MONTE BOLZA – Una cima poco conosciuta nel gruppo del Gran Sasso.

Il Monte Bolza è una lunga cresta di circa 2 chilometri culminante in due cime, come riportato nella cartografia della zona, la Cima di Monte Bolza di 1927 metri a Nord e il Monte Bolza di 1904 meri a Sud, molto più rocciosa della cima più alta.

Il monte contorna a Sudovest l’immenso Campo Imperatore e sovrasta il lato Ovest del Canyon dello Scoppaturo chiamato anche Canyon di Campo Imperatore.

Questa cima è poco frequentata in quanto posta di fronte alle cime più alte e conosciute del gruppo del Gran Sasso che ovviamente sono più ambite.

Chiaramente dopo averle percorse tutte ho messo gli occhi su questa cima secondaria ma da non sottovalutare in quanto impegnativa e soprattutto molto panoramica, permette una visuale sul gruppo del Gran Sasso da Pizzo Intermesoli al Monte Camicia e poi verso il Monte Sirente ad Ovest e alla Majella a Sud.

La salita più interessante chiaramente è quella del Monte Bolza in quanto presenta ripidi pendii rocciosi.

Abbiamo effettuato la salita parcheggiando direttamente nel primo tornante della strada che da Castel del Monte sale a Campo Imperatore.

In due chilometri di percorso si salgono 500 metri di dislivello, a dimostrazione della ripidità delle pendici del Monte Bolza.

Si sale per una traccia nel versante Est riportata sulla cartografia, si percorre la lunga cresta nella prima parte rocciosa poi erbosa fino alla cima Nord, si ritorna indietro e si scende per un ulteriore ripido tracciato nel versante Sud del Monte Bolza.

L’itinerario prevede alcuni passaggi tra roccette ed erba ripida ed è consigliato ad escursionisti esperti.

Di seguito le immagini dell’escursione.

1- Il tratturo che dal tornante della strada Castel Del Monte – Campo Imperatore conduce verso il verdante Est del Monte Bolza.
2- Si attraversano numerose vallette una volta coltivate.
3- Le vallette sono separate da vecchi muretti a secco realizzati togliendo le pietre più grandi dai campi coltivati.
4- Il versante Est del Monte Bolza, la traccia di sentiero sale nel canalone tra le due cime, nel primo tratto si sale su un ghiaione contornato da arbusti di Ramno alpino, come visibile nella foto seguente.
5- Il ghiaione inziale con arbusti di Ramno Alpino, alle spalle il Monte Camicia
6 – 9- Immagini della salita.
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10 – 11- Il tratto più ripido della salita
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12- Veduta verso Ovest con il Monte Sirente sulla sinistra.
13- Il tratto che effettueremo in discesa, in fondo alla valle sottostante, il tornante della strada da cui siamo partiti.
14 – 15- L’ultimo tratto di salita verso la cima, il più roccioso.
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16- Veduta verso Rocca Calascio situata sul poggio in primo piano di fronte al Monte Sirente.
17 – 19- Ultimi passaggi rocciosi prima della cima.
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20- Madonnina in terracotta incastonata sulle rocce della vetta di Monte Bolza.
21 – 22- La cresta rocciosa continua verso Nord, in fondo a sinistra la Cima di Monte Bolza, più erbosa. In fondo il Corno Grande e il Monte Prena al margine destro con la grande fiumana che scende dalle sue pendici Ovest.
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23- In fondo il Corno Grande, il Vado di Corno, la parte più bassa della cesta ed il Monte Brancastello con le Torri di Casanova al margine destro dell’immagine.
24 – 29- Immagini della cresta di Monte Bolza – Cima di Monte Bolza.
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30- Particolare torrione roccioso nel versante Est di Monte Bolza, nel piano sottostante si intravede il Canyon di Campo Imperatore o dello Scuppaturo.
31- Terminata la cresta rocciosa, si prosegue su cresta erbosa banale fino alla Cima di Monte Bolza, visibile al centro della foto.
32- Ritorniamo al Monte Bolza ed iniziamo la discesa del versante Sud, ripidissima, verso il tornante (nel margine destro) della strada da cui siamo partiti.
33 – 35- Fasi di discesa.
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36- Un arbusto spunta da una apertura della roccia.
37 – 38- Orchidea Epipactis atrorubens che cresce nei tratti ghiaiosi.
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39- Gentiana cruciata, abbondante nella zona.,
40- A metà discesa superiamo un grande masso caduto sotto alla cima.
41- Il grande masso visto dalla base della discesa
42- Il versante Sud del Monte Bolza con il masso dove siamo passati in discesa.



IL CANYON DI CAMPO IMPERATORE, LA GROTTA E LA TESTA DELL’AQUILA.

Il Vallone della Valianara, più conosciuto come il Canyon di Campo Imperatore, è un luogo quasi magico, è diverso da tutto l’ambiente che lo circonda fatto da prati aridi e quasi pianeggianti, non ci si rende conto finché non ci addentra, si apre nella parte meridionale del vasto altipiano, tra le pendici del Monte Bolza a Sud, cima secondaria poco conosciuta, e il Monte Camicia a Nord, non è percorso da corsi d’acqua ma si riempie a primavera o in caso di forti piogge creando un lungo lago temporaneo, il fondo non presenta vegetazione ne formazioni algali in quanto è costituito da sedimenti finissimi di origine glaciale quasi polverulenti che si compattano diventando impermeabili ma non trattengono a lungo le acque.

Nella parte finale è riempito invece di detriti più grossolani provenienti dalla grande fiumana che scende dalle pendici Sud del Monte Camicia e che si immette nel canyon in corrispondenza di un piccolo ponte sulla strada di Campo Imperatore.

Racchiude inoltre delle particolarità poco conosciute, una ampia grotta, non comuni nella zona, e soprattutto una grande roccia a forma di testa di Aquila di cui avevo sentito parlare ma che non ero ancora riuscito a trovare.

Non a caso in zona hanno girato scene del film “Lo chiamavano Trinità” con Bud Spencer e Terence Hill come ricorda il cartello posto sulla strada sovrastante il canyon in corrispondenza del ponte sulla fiumana e del sentiero che conduce alla Vecchia Miniera di Bitume del Monte Camicia.

Il primo settembre 2024 ho avuto la fortuna di trovare il canyon riempito di acqua grazie alle abbondanti piogge dei giorni precedenti e soprattutto sono riuscito a trovare la grande roccia a forma di testa di Aquila. Poi ho capito perché non avevo mai visto questa particolare formazione rocciosa, le altre volte avevo percorso il canyon partendo dalla strada dove c’è il ponte ed il cartello che ricorda il sito dove è stato girato il film menzionato sopra ed ero sceso verso valle.

Stavolta sono sceso nel canyon dalla parte iniziale a monte parcheggiando in corrispondenza di uno slargo della strada e scendendo all’imbocco del canyon, ho trovato cosi la roccia posta sulla sinistra orografica del canyon e la grotta posta sulla destra quindi poi sono sceso fino alla confluenza della fiumana del Monte Camicia da dove di solito scendevo.

Di seguito le immagini del particolarissimo sito.

1- La parte iniziale del Canyon, riempito con l’acqua delle abbondanti piogge dei giorni precedenti.
2- Un grande cardo ormai seccato dalla torrida estate.
3 – 4 – Le particolari formazioni rocciose laterali del Canyon.
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5- La prima parte del Canyon riempita d’acqua e la strada di Campo Imperatore sullo sfondo da cui si accede.
6- La prima strettoia del Canyon piena d’acqua ci obbliga a risalire la rocciosa sponda sinistra.
7 – 8- Ci innalziamo un po’ per osservare meglio il Canyon e superare la parte più stretta con oltre 30 centimetri di acqua e fondo melmoso.
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9- La parte successiva del Canyon oltre la prima strettoia.
10- Scendiamo di nuovo nel letto del lago temporaneo in questa parte a tratti asciutto.
11- Proseguiamo per un breve tratto nel letto asciutto.
12- E ci avviciniamo alla grotta e alla seconda strettoia, finalmente di fronte a noi si apre la vista sulla roccia a forma di testa di Aquila nell’atto di ghermire un preda che non ero riuscito ancora a trovare.
13 – 14 – Dettaglio della roccia a forma di testa di Aquila.
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15 – 20- La Grotta della Valianara.
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21- Una profonda faglia posta a valle della Grotta.
22 – 23- Veduta del Canyon dall’interno della Faglia.
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24 – 27 – Proseguiamo verso la seconda strettoia dopo la grotta ma stavolta siamo costretti a guadare il laghetto.
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28- Quindi il laghetto termina in corrispondenza di una alta duna di sabbia, qui l’ambiente assomiglia ad una oasi in un deserto roccioso.
29- Una particolarità botanica nelle sponde sabbiose del Canyon, a breve distanza vegetano una Linaria purpurea a sinistra e una Linaria alpina a sinistra, quest’ultima in particolare caratteristica dei ghiaioni di alta quota qui si trova eccezionalmente ad una quota molto bassa per la specie.
30 – La Linaria purpurea
31- La Linaria alpina
33- Nelle pareti del versante Nord del Canyon vegeta anche la rara Primula auricula, qui eccezionalmente abbondante.
34- Proseguiamo ancora per pochi metri fino alla duna di sabbia.
35- La particolarissima duna di sabbia che delimita a valle il laghetto temporaneo.
36- Il laghetto visto dalla duna di sabbia
37- Procedendo lungo la duna di sabbia si scopre il Monte Camicia.
38- Fino a raggiungere la fiumana di detriti più grandi proveniente dal versante Sud del Monte Camicia.
39- Il cartello posto all’uscita del Canyon.
40 – 41 – La fiumana proveniente dal versante Sud del Monte Camicia.
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42- Il Canyon invece prosegue ancora per alcune centinaia di metri ma con meno spettacolarità verso le pendici Nord del Monte Bolza la cui cima rocciosa poco conosciuta è visibile al centro della foto.
43- Raggiunto Campo Imperatore la vista si apre sul Corno Grande immerso nella nebbia.