rappresenta il punto più alto del percorso (foto n.28, 353681,4 E – 4758668,1 N; 1950 m.).

Dalla cima, per traccia di sentiero, si scende a destra alla sottostante Forcella Cucciolara (foto n.33, 15 minuti, 353573,3 E – 4758548, 6 N; 1920 m.) e qui si prende il sentiero che scende a tornanti nel canalone erboso del versante Sud in direzione delle Sorgenti del Fiastrone poste nel fondovalle.

Raggiunto il Fiastrone lo si attraversa (40 minuti, 354075,1 E – 4757863,3 N; 1505 m.) e si prende il sentiero di fondovalle che scende verso Bolognola, attraversando nella prima parte un restringimento formato da alte pareti di scaglia rossa. Dopo circa 2 chilometri di sentiero si raggiunge la strada sterrata di fondovalle che si prosegue fino all’area pic-nic con fontana, posta all’imbocco della valle. Sottostante l’area si trova una comodissima mulattiera attrezzata con un percorso vita che conduce alle prime case di Villa da Capo quindi, in discesa fino all’auto (1 ora).

1- La passerella di recente realizzazione nel Fiastrone per la sistemazione dell’intero sentiero fino alle cascate dell’Acquasanta, reggerà alla prima piena ?
2- Opere di contenimento nel sentiero Bolognola-Cascate dell’Acquasanta realizzate con una semplice tavola in un ripido pendio soggetto a slavine.
3- Il sentiero attraversa il canale ormai asciutto che convoglia le acque fino ala condotta forzata della centrale di Bolognola.
4- La Valle dell’Acquasanta vista dai pressi del Balzo della Croce.
5- La Punta Bambucerta con la cresta Nord-est oggetto della nostra salita.
6- La bellissima faggeta di Macchia dell’Aratro nel tratturo che conduce a Fonte Efre (ph.Federico)
7- La Fonte Efre parzialmente ricoperta dai detriti cumulati dalle slavine invernali.
8- Alti abeti da probabile rimboschimento sono presenti nei pressi di Fonte Efre.
9- Il sentiero che taglia il pendio dell’Efre, a monte della Fonte.
10- Vecchi bolli di vernice rossa caratterizzano il sentiero che taglia la ripidissima zona denominata “Efre”, non che si abbia modo di sbagliare, si può passare solo lì.
11- Sul sentiero dell’Efre ci dirigiamo verso la cresta di salita posta di fronte a noi.
12- Il Fosso Sacraro dove termina il sentiero dell’Efre, visibile sopra all’ultimo lembo di bosco a sinistra.
13- Il primo tratto della cresta Nord-est di Punta Bambucerta, il pendio si fa subito ripidissimo, di profilo il Monte Cacamillo e sullo sfondo si vede una piccola porzione del Lago di Fiastra (sopra la testa di Federico) ed il Monte San Vicino..
14- Il pendio impenna ancora e si scopre la cima del Monte Cacamillo.
15- In basso il pendio erboso dell’Efre da cui proveniamo e sopra emerge il Monte Castel Manardo con la strada Pintura di Bolognola-Rifugio del Fargno.
16- Il pendio di salita, in basso l’imbocco della Valle dell’Acquasanta.
17- Il pendio di salita con la cima che sovrasta Forcella Cucciolara.
18- Salendo emergono dal Balzo della Croce anche le prime case di Villa da Piedi di Bolognola, di fronte il Monte Valvasseto a destra ed il Monte Sassotetto al centro con la punta di Pizzo di Meta., a sinistra invece il Monte Ragnolo.
19-20 L’ultimo tratto della cresta prima della cima, caratterizzato da grandi arbusti nani di Uva Ursina.
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21- La cima di Punta Bambucerta con il tratto di cresta che precipita sulla Forra dell’Acquasanta, di fronte il ripidissimo versante Sud di Monte Cacamillo con il Lago di Fiastra sullo sfondo, il canale ad “S” descritto nel mio libro IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI ed il Monte Pietralata a sinistra, Nel margine sinistro del M. Cacamillo si vede un tratto di strada Fiastra-Bolognola da cui è stata scattata la foto n.37.
22- Il Monte Pietralata e il sottostante Orto della Regina dove, nel boschetto laterale, si aprono le Grotte di Angilino descritte nel mio libro I MIEI MONTI SIBILLINI.
23- Il versante Est del Monte Rotondo, precipita nella sottostante incantevole e nascosta Val di Tela.
24- La Forcella Cucciolara da cui si accede alla Val di Tela sottostante.
25-Federico risale la cresta che scende verso la Forra dell’Acquasanta, di fronte il versante Sud del Monte Cacamillo ed il Lago di Fiastra.
26- Nel versante Sud del Monte Cacamillo si nota la lieve traccia del “sentiero perduto” descritto nel mio libro IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI.
27- La cresta di salita vista dalla cima di Punta Bambucerta, sullo sfondo la Pintura di Bolognola.
28- Iniziamo la discesa percorrendo la cresta che collega Punta Bambucerta a Forcella Cucciolara.
29- La Punta Bambucerta con i suoi due ripidissimi versanti, Est a destra oggetto della presente salita e Ovest a sinistra ancora non risalito.
30- L’intera cresta Nord-est di salita vista dalla cima che sovrasta Forcella Cucciolara.
31- Veduta verso Nord dalla Forcella Cucciolara, la Val di Tela con la Forra dell’Acquasanta in fondo e, da destra, la Punta Bambucerta, Monte Cacamillo e Monte Pietralata.
32- La cima di Costa Vetiche, non riportata sulle carte, la cui salita invernale è descritta nel presente sito, vista dalla cima che sovrasta Forcella Cucciolara.
33- Veduta verso Sud dalla Forcella Cucciolara, da destra il Pizzo Berro, Pizzo Tre Vescovi, Pizzo Regina e Monte Acuto con la strada Pintura di Bolognola-Rifugio del Fargno, in fondo le sorgenti del Fiastrone
34- Scendendo dal canalone sottostante la Forcella Cucciolara verso le Sorgenti del Fiastrone.
35- La cresta Nord del Monte Acuto, tagliata dalla strada per il Rifugio del Fargno.
36-37- Come sto già documentando da tempo, rifiuti abbandonati nel greto del Fiastrone forse dai pastori o da chi ha fatto dei lavori nella captazione dell’acquedotto.
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38- Le alte pareti rocciose che formano la strettoia del Fiastrone poco dopo le sorgenti, in corrispondenza della cresta Nord del Monte Acuto.
39- La cresta Nord-est di Punta Bambucerta vista dalla strada per Bolognola, circa 1 chilometro prima della Villa da Piedi.
40- La cresta Nord-est di Punta Bambucerta vista da Poggio della Croce.
41- Pianta satellitare dell’itinerario proposto.
ROSSO: Percorso di salita
GIALLO : Percorso di discesa
VERDE: Percorso di raggiungimento

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MONTE CACAMILLO – FONTE CERESETO – RIO SACRO

Itinerario proposto da Federico, anche questo non è descritto in alcuna bibliografia dei Monti Sibillini, basta seguire le indicazioni in grassetto riportate come didascalie nelle foto più significative.

Grazie a Federico per la collaborazione.

1- Dalla centrale elettrica di Bolognola si segue l’itinerario della Costa dei Frati fino alla cima di Monte Cacamillo, descritto da Gianluca Carradorini a pagina 68 del libro “I MIEI MONTI SIBILLINI“..
2- Il versante Sud del Monte Coglia dove corre un altro itinerario descritto in questo sito (Una assurda via al Monte Coglia), visto dalla cima di Monte Cacamillo.
3 -La rocciosa e ripida cresta della Costa dei Frati che conduce alla cima del Monte Cacamillo.
4- La cresta in prossimità della barriera rocciosa che si deve aggirare per il canalone erboso visibile sulla destra.
5- Il vallone Nord-ovest del Monte Cacamillo che scende verso Rio Sacro..
6- La Val di Tela con, al centro, il vecchio stazzo caratterizzato dall’erba verde, di fronte la parete Nord della Cima Bambucerta.
7- Il versante Nord del Monte Rotondo e la testata della Valle dell’Acquasanta con il cosiddetto “orto della Regina”..
8- Dalla cima di Monte Cacamillo si scende a sud dentro la sella erbosa che la divide da Monte Pietralata (Monte Nero per gli anziani della zona) dove si vedono due piccoli scavi che dovrebbero essere stati ruderi di vecchie capanne dei pastori; da qui si continua a scendere il direzione nord-ovest (destra) dentro al Vallone che conduce a Rio Sacro.
9- Il sentiero che scende nel vallone Nord-ovest, in basso lo stazzo della foto successiva.
10- Si lascia sulla sinistra un vecchio stazzo ai piedi del Vallone, dove crescono ancora i gorbini (olabri o spinaci selvatici).
11- E continuando a scendere per il sentiero si arriva in vista dei primi alberi di faggio, in località Col di Mezzo, dove si incrocia il sentiero che proviene da Pietralata: seguendo questa traccia verso sinistra si arriverebbe al casale di Gasparri.
12- Continuando invece a scendere dentro allo stesso vallone tenendosi sulla destra: qui il prato inizia a cedere il posto agli alberi e agli arbusti. C’è una pianta di faggio con delle incisioni e delle radici articolate.
12- Continuando a scendere ancora si incontra una piccola sorgente sulla destra, da cui esce l’acqua che impantana tutto il terreno, che in questo tratto è fitto di vegetazione.
13- Proseguendo tra le piante sempre in discesa si incontra una vecchia strada che doveva essere un tempo piuttosto importante: seguendola verso sinistra per pochi metri c’è Fonte Cereseto
14 – 17- Fonte Cereseto ed il muretto di contenimento sottostante, nella fonte ci sono incise le date 1935 e Anno XIII (anno tredicesimo dall’inizio del regime fascista: 1922 + 13= 1935).
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18- Proseguendola invece verso destra si arriva ad un muretto a secco appena percettibile dove la strada prosegue sopra.
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19- Ma guardando la cartina IGM si vede che qui c’è una biforcazione, e infatti lasciando questa strada e scendendo nella macchia di faggi sottostante (tenendosi sulla destra del fosso) si intercetta in breve tempo il vecchio sentiero a svolte che scende ai Cascinali, segnato su IGM
20- Il sentiero scende evidente tra rami rovesciati e vegetazione all’interno del bosco fin quasi al fiume, in prossimità del quale è però completamente sparita, e bisogna passare a fatica tra i tronchi venuti giù con le valanghe, i rovi e poi guadare il Rio Sacro e si arriva ai Cascinali.
21- Guardando indietro si vede il Vallone da cui siamo scesi, ritrovare il sentiero e salire da questo vallone risulta molto difficile per la presenza di arbusti e numerosi alberi trascinati dalle slavine.
22- Dai Cascinali si vede il vallone di discesa della foto n.23, da qui si segue la strada brecciata di Rio Sacro e si torna alla macchina
23- Planimetria del sentiero di discesa dalla Fonte Cereseto ai Cascinali di Rio Sacro.
24- Pianta satellitare del sentiero di discesa dalla Fonte Cereseto ai Cascinali di Rio Sacro.



MONTE PIETRALATA E MONTE ROTONDO PER LA VAL DI TELA.

Il 7 novembre 2020 con Stefano e Monica siamo partiti a piedi dalla Pintura di Bolognola, abbiamo raggiunto il Rifugio del Fargno e proseguito per la cresta Sud del Monte Rotondo quindi all’inizio della cresta abbiamo traversato in quota su traccia di sentiero il ripidissimo versante Est del Monte Rotondo in direzione di Forcella Cucciolara. Tale traversata è consigliata solo ad escursionisti esperti in quanto di svolge su un terreno scosceso e con pendenze di 45 – 60 gradi. Altrimenti dal Rifugio si scende in direzione delle sorgenti del Fiastrone sottostanti nel versante Est, giunti sulla verticale del canalone della Forcella Cucciolara si sale per evidente sentiero riportato sulla bibliografia ufficiale dei Monti Sibillini.

Quindi siamo scesi nella bellissima e selvaggia Val di Tela e abbiamo risalito per il sentiero che sale e attraversa tutto il versante Est del Monte Rotondo fino alla sella a monte del cosiddetto Orto della Regina, sulla verticale della Valle dell’Acquasanta, il sentiero è segnato su carte e riportato sulla bibliografia ufficiale anche se, essendo poco frequentato, in alcuni tratti poco visibile e assolutamente, come spesso accade sui Monti Sibillini, privo di segnaletica.

Dall’uscita del pendio del versante Est del Monte Rotondo abbiamo proseguito in cresta verso il Monte Pietralata. All’inizio della salita della cresta rocciosa che conduce alla cima del Monte Pietralata abbiamo ritrovato un cippo di confine in pietra recante due iniziali “G” e “B” scolpite in due facce, pur essendo passato molte altre volte non l’avevo mai visto perché si trova sulla cresta alcune decine di metri sopra al normale sentiero che conduce alla cima. Le due iniziali potrebbero essere il confine della proprietà di “Gasparri”, famiglia di Ussita e “Bentivoglio”, famiglia di Bolognola, o semplicemente le iniziali del padre del Cardinale Gasparri, proprietario dell’omonimo Casale sottostante, di nome Bernardino Gasparri di cui le iniziali B e G.

Raggiunta quindi la cima del Monte Pietralata siamo ritornati indietro e saliti fino alla cima del Monte Rotondo per la rocciosa cresta Nord. Quindi siamo ridiscesi al Rifugio del Fargno per la cresta Sud ed infine ritornati alla Pintura dopo circa 22 chilometri di camminata in una splendida e limpida giornata autunnale.

1- La Forcella Cucciolara vista dal sentiero che attraversa in quota in ripidissimo versante Est del Monte Rotondo.
2- 3- Momenti di traversata verso la Forcella Cucciolara.
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4- La Forcella Cucciolara con vista a Nord verso la sottostante val di Tela, a destra la Punta Bambucerta, al centro il M. Cacamillo e a sinistra il M. Pietralata.
5- La Isolata Punta Bambucerta, non a caso chiamata localmente “l’Abbandonata”, sullo sfondo a sinistra il Monte San Vicino.
6- La Val di Tela con il Monte Cacamillo a destra e il Monte Pietralata a sinistra,
7- L grande grotta presente nelle pareti rocciose del versante Est del M. Pietralata e, a quanto mi risulta, non ancora esplorata.
8- Placca di roccia scivolata a valle dopo il sisma del 2016 nel versante Est del Monte Rotondo.
9- La città di Camerino si staglia nella vallata verso Nord, tra il M. Cacamillo ed il M. Pietralata.
10 – 11- Il sentiero che sale dalla Val di Tela nella bastionata rocciosa del versante Est del Monte Rotondo, sulla verticale della cima.
11
12 – Il sentiero prosegue in diagonale su ripidi prati verso la Forcella sopra l’Orto della Regina.
13- Il versante Ovest della Punta Bambucerta.
14- Coppia di Camosci nel versante Est del Monte Rotondo.
15- La Villa da Piedi di Bolognola, il Pizzo di Meta ed il Monte Sassotetto visti dalla cresta Nord del Monte Rotondo.
16- La ripidissima cresta Nord della Punta Bambucerta precipita verso la sottostante Valle dell’Acquasanta, a sinistra sullo sfondo il M. Castel Manardo.
17- Il cippo di Confine ritrovato sulla cresta del Monte Pietralata con la lettera “B” scolpita.
18- L’altro lato del cippo di Confine con la lettera “G” scolpita.
19-Il cippo di confine sulla cresta e sullo sfondo a sinistra il Casale Gasparri, sulla testata della valle di Rio Sacro.
20- La cresta Nord del Monte Rotondo, a sinistra la Val di Tela.
21- Salendo verso il Monte Rotondo, alle spalle il Monte Pietralata
22- La Croce di Monte Rotondo con il Casale Gasparri, sulla testata della Valle di Rio Sacro.
23- Sulla rocciosa cresta Nord del Monte Rotondo.
24- Veduta verso Nord-Est dalla cima del Monte Rotondo.
25- Veduta verso Nord dalla cima del M. Rotondo
26- Veduta verso Sud dalla cima del Monte Rotondo, A destra il Pizzo Berro, al centro il Pizzo Regina, avanti il Pizzo Tre Vescovi e a sinistra il Monte Acuto.
27- Veduta verso Est dalla cima del Monte Rotondo con il Monte Castel Manardo.
28- La cima del Monte Rotondo con la solita pietra scritta col pennarello .
29- Il Monte Catria a destra e il Monte Cucco a sinistra, nella veduta verso Nord.
30- La cima del Pizzo Regina mantiene ancora un po di neve di ottobre nei canaloni sommitali.
31- Il Pizzo Berro.
32- Il lontano Monte Amiata nella veduta verso Ovest con passaggio di aereo.
33. Veduta verso Sud-ovest con il Monte Terminillo.
34- La vedetta a guardia di un gregge di capre.
35- La lapide a ricordo di due sventurati amici deceduti a distanza di un giorno nell’anticima Sud del Monte Rotondo, il secondo era andato a vedere il punto dove era deceduto l’amico il giorno prima. Entrambe furono traditi da lastre di neve gelata nel versante Nord della montagna.
36- La bellissima cresta Nord del Monte Acuto tagliata dall’assurda strada che conduce al Rifugio del Fargno.
37- Ritorno pomeridiano alla Pintura di Bolognola, nonostante l’assenza di neve e periodo di Covid tutti ammassati nei locali di ristoro del luogo.



CIMA DI COSTA VETICHE INVERNALE DA BOLOGNOLA con variante a Punta Bambucerta e/o Monte Rotondo

Il 16 febbraio 2017, grazie a condizioni di innevamento ottimali, è stata ripercorsa integralmente da Bolognola, la lunga cresta (5 km.)  Balzo della Croce – Costa Vetiche – Cima di Costa Vetiche (neppure riportata sulle carte) – Forcella Cucciolara, per poi proseguire fino alla cima di Punta Bambucerta e/o alla cima di Monte Rotondo con un dislivello di oltre 1000 metri, già percorsa da me diversi anni fa ma non documentata.

Come di consueto anche
questo itinerario invernale, percorso in una zona praticamente sconosciuta e
non frequentata del gruppo nord dei Monti Sibillini (una delle poche zone dei
Monti Sibillini facilmente raggiungibile in auto dopo il sisma dell’Ottobre
2016), non è descritto in alcuna guida in commercio.

La salita, effettuata già
anche in estate,  è di interesse
principalmente invernale e va effettuata, specie nel ripido tratto roccioso che
precede la Cima di Costa Vetiche, con condizioni di neve stabile e gelata per
l’elevato rischio slavine che il pendio nord della cima presenta.

L’itinerario proposto è
lungo e richiede attenzione nel tratto roccioso di Costa Vetiche e, per chi
prosegue verso il Monte Rotondo, nel tratto a monte di Forcella Cucciolara e
alle cornici presenti nei versanti nord, come sono state trovate
eccezionalmente in occasione della prima salita (ben visibili nella foto n.7).

Naturalmente sono
richiesti ramponi e consigliabili due piccozze e può risultare utile una corda
nella salita del tratto roccioso di Costa Vetiche.

Accesso:

L’itinerario prevede come
base di partenza il primo nucleo abitato di Bolognola denominato Villa da Piedi
o Bentivoglio (dal nome di una delle tre famiglie Bolognesi che fondarono
l’abitato, le altre sono Pepoli per Villa di Mezzo e Malvezzi per Villa da
Capo) che si raggiunge in auto per la strada Fiastra – Acquacanina – Bolognola
(354720,6 E – 4762098,8 N; 975 m).

Salita:

Dalla frazione
attualmente chiusa al traffico dopo il sisma, si scende a piedi per la strada
in direzione della chiesa, si attraversa il nucleo abitato e la strada si
trasforma in un tratturo che, evitando una deviazione a sinistra, in breve (10
minuti) porta al torrente Fiastrone.

Si supera il torrente su
un vecchio ponte e si inizia una ripida salita sul versante opposto all’interno
del bosco su un ampio sentiero.

Si raggiunge Balzo Bonomo
e si prosegue fino ad incrociare il tracciato in piano del canale di raccolta
delle acque della condotta forzata della Centrale idroelettrica di Bolognola.

Volendo si può proseguire nel tracciato del canale ed uscire sempre sulla cresta di salita 50 metri più a valle (questo è una parte dell’itinerario descritto sulle guide che permette di raggiungere le cascate dell’Acquasanta da Villa da Capo di Bolognola)

1-La cresta di salita vista dalla strada Pintura di Bolognola – Sassotetto.
2-La lunga cresta di salita vista dal Balzo della Croce.
3- La cima di Costa Vetiche in ombra a sinistra e la Punta Bambucerta a destra, al centro sullo sfondo la cima del M. Rotondo.
4- Da sinistra la Punta Bambucerta, il Monte Pietralata e Monte Cacamillo, al centro in ombra la Valle dell’Acquasanta.

Si prosegue sempre in
salita e dopo 30 minuti si sbuca nei prati sommitali della cresta tra lo
Scoglio Ramaggiore e il Balzo della Croce (foto n.1; 354427,3 E – 4761567,2 N;
1125 m).

            Si
prosegue la cresta erbosa in salita fino a raggiungere, in altri 20 minuti, il
Balzo della Croce caratterizzato da una alta ma esile croce in ferro (354693 E
– 4761232 N; 1276 m.).

            Quindi
seguendo fedelmente il filo di cresta sempre in salita costante si raggiunge la
Macchia dell’Aratro, (30 minuti; 355281 E – 4760025,5 N; 1500 m.) bellissima
faggeta di alto fusto.

            Oltrepassato
il tratto di bosco la cresta inizia a impennarsi ed assottigliarsi sempre di più.

            Dopo
altri 45 minuti si arriva in prossimità di uno scoglio verticale di scaglia
rossa che rappresenta la parte più impegnativa della salita (354247,5 E –
4758916,3 N; 1790 m.).

            Dalla
base dello scoglio si traversa delicatamente verso destra per una ventina di
metri per evitare le friabili rocce quindi si risale su un tratto innevato
molto ripido.

Scavalcata una crestina
innevata si devia quindi verso sinistra con un lungo traverso per andare a
riprendere il ripido filo di cresta sopra allo scoglio stesso.

Si raggiunge così una
prima cima senza nome a quota 1870 m. (354144,7 E – 4758801,5 N) dove, del
versante sud, esce la via invernale n.12 descritta nel mio secondo libro “IL
FASCINO DEI MONTI SIBILLINI” edito nel 2014.

            Si
prosegue per cresta meno ripida e con circa 45 minuti dallo scoglio si
raggiunge la cima di Costa Vetiche a quota 1950 m. (353681 E – 4758613,7 N) da
cui si domina l’intera Valle Tela e la parete nord del Monte Rotondo.

Variante a Punta Bambucerta:

            Dalla
Cima di Costa Vetiche si scende con attenzione nel versante nord a prendere la
lunga cresta (800 m.) che la collega alla Punta Bambucerta, denominata anche in
zona “l’Abbandonata” proprio per la sua difficoltà di accesso.

            In
circa 30 minuti di facile ed aerea cresta si giunge alla cima di Punta
Bambucerta a quota 1869 m. (353542,4 E – 4759469,2 N) a picco sopra alla Valle
dell’Acquasanta a nord e la Val di Tela a ovest.

            Da
questa cima si può osservare la selvaggia area che risulta praticamente
frequentata solo dalla mia cordata; infatti ricordo le vie da me aperte in zona:

  • Parete
    nord di Punta Bambucerta; Via dell’Abbandonata estiva ed invernale; itinerario
    n. 7 descritto nel mio libro “I MIEI MONTI SIBILLINI” Anno 2011.
  • Grotte
    di Angilino; itinerario estivo n. 3 descritto nel mio libro “I MIEI MONTI
    SIBILLINI” Anno 2011.
  • Canale
    ad “S” del Monte Cacamillo e sentiero dimenticato, dalle sorgenti
    dell’Acquasanta; itinerario n. 10 descritto nel mio libro “IL FASCINO DEI MONTI
    SIBILLINI”, anno 2014.
  • Salita alla Cima di Costa Vetiche, via invernale n.12 descritta nel mio secondo libro “IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI”,  anno 2014
5- La cresta e lo scoglio prima della Cima di Costa Vetiche, visibile in alto  a destra
6- Il tratto più impegnativo, il superamento del grande scoglio di roccia rossa, in corrispondenza delle stelline le successive foto n.8, 9 e 10
7- Panoramica del tratto di cresta più bello e più impegnativo dell’intera salita in ottime condizioni d’innevamento.
8- Il tratto iniziale del traverso di destra per il superamento dello scoglio, a destra il M. Pietralata.
9- Il tratto centrale del traverso sinistro per andare a riprendere il filo di cresta.
10- L’ultima ripida salita prima della Cima di Costa Vetiche, con la neve nel versante est che si stava già
      ammorbidendo

In occasione di questo itinerario
abbiamo individuato nella zona una ulteriore possibile via nuova che sarà
oggetto di una nostra futura salita !

Variante a Monte Rotondo:

            Dalla Cima
di Costa Vetiche si scende per 150 metri, con attenzione specie nell’ultimo
tratto,  nel ripido versante sud-ovest in
direzione di Forcella Cucciolara (353572 E – 4758547,5 N) posta più in basso a
quota 1917 m.             Dalla Forcella
Cucciolara si prosegue e ci si innalza sempre in direzione sud-ovest per la
cresta che si fa sempre più ripida, in direzione di Monte Rotondo.

            Questo
itinerario è già stato percorso più volte e lo si può raggiungere più
brevemente e facilmente utilizzando come itinerario di salita la discesa di
seguito descritta.

Si raggiunge una paretina
rocciosa che si supera direttamente (foto n.16) su passaggio di II° o
aggirandola a sinistra su ripido pendio nevoso se in buone condizioni.

            Si
riprende il filo di cresta che dopo circa 100 metri si corica diventando meno
ripido fino alla antecima del Monte Rotondo a quota 2058 m. (353329 E –
4758372,3 N)

            Da
questa cima dapprima per cresta in lieve discesa poi per salita e ampio pianoro
sommitale in circa un’ora si raggiunge la cima del Monte Rotondo a 2012 m.
(352825,8 E – 4758570 N).

11- Il versante sud-est del Monte Cacamillo che incombe sopra alla Valle dell’Acquasanta, evidenziato dalle frecce si nota il “sentiero perduto” , dietro alla cresta rocciosa invece corre l’itinerario del “Canale ad “S” al Monte Cacamillo descritto nell’itinerario n.10 del mio libro “IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI”,
12- La verticale parete nord del nostro piccolo “Cervino”, il Monte Acuto, a destra il Pizzo Tre Vescovi con una enorme cornice di neve nel versante nord, visti dalla Cima di Costa Vetiche.
13- La strada che collega la Pintura di Bolognola al Rifugio del Fargno sotto a M. Acuto, in condizioni invernali, per il rischio slavine non è raccomandabile percorrerla come ha fatto qualche incosciente, come ben visibile dalla traccia lasciata sulla neve fresca, ci sono ben due lapidi (stelle) a memoria di chi è precipitato a valle !!!!
14 – La Cima di Costa Vetiche, sullo sfondo a sinistra il M. Sassotetto ed il Pizzo di Meta, al centro il M. Valvasseto, a destra la Pintura di Bolognola, a sinistra in basso la cresta di salita e il Poggio della Croce
15- La cresta percorsa con il tratto finale più impegnativo fino alla Cima di Costa Vetiche, visto dal Monte Acuto, all’interno del cerchio lo scoglio della foto n.6 visto dal versante est.
16- L’itinerario di salita da Forcella Cucciolara al Monte Rotondo con la paretina rocciosa da superare.

Discesa:

            Dalla
Cima di Costa Vetiche e dalla variante a Punta Bambucerta si scende nel
versante sud nel canalone che da Forcella Cucciolara conduce alle Sorgenti del
Fiastrone (itinerario in giallo della foto n.17).

            Tale
itinerario è stato più volte percorso anche in salita per raggiungere più
brevemente la cima del Monte Rotondo d’inverno partendo dal primo tornante
della strada che collega Bolognola alla Pintura.

            Quindi
raggiunto il torrente lo si percorre dapprima per tracce di sentiero poi per
strada sterrata fino ad una zona attrezzata per pic-nic quindi fino a prendere
la strada che da Bolognola sale fino alla Pintura.

            Per
strada asfaltata si scende per gli abitati di Bolognola fino a Villa da Piedi.

            Da
Monte Rotondo si consiglia di scendere per la cresta sud-est (itinerario
arancio nella foto n.17) fino a raggiungere il Rifugio del Fargno quindi si
segue un tratto di strada che scende verso la Pintura di Bolognola, all’altezza
del Rifugio scende sottostrada nel versante nord e per tracce di sentiero si
raggiungono le sorgenti del Fiastrone.

            Quindi
si percorre l’itinerario di discesa descritto sopra.

            Si
ricorda che il vallone di Forcella Cucciolara e soprattutto il versante sud-est
del Monte Rotondo e di Costa Vetiche sono fortemente esposti a rischio slavine
(all’interno del cerchio della foto n.17) anche in considerazione che vanno
percorsi in discesa al pomeriggio, con il sole che ha riscaldato i versanti fin
dal mattino presto, pertanto per questo itinerario vanno scelte condizioni di
innevamento stabile e basse temperature.

GIANLUCA CARRADORINI – CIOCCHETTI STEFANO                          

16 Febbraio 2017

17- L’itinerario di salita al M. Rotondo in rosso e gli itinerari di discesa da Cima di Costa Vetiche – Punta Bambucerta in giallo e da M. Rotondo in arancio (utilizzabili anche come itinerari di salita).

ROSSO: ITINERARIO PROPOSTO

GIALLO: ITINERARIO DI DISCESA