VAL DI PANICO Ciaspolata da Casali a Forca Cervara
Classica e facile escursione di fondo valle resa più impegnativa dalla recente neve ancora non assestata che ci ha costretto ad usare le ciaspole già dalla partenza da Casali di Ussita e con cui siamo arrivati, con Silvia, fino alla base della Forca Cervara, con circa 11 km di sviluppo e 800 metri di dislivello.
Senza le ciaspole saremo arrivati non oltre le sorgenti del torrente Ussita.
Di seguito le immagini dell’escursione.
VAL DI PANICO Ciaspolata da Casali.
Ciaspolata con Carlo, Monica e Stefano del 7 gennaio 2020 in Val di Panico da Casali fino alla confluenza della valle con la valletta che si snoda sotto a Pizzo Berro denominata Valle della Vipera dopodichè ci siamo fermati a causa della elevata quantità di neve fresca che, nonostante le ciaspole, rendeva difficoltosa la camminata. Di seguito le immagini della giornata purtroppo senza sole.
Nella foto 15 ho specificato che il Rifugio del Fargno è chiuso d’inverno e ricordo che non dispone neppure di locale invernale a seguito dei numerosi incontri che ho fatto di recente nella zona di Bolognola di gente che , senza adeguata attrezzatura o in tardo pomeriggio, si avventurava nella strada per andare a fare pranzo !!!! o andare a pernottare nel Rifugio senza avere informazioni sulla sua apertura e soprattutto senza rendersi conto della pericolosità invernale della strada percorribile d’estate in auto.
I TERRAZZI DA BRIVIDO DEI MONTI SIBILLINI – Parte 1.
Gli itinerari che
seguono, alla scoperta di terrazzi sospesi che permettono di godere di panorami
aerei e da brivido, non sono riportati in alcuna guida dei Monti Sibillini in
commercio.
Si consiglia di
percorrere tali itinerari nel periodo estivo e autunnale in modo da evitare eventuali
accumuli di neve primaverile in cresta.
Mentre per esperti si
consiglia di percorrerli anche d’inverno in quanto acquistano un fascino straordinario,
ovviamente con tutti i rischi connessi
alla presenza di ghiaccio e soprattutto di cornici di neve che talvolta
impediscono l’accesso, pertanto è tassativo percorrerli in condizioni di neve
perfettamente assestata e con attrezzatura adeguata (piccozza e ramponi, consigliabile
una corda).
ITINERARIO N.1: IL TERRAZZO DELLE “QUINTE” ALLA CROCE DI MONTE BOVE.
Questo itinerario,
compreso nel gruppo del Monte Bove, permette di raggiungere un terrazzo da
brivido sospeso nella parte iniziale della val di Bove e può essere accoppiato
in giornata all’itinerario n.2 e 3.
Questo itinerario è
consigliato ad escursionisti allenati ed esperti in particolare se si intendono
effettuare tutti e tre dei seguenti itinerari proposti in giornata vista la
loro posizione nella stessa valle .
Accesso: Dall’Hotel Felicita di Frontignano si percorre il sentiero n. 15 per la
Val di Bove.
Giunti sulla verticale
dei grandi torrioni presenti in alto, salendo, a sinistra denominati “le
quinte” che dominano la vallata si inizia a salire sul ghiaione sottostante (Questo
itinerario sale tra le vie di ghiaccio n. 17.2 – 17.3 del mio libro ”IL FASCINO
DEI MONTI SIBILLINI”) intervallato da tratti di bosco per spostarsi sul lato
sud-ovest dei torrioni a prendere un ampio canale che sale di lato al
rimboschimento a pini presente più in alto.
Giunti quasi al
rimboschimento deviare a sinistra liberamente su ripido pendio erboso, che sale
tra dei torrioni di roccia, alternato
a tratti rocciosi fino a raggiungere
faticosamente la cresta che sale dalle cime delle Quinte.(foto n. 1, ore 2).
La salita di questo
tratto è difficoltosa ed è riservata solo ad escursionisti esperti.
Giunti alla sottile
cresta (foto n.2) dove si scopre anche la cima della Croce di Monte Bove, si
scende ulteriormente facendo molta attenzione per raggiungere la cima dei due
torrioni delle quinte, la “quinta piccola” a sinistra e la “quinta grande” a
destra guardando verso la Val di Bove sottostante.
Ritorno: Dalla cima delle quinte si prosegue con attenzione il filo di cresta in
salita (foto n.2) fino a raggiungere la Croce di Monte Bove (30 minuti).
Per chi vuole proseguire
e visitare gli altri quattro terrazzi da brivido del Monte Bove Nord si percorre
la cresta in direzione di Monte Bove Nord fino alla sella tra le due cime e si prosegue
sempre in salita per l’itinerario N.2 descritto di seguito
Oppure chi vuole scendere si prosegue la cresta
in direzione di Monte Bove Nord fino alla sella tra le due cime dove intercetta
il sentiero n.15 che scende verso la Fonte di val di Bove e scendere fino a
Frontignano per il sentiero di fondovalle.
Infine per chi vuole completare il giro con la salita al Torrione panoramico
e delle due finestre (itinerario N. 3 descritto di seguito), raggiunta la
fontana si scende ulteriormente fino al restringimento della valle dove si
incontra a sinistra la cresta che scende dalla forcella Passaiola (o da M. Bicco) poi anziché prendere
l’evidente sentiero di fondovalle ci si tiene in piano sui prati del lato
sinistro fino al margine del bosco quindi vedere la descrizione dell’itinerario
n.3.
ITINERARIO N.2:
I TERRAZZI DELLE CIME DEGLI “SPALTI” E DI PUNTA ANNA AL MONTE BOVE NORD
Questo itinerario
permette di raggiungere ben quattro dei più spettacolari, insieme
all’itinerario N.1, terrazzi da brivido sospesi nel vuoto del gruppo nord dei
Monti Sibillini,.
In questi quattro
terrazzi è possibile affacciarsi con una verticale di più di 700 metri sopra ai boschi
sottostanti la grande parete nord ed est del Monte Bove Nord e con oltre mille
metri sopra al fondovalle ed al paese di Casali di Ussita.
Anche questo itinerario è
consigliato ad escursionisti allenati ed esperti, come indicato per l’itinerario
N.1.
Accesso: Dall’Hotel Felicita di Frontignano si percorre il sentiero n. 15 per la
Val di Bove.
Si raggiunge la fontana
di Val di Bove e si risale il sentiero che conduce alla forcella tra la Croce
di Monte Bove e Monte Bove Nord (ore 1,5).
Dalla forcella si risale
ad est il pendio verso la cima del Monte Bove Nord fino a raggiungere una
cresta che parte a sinistra e conduce alla cima del primo spalto, lo Spalto
Occidentale (20 minuti).
E’ possibile anche
traversare a mezza costa con un pò di attenzione anziché salire tutta la cresta
fino al termine.
Raggiunta la cima dello
spalto ci si affaccia in più punti sopra a verticalissimi torrioni ben visibili
quando poi ci si sposta verso l’altro spalto.
Quindi dallo spalto
occidentale si risale ancora verso la cima del Monte Bove Nord e prima della
cima si devia ancora verso sinistra su cresta e si raggiunge il secondo spalto,
quello Centrale.
Anche qui ci si affaccia
in vari terrazzini da brivido verso la Valle di Ussita.
Quindi
riprendendo la cresta erbosa si raggiunge obbligatoriamente la cima di Monte
Bove Nord.
Dalla
cima si scende una crestina erbosa verso
nord-est (per chiarimento verso la Forcella del Fargno ben visibile di
fronte) quindi si devia verso destra per evitare delle roccette quindi su una
lieve traccia di sentiero fatta dai camosci, ci si sposta in piano ritornando
indietro verso sinistra, fino ad una rampa erbosa in discesa racchiusa tra
rocce.
Scendere la rampa erbosa
(foto n.7) con attenzione in quanto ripida e scivolosa, in direzione della cima
dello Spalto Orientale ben visibile avanti a voi.
Si
raggiunge la crestina rocciosa che divide la cima dello spalto dalla cima del
monte e si scende lievemente verso sinistra fino a raggiungere un
caratteristico balcone, una piattaforma di roccia liscia larga circa 2 metri oltre il quale
parte il grande balzo della parete nord del Monte Bove.
In questo terrazzino, sicuramente il più spettacolare dei quattro visitabili con questo itinerario, è tassativo sporgersi con attenzione possibilmente coricandosi a terra e godere così in sicurezza un balzo aereo mozzafiato di 1000 metri di dislivello.
Dalla cima dello Spalto
Orientale si ritorna alla cima del Monte Bove Nord.
Quindi
dalla cima scendendo in direzione est verso il Monte Bove Sud per ripido prato
si raggiunge la cresta rocciosa che conduce alla Punta Anna, il grande torrione
della parete est del Monte Bove Nord.
Seguendo la cresta
rocciosa con saliscendi e slalom tra curiosi enormi massi che sembrano essere
stati poggiati sul posto, si raggiunge la cima della Punta Anna, anche qui con
un panorama verticale eccezionale verso la val di Panico, Pizzo Berro e le
altre cime dei Monti Sibillini.
Dieci metri sotto alla
cima, sulla destra in direzione est, si nota uno spit, l’ultima sosta della
salita su roccia classica alla est della Punta Anna.
Ritorno: Dalla cima del Monte Bove Nord si scende per l’itinerario di salita fino
alla sella tra le due cime dove intercetta il sentiero n.15 che scende verso la
Fonte di val di Bove e proseguire fino a Frontignano per il sentiero di
fondovalle.
Per chi vuole completare il giro con la salita al Torrione delle due finestre (itinerario N. 3 descritto di seguito), raggiunta la fontana si scende ulteriormente fino al restringimento della valle dove si incontra a sinistra la cresta che scende dalla forcella Passaiola (o da M. Bicco) poi anziché prendere l’evidente sentiero di fondovalle ci si tiene in piano sui prati del lato sinistro fino al margine del bosco quindi vedere l’itinerario n.4.
ITINERARIO N.3:
IL TORRIONE PANORAMICO E IL TORRIONE DELLE “DUE FINESTRE” DELLA VAL DI
BOVE.
Questo itinerario,
assolutamente inedito, compreso sempre nel gruppo del Monte Bove, permette di
raggiungere un altro terrazzo sospeso nella parte iniziale della val di Bove e
una spettacolare struttura rocciosa formante ben due “finestre” che si aprono
proprio di fronte alle “quinte” e può essere accoppiato in giornata
all’itinerario n.1 e 2 in
modo da trascorrere una impegnativa giornata da “brivido” nel gruppo del Monte
Bove.
Anche questo itinerario è
consigliato ad escursionisti allenati ed esperti, come indicato per gli altri due
precedenti. La salita al torrione delle due finestre seppure breve, richiede
esperienza su roccia con passaggi di secondo grado e su erba molto ripida,
consigliabile una corda per la discesa.
Accesso: Per la sola salita di questo itinerario si parte dall’Hotel Felicita di
Frontignano e si percorre il sentiero n. 15 per la Val di Bove, si superano a
sinistra i torrioni delle “quinte” dove di fronte già sio possono notare i due
torrioni ed in particolare le “due finestre” e l’ultima ripida salita fino ad
arrivare all’allargamento della Valle.
Oppure se si proviene
dagli itinerari 1 e 2, raggiunta la fontana di Val di Bove, si scende
ulteriormente fino al restringimento della valle dove si incontra a sinistra la
cresta che scende dalla forcella
Passaiola (o da M. Bicco) poi anziché prendere
l’evidente sentiero di fondovalle ci si tiene in piano sui prati del lato
sinistro fino al margine del bosco. Nel prato a
destra appena entrati nell’ampia Val di Bove, si nota una traccia, ben visibile
nella foto N.12 che supera la cresta e si addentra nel bosco del versante nord.
Prima di raggiungere il
primo lembo di bosco scendere lievemente verso il primo torrione che si
incontra e che emerge prepotentemente dal bosco, facilmente si può raggiungere
la sua cima dove si gode di un bellissimo panorama sulla valle sottostante e
sulle “quinte” poste di fronte (Foto N. 14).
Scendendo e sostandosi
sulla sinistra si supera il torrione e si traversa dentro al bosco mantenendosi
in quota. Dopo circa 100
metri si raggiunge un secondo torrione con dei
caratteristici pini sulla sommità.
Salendo verso i pini si
raggiungono le “due finestre” dall’alto mentre per entrare al loro interno si
scende dal torrione passando verso destra e si traversa alla sua base per poi
risalire faticosamente su erba e roccia un ripido canalino finale che permette
di entrare all’interno delle finestre stesse e raggiungere anche due piccole
grotte situate intorno ad esse. La salita alle finestre è consigliata ad
escursionisti esperti, è consigliabile l’utilizzo di una corda per la discesa,
sono presenti alberi su cui fare assicurazione.
Ritorno: Dai torrioni traversare il bosco verso destra salendo lievemente per evitare scivoli erbosi fino a raggiungere il prato di accesso ed intercettare il sottostante sentiero n.15 che scende verso la val di Bove, proseguire quindi fino a Frontignano per il sentiero di fondovalle ben segnalato.
GIANLUCA CARRADORINI – BRUNO BARTOLAZZI – FAUSTO SERRANI NOVEMBRE 2015