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GIRO DEL MONTE CASTEL MANARDO

Salita classica effettuata il giorno dopo una lieve nevicata e sopra ad un mare di nebbia che rivestiva Marche e Abruzzo, in compagnia di un bellissimo ed espertissimo cane randagio che ci ha seguito dalla Pintura di Bolognola per tutto il tragitto.

Saliti per i campi da sci di Bolognola abbiamo proseguito per la strada fino al Monte Berro quindi siamo saliti alla cima del Monte Castel Manardo per la cresta Nord-est, abbiamo proseguito per lo Scoglio del Montone e ridiscesi per la Forcella Bassete fino alla strada del Fargno da cui siamo ritornati all’auto.

Di seguito le immagini del giro.

1- La strada che collega i campi da sci di Bolognola con Il Casale Grascette e il Casale Ricci.
2- Un mare di nebbia ricopre le colline marchigiane, in basso la Valle Tre Santi.
3- Il tratto di strada con il poggio del Monte Berro in fondo.
4- Il nostro meraviglioso compagno di escursione.
5- Il Monte Amandola ed il mare di nebbia che si estende fino in Abruzzo.
6- Il poggio del Monte Berro.
7- La cresta Nord-est del Monte Castel Manardo sale dal Monte Berro.
8- Inquietante targa metallica fissata a terra sulla cima del Monte Berro, chi mette nuovo nomi alle cime scritti sulle pietre e chi mette targhe, ma nessuno vigila.
9- Da sinistra il Monte Rotondo, Monte Pietralata e Monte Cacamillo, visti da Monte Berro.
10- 11- I pendii Nord-est del Monte Castel Manardo con il penoso innevamento che, a metà Febbraio, non riesce a coprire neppure l’erba.
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12- Accumulo di 20 centimetri di neve !!!! modellata dal vento.
13- 14- Discesa dalla cima del Monte Castel Manardo verso lo Scoglio del Montone, sullo sfondo a sinistra il Pizzo Berro e a destra il Pizzo Tre Vescovi. con le cime coperte dalla nebbia.
14- Il Monte Rotondo a destra.
15- La cresta che scende dallo Scoglio del Montone verso Forcella Bassete, dapprima pensavo che il cane fosse preoccupato dalla discesa della cresta innevata ma sbagliavo, non ha avuto la minima difficoltà anche sui pochi tratti gelati.
16- 17- Discesa dallo Scoglio del Montone con tratti gelati e tratti con 30 centimetri di neve fresca.
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18- Il versante Ovest dello Scoglio del Montone.
19- Il Pizzo Regina emerge dalla nebbia.
20 -21- 22- Il nostro peloso compagno di escursione a Forcella Bassete.
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CANALE DESTRO SCOGLIO DEL MONTONE – MONTE ACUTO

Il 31 dicembre, con Carlo, Manuel, Gilberto e Valerio abbiamo chiuso in bellezza il 2021 effettuando la salita del facile canale destro dello Scoglio del Montone al Monte Castel Manardo per poi scendere alla Forcella Bassete e proseguire l’ascensione per la cresta Nord-est del Monte Acuto.

Di seguito le immagini della giornata.

1- 2- Il primo tratto del canale destro dello Scoglio del Montone.
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3 – 4- Il tratto finale del canale, più ripido.
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5- La Pintura di Bolognola da dove siamo partiti e, sullo sfondo, il Monte Conero.
6- L’uscita del canale
7- 8- La cresta che scende dal Monte Castel Manardo verso Forcella Bassete.
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9- La salita verso la cresta Nord-est del Monte Acuto con il suo profilo umano.
10- 14- Sulla cresta Nord-est del Monte Acuto.
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15- Il versante Nord del Pizzo Regina. e del Pizzo Berro a destra
16- Il versante Sud del Monte Rotondo nella vallata del Fargno.
17- Slavina a Fonte Bassete caduta dopo un repentino innalzamento delle temperature di alcuni giorni prima nonostante lo scarso innevamento.



PIZZO TRE VESCOVI – Prima ascensione invernale 2021-2022

In occasione della prima abbondante nevicata in quota dell’inverno 2021-2022, con Carlo e Federico abbiamo effettuato l’ascensione classica dalla Pintura di Bolognola per la strada del Fargno, chiusa al traffico veicolare, fino al Rifugio omonimo quindi siamo saliti alla cima di Pizzo Tre Vescovi per il versante Nord su neve a tratti anche gelata. Bellissima la croce di vetta completamente glassata dalla galaverna. Siamo infine discesi per il versante Est fino alla Pescolla e poi alla strada per Forcella Bassete.

Di seguito le immagini della bellissima giornata.

1- Il versante Est del Monte Rotondo e la Forcella Cucciolara visti dalla strada del Fargno.
2- Prime colate di ghiaccio sulle pareti della strada.
3- Il versante Nord del Pizzo Tre Vescovi.
4- La Forcella del Fargno con l’omonimo rifugio.
5- Tratto gelatissimo verso la Forcella Angagnola, alle spalle il versante Sud del Monte Rotondo..
6- L’ombra del Pizzo Tre Vescovi e del Monte Acuto si stagliano verso il Monte Rotondo.
7- Girando nl versante Nord del Pizzo Tre Vescovi con il Monte Bove Nord alle spalle.
8- Il Rifugio del Fargno sovrastato da una nuvola di nebbia modellata dal vento.
9- Sul versante Nord del Pizzo Tre Vescovi.
10- Il Monte Rotondo visto dalla sella del Monte Acuto
11 – 12- La cresta Nord-est del Pizzo Tre Vescovi con la croce di vetta.
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13- 14 – Il Monte Acuto durante la salita al Pizzo Tre Vescovi.
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15- Il versante Nord del Pizzo Regina .
16- Eccoci in prossimità della croce di cima al Pizzo Tre Vescovi.
17- 18- Arriva la nebbia ma per fortuna il forte vento la spazza in breve.
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19 – 20- 21- 22- Ed ecco la croce di cima nel suo splendore invernale vista dal tutti i lati, glassata dalla galaverna.
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23 – 24- Discesa dal versante Est del Pizzo Tre Vescovi con il maestoso Pizzo Regina (M. Priora) di lato.
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25- La traversata sopra alla Pescolla
26- Il versante Est del Monte Acuto con il suo grande profilo umano.
27- Infine scendiamo alla strada , a destra Cima Bassete, al centro Cima Acquario e sullo fondo la parete Nord del Monte Acuto.



MONTE ACUTO – PIZZO TRE VESCOVI Per le creste Nord-est.

Salita classica, con Davide e Virginia, dalla Pintura di Bolognola per Forcella Bassete quindi dalla Cima Bassete per cresta Est nella zona denominata Acquario quindi alla cima di Monte Acuto e successivamente al Pizzo Tre Vescovi per scendere al Rifugio del Fargno per la diretta cresta Ovest meno frequentata per la sua ripidezza. Ritorno alla Pintura per la strada del Fargno ancora chiusa al traffico veicolare.

Lungo la strada del ritorno che collega il Rifugio del Fargno alla Pintura di Bolognola c’è la possibilità di effettuare interessanti osservazioni naturalistiche, in particolare nel primo tratto di bosco sottostrada, dove sono presenti grandi e particolari Faggi.

Il 10 aprile, in occasione della medesima salita in versione invernale, avevo indicato al “segnalatore seriale” delle cime dei Monti Sibillini che mancava sulla solita pietra di cima, il nome e la quota del Monte Acuto scritte con un semplice pennarello.

Ho visto con soddisfazione che tale impegno è stato compiuto ma vorrei segnalare che, forse dalla stessa mano, sono state segnalate due cime con NOMI NON RIPORTATI IN ALCUNA GUIDA O CARTINA DEI MONTI SIBILLINI per cui sono tenuto a pensare che sono stati attribuiti IMPROPRIAMENTE nomi di fantasia senza nessun riferimento storico o toponomastico o perlomeno è quello che risulta a me.

Invito pertanto chi di dovere o chi ha segnalato impropriamente le due cime, riportate nelle immagini n.15 e 16 che seguono, a rimuovere tali nomi di fantasia oppure a documentare la veridicità delle sue affermazioni.

Nel mio sito è indicato anche l’indirizzo mail per ricevere eventuali commenti.

Di seguito le immagini della salita.

1- La cresta che da Forcella Bassete sale verso la Cima omonima quindi prosegue verso il Monte Acuto e, dietro, al Pizzo Tre Vescovi,
2- Sosta sulla cima della zona denominata “Acquario”, a picco sulla sottostante strada del Fargno.
3- La cresta Est del Monte Acuto.
4- La aerea cresta già percorsa che sale da Cima Bassete, sullo sfondo il Monte Castel Manardo.
5- Un Camoscio solitario ci ha seguito per tutta la cresta fino alla base del Monte Acuto.
6- Il caratteristico scoglio con il “naso” sulla prima parte della cresta Est del Monte Acuto.
7- La cima del torrione della foto n.6.
8- Il Pizzo Regina a sinistra ed il Pizzo Berro a destra visti dalla cima del Monte Acuto.
9- Il Monte Rotondo con la ripidissima cresta Nord del Monte Acuto in primo piano.
10- LInaria purpurea colora la cima del Monte Acuto.
11- In Cima alla strettissima cima del Monte Acuto, a destra il Pizzo Tre Vescovi, a destra il Pizzo Berro.
12- Finalmente anche a Monte Acuto la pietra riportante il nome e quota della cima.
13- Discesi da Monte Acuto si prosegue per il Pizzo Tre Vescovi.
14- Anche al Pizzo Tre Vescovi l’immancabile pietra riportante il nome e quota della cima.
15- L’inesistente Pizzo Pae segnato tra Cima di Vallinfante e Cima Cannafusto.
16- L’inesistente Cima Felix segnata tra il Monte Vettore ed il Monte Torrone riportata invece sulle carte come Antecima Nord del M.Vettore.
17- Il Monte Bove Nord visto dal Pizzo Tre Vescovi.
18- Il curioso torrione di roccia che caratterizza la ripida, ma per fortuna poco conosciuta, cresta Ovest del Pizzo Tre Vescovi da cui siamo scesi, sullo sfondo il Monte Rotondo.
19- Il poggio erboso posto poco sopra il Rifugio del Fargno con il Monte Rotondo di fronte.
20- Brassica gravinae, endemismo dell’Appennino, vegeta direttamente sulla carreggiata della strada del Fargno
21- Le pareti della strada tappezzate di Trifolium thalii in piena fioritura.
22- Trifolium thalii
23- Chenopodium bonus-henricus sul bordo della strada, in altre parole lo spinacio selvatico detto anche Olabri, Orapi o Olibri, ottima pianta commestibile.
24- Frutti di Pulsatilla alpina subsp. millefoliata dai candidi fiori bianchi primaverili.
25- Una Sfinge colibri (Macroglossum stellatarum) si ciba in volo con la sua lunga spiritromba dai fiori della Brassica gravinae.
26- Rosa pendulina.
27- Rosa canina spp.
28 – 29 – Dactylorizha sambucina, orchidea a fiori gialli e rossi, una particolarità di questa pianta.
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30- Verbascum longifolium.
31- Vecchio faggio appoggiato su due giovani faggi cresciuti alla sua base, particolarità sconosciuta del primo tratto di bosco sotto alla strada del ritorno che collega il Rifugio del Fargno alla Pintura di Bolognola..
32- Veduta dal basso dei tre faggi della foto n.31
33- Grande Faggio cresciuto però senza l’adeguato sostegno del faggio delle foto n. 31 e 32.
34- Grandi Faggi “gemelli” nello stesso tratto di bosco.
35- Fomes fomentarius, fungo legnoso su vecchio tronco di Faggio.
36- Controluce di due galle su foglia di Faggio.
37- Rosalia alpina su un vecchio tronco di Faggio
38- 39 – 40- Parnassius apollo sui cardi nel versante Est del Pizzo Tre Vescovi
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41 – Verme filiforme della classe Nematomorpha alla Fonte Bassete
42- Verme filiforme e sanguisuga nella vasca di abbeveramento per le pecore alla Fonte Bassete



MONTE ACUTO Salita classica per la cresta Est.

Salita dalla Pintura di Bolognola in una giornata lavorativa in cui ho incontrato un solo altro appassionato di montagna ma caratterizzato da primo strano incontro sulla strada del Fargno, all’altezza del primo bosco, 50 metri sotto la strada, in un tratto di bosco tagliato da diverso tempo e ancora con grandi tronchi a terra, i resti di un scooter senza manubrio ne motore di colore azzurro visibilissimo mi salta subito agli occhi e mi pongo una serie di domande:

1- Perché hanno abbandonato i resti di uno scooter in quel posto?

2- Lo hanno portato li con il motore e poi lo hanno smontato e portato via (ipotesi meno probabile in quanto la più faticosa) ?

3- Lo hanno portato li già smontato (ipotesi più probabile in quanto la meno faticosa) ?

4- Perché chi ha tagliato il bosco non ha portato via i grandi tronchi, visibili nella foto, che si stanno già decomponendo, dopo tutta la fatica che ha fatto per tagliarli ?

5- Le vedo solo io certe cose? E perché chi vigila non le vede ?

6-Perché la gente fa certe stupidaggini ?

Ma ormai in questi ultimi anni in montagna ne sto vedendo di tutti i colori e non mi stupisce più niente, alcuni anni fa trovammo perfino i resti di due auto nel vallone sotto a Forca di Presta.

Inoltre vorrei sollecitare il “segnalatore seriale” delle cime dei Monti Sibillini a riportare, sulla solita pietra di cima, il nome e la quota del Monte Acuto con il solito pennarello in quanto ancora mancante e soprattutto perché ormai, in mancanza di meglio, è diventata una caratteristica dei Monti Sibillini e forse unica al mondo !!!!.

1- La carrozzeria dello scooter tra i tronchi tagliati e lasciati li da diverso tempo nel bosco sotto la strada.
2- Lo scooter e in alto il bordo della strada sovrastante che collega la Pintura di Bolognola al Rifugio del Fargno.
3- Il Monte Acuto e il Pizzo Tre Vescovi visti da Forcella Bassete.
4- Avvicinamento alla cresta Est del Monte Acuto con il suo grande profilo umano che guarda verso Nord.
5- La cresta del Monte Acuto che scende verso Forcella Bassete e prosegue verso il Monte Castel Manardo.
6- Il primo tratto di cresta del Monte Acuto con la caratteristica roccia sporgente, denominata “il naso”.
7- La parete Nord del Monte Acuto con tracce di salitori e il Monte Rotondo sullo sfondo.
8- La cima del Monte Acuto con il cumulo di sassi ma senza la consueta scritta con il pennarello del nome e quota della cima, forse il “segnalatore seriale” delle cime dei Sibillini non è mai giunto in questa cima.
9- Il Pizzo Regina a sinistra ed il Pizzo Berro a destra.
10 – 11- Neve modellata dal vento nel versante Nord del Pizzo Regina.
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12 – 13- Neve modellata dal vento nei pressi della cima del Pizzo Tre Vescovi.
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14- L’inviolata parete Nord dell’anticima di Pizzo Berro, solo le creste a destra (salita classica) e sinistra (salita descritta nel mio sito) sono state salite ma il centro della parete ancora no.
15- Il Pizzo Tre Vescovi visto dalla cima del Monte Acuto
16- La cresta della ripida zona denominata “Acquario” con innevamento solo nel versante Nord.
17- Verso mezzogiorno si leva un forte vento che anticipa il maltempo che arriverà il giorno dopo, sopra le cime (Pizzo Regina) si formano le caratteristiche nubi denominate “banderuole”.
18- La cresta Est del Monte Acuto con il profilo umano ancora più
visibile e tratti di scivolosissimo “falasco” in primo piano pressato dalla neve.
19- Scendendo arrivano le “banderuole” anche sopra Monte Acuto.
20- Luci ed ombre nella faggeta sulla strada del ritorno.
21- Tracce di roditori che girovagano intorno ai faggi
22- E finalmente ne scovo uno tra le radici di un faggio.
23 – 24- Residui di blocchi di slavine cadute circa un mese prima sulla strada.
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25 -Il blocco della foto n.24 fotografato ai primi di marzo.
26- I blocchi caduti un mese fa.
27- Tracce di cinghiali riempite dalle foglie secche.



CANALE DESTRO SCOGLIO DEL MONTONE

11 Dicembre 2020, prima uscita post lookdown finalmente con buon innevamento e in mattinata, all’alba, dalla Pintura di Bolognola sono salito per il canale destro dello scoglio del Montone al Monte Castel Manardo per poi discendere a Forcella Bassete quindi alla strada del Fargno per continuare la ricerca della Chionea che avevamo già trovato esattamente un anno fa (vedi itinerario del 7 dicembre 2019).

In breve inserirò una scheda descrittiva della rara specie di insetto, sto aspettando notizie più accurate da parte di un esperto che abbiamo contattato.

Salita classica già descritta nel mio secondo libro “IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI” . La bellissima recente nevicata e la limpida mattinata mi hanno regalato le seguenti immagini.

1- Prime slavine sulla strada per il Rifugio del Fargno.
2- Il canale destro dello Scoglio del Montone visto dalla strada.
3 – 4- Il Monte Acuto visto dal canale man mano che mi innalzo .
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5- L’uscita sulla cresta dello Scoglio del Montone.
6- La cresta di discesa dallo Scoglio del Montone verso Forcella Bassete.
7- Semi di Bardana (Arctium lappa) ricoperti di neve.
8- Geometrie triangolari a Forcella Bassete, la neve è poca e non riesce a ricoprire le piante ormai secche.
9- La Valle di Bolognola in parte immersa nella nebbia.
10- Un grosso lupo mi ha preceduto da poco a Forcella Bassete.
11- Forcella Bassete con vista verso il Monte Acuto immerso nella nebbia.
12 – 13- La Pescolletta
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14-Il versante Ovest del Monte Castel Manardo.
15- Veduta verso Nord con la Costa Vetiche in primo piano, il Monte Cacamillo a sinistra e il Monte Cucco ed il Monte Catria (a destra) sullo sfondo.
16- Il Monte Catria emerge dalla nebbia.
17- Il versante Est del Monte Rotondo.
18- Erba gelata a Forcella Bassete.
19- Finalmente il Pizzo Regina è emerso dalla nebbia.
20- Anche il Pizzo Tre Vescovi (a sinistra) ed il Monte Acuto emergono dalla nebbia che si va diradando man mano che si scalda l’aria.
21-Si vede anche la croce di Pizzo Tre Vescovi piena di galaverna.
22 – 23 -La bellissima cresta Est del Pizzo Tre Vescovi salita nell’Ottobre del 2019 (vedi itinerario).
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24- Il Versante Nord-est del Pizzo Berro.
25 – 26- Già i primi distacchi di slavine nel versante Nord del Pizzo Regina.
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27- Scendendo da Forcella Bassete verso la strada che riporta alla Pintura di Bolognola con un mare di nebbia verso la cosiddetta “marca”.
28- Il Sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia) sembra già addobbato per Natale.
29- Disco solare nella strada nei pressi della Pintura di Bolognola.
30 – 31- Esemplare di Chionea spp. ritrovato nella strada del Fargno più a valle rispetto al ritrovamento dello stesso periodo del 2019.
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MONTE ACUTO da F. Bassete escursione pomeridiana

Non vorrei essere noioso riproponendo itinerari uguali a poca distanza di tempo ma con questa uscita voglio semplicemente dimostrare come anche lo stesso luogo, in momenti diversi, possa continuare a regalare immagini ed emozioni nuove.

L’escursione l’ho compiuta il pomeriggio del 12 febbraio, la notte successiva alla mia escursione è arrivata una veloce perturbazione da Nord che ha imbiancato i monti e la mattina un forte vento aveva trasformato un luogo autunnale in una fredda giornata invernale.

Da Camerino vedevo lunghi pennacchi di neve sollevata dal forte vento, la cosiddetta “refena”, in quei luoghi che neppure 12 ore prima mi avevano regalato un tiepido pomeriggio.

Di seguito le immagini delle due giornate.

1- Pomeriggio in versione autunnale a Forcella Bassete nel sentiero che sale verso M. Acuto, salgo in maniche di camicia.
2- Verso il Monte Acuto
3- I canaloni della Nord di Pizzo Regina in ombra anche verso il tramonto sono gli unici che riescono a mantenere la neve di questo strano inverno.
4- Zoom sulla cima di Pizzo Regina con la croce.
5- Un’ombra raffigurante una testa di un cane si forma al tramonto sul versante Nord di Pizzo Regina.
6- Il sole illumina di colori una nuvola di nebbia sulla cima del Monte Acuto
7- L’intero versante Nord di Pizzo Regina quasi senza neve.
8- Tramonto dietro ala cima di Monte Acuto.
9- Scendendo dal M. Acuto verso il tramonto la sua ombra è giunta a Forcella Bassete.
10- La Pescolletta si sta immergendo nell’ombra
11- Luci ed ombre alla Forcella Bassete, sullo sfondo il Pizzo ed il Poggio della Croce.
12- Cambiando posizione il sole è sceso sull’orizzonte lungo la cresta Nord del Monte Acuto.
13- Al tramonto già iniziano ad addensarsi minacciose nuvole, preludio di una notte di bufera.
14- Ultimo raggio di sole sugli ultimi faggi della Valle del Fargno.
15- Rami contorti di faggio sulla strada del ritorno.

13 febbraio 2020 veduta da Camerino dopo una notte di bufera di vento e neve in quota oltre i 1000 metri.

16- Il M Cacamillo in primo piano e il Pizzo Regina sullo sfondo con colonne di neve fresca sollevate dal vento alte anche 100 metri sulla cresta.
17- Il M. Rotondo sulla destra con una colonna di neve alta forse anche 200 metri.



IL CANALE NORD DI CIMA BASSETE

ASCENSIONE N. 996 dal 1979

Il 27 dicembre 2019, nell’unica giornata di maltempo e fredda tramontana di fine dicembre, andando alla disperata ricerca di un canale innevato per far provare al nostro nuovo amico Federico una facile e didattica salita su ghiaccio abbiamo risalito il Canale Nord di Cima Bassete (non riportata sulle carte e posta sulla cresta tra Forcella Bassete e Cima Acquario, anch’essa non riportata in cartografia, e che prosegue fino a Monte Acuto), nella Valle del Fargno, non riportato sulla bibliografia dei Monti Sibillini.

Il facilissimo canale, già risalito da me e i miei amici alcune decine di volte nei decenni passati, è posto tra il canale n.3 ed il n.4 descritti nel mio libro “IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI Pag. 86-87, era l’unico che presentava una seppur sottile ma quasi continua striscia di ottima neve ghiacciata.

Il canale, per la sua brevità e facilità lo abbiamo spesso usato gli inverni passati per effettuare anche la rapida discesa da Forcella Bassete anziché scendere dal canale della fontana.

Il canale si raggiunge dalla Pintura di Bolognola percorrendo la strada, chiusa in inverno, per il Rifugio del Fargno.

Dopo circa 2 chilometri dalla Pintura, usciti dal bosco e superato il grande scoglio tagliato dalla strada, si raggiunge la Fontana posta sulla verticale di Forcella Bassete. Si continua sulla strada per altri 200 metri fino ad arrivare alla base del canale, il più incassato del versante, 200 metri prima dell’attacco al versante Nord di Cima Acquario (Vedi IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI Pag. 86-87)

Si risale lo stretto canale su pendii di 30-40° fino al suo termine che, quest’anno per la mancanza di neve, presentava un ripido tratto di misto di 45°.

La facile salita invernale del canale è consigliata a chi si vuole cimentare con le prime salite alpinistiche su ghiaccio.

Terminato il canale si raggiunge a destra la Cima Acquario da cui si può proseguire per il Monte Acuto.

Dirigendosi invece a sinistra si raggiunge Cima Bassete da cui si scende a Forcella Bassete da cui, percorrendo l’ampio canale sottostante, si raggiunge la fontana presente sulla strada.

La salita del canale in questo particolare periodo è stata interessante in quanto le particolari condizioni di innevamento e gelo lo avevano trasformato in un ripido scivolo ghiacciato dove entravano a malapena le punte dei ramponi e le becche delle piccozze, per questo motivo e per addestramento del nostro nuovo compagno siamo saliti in cordata.

Le particolari condizioni di innevamento e gelo hanno trasformato in questi giorni le montagne in severi e pericolosi ambienti, non sono stati pochi infatti gli infortuni e i recuperi da parte del soccorso alpino di escursionisti in difficoltà illusi dalle condizioni quasi estive della montagna.

Abbiamo documentato infatti nell’uscita fatta alla Valle Orteccia (vedi reportage post-terremoto ascensione n. 992) gente che va in montagna con scarpette da calcetto, senza ramponi e senza le dovute informazioni e precauzioni e soprattutto senza avere l’umiltà di decidere una eventuale ritirata.

Poi non ci lamentiamo se accadono incidenti in montagna.

Di seguito le immagini della facile salita su ghiaccio.

1- Io salgo il primo tiro, pianto anche un fittone da neve, in basso la strada Pintura Bolognola-Rifugio del Fargno
2- Arriva Fausto, notare che a causa del duro ghiaccio entrano solo le punte dei ramponi e le becche delle piccozze.
3- Stefano apre i tiri superiori
4- Federico sale da secondo.
5- A metà canale arriva anche nebbia e nevischio.
6- Io curo la “regia” e chiudo la “strana” cordata a quattro (non imitateci), la strada è sempre più in basso.
7 – 8 La parte terminale del canale.
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9- Verso l’uscita del canale su pendio sempre più ripido.
10 – 11 L’ultimo lembo di ghiaccio poi uscita su ripido misto.
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12- Il canale visto dal suo termine
13- L’uscita dal canale con l’ultimo punto di sosta.
14- Il pendio finale.
15- L’uscita nei pressi di Cima Acquario, a sinistra.
16- La Valle del Fargno vista dalla Pintura di Bolognola con il canale di salita e la discesa da Forcella Bassete (in verde).



CRESTA EST DEL PIZZO TRE VESCOVI DALLA VALLE DELL’AMBRO.

ASCENSIONE N. 986 dal 1979

Anche in questo caso dopo 40 anni di salite nei Monti Sibillini il Pizzo Tre Vescovi, all’apparenza una cima piuttosto banale e facilmente raggiungibile da tutti i versanti, nascondeva la ripida cresta Est che sale dall’alta Valle dell’Ambro, visibile solo da questa valle, ci ha regalato una ascensione impegnativa ed entusiasmante per lunghezza e ripidità.

La cresta Est del Pizzo Tre Vescovi che invece sale dalla valle denominata “Pescolletta” è una salita classica invernale (vedi ASCENSIONI CLASSICHE dal 2018 ad oggi; N.965).

Il 12 ottobre 2019, con Fausto, Stefano ed i nostri due nuovi amici Carlo e Federico, abbiamo risalito la cresta Est, l’itinerario è consigliato solo ad escursionisti esperti in quanto ci sono due passaggi su erba e roccette molto ripidi, che rasentano la verticalità ed è consigliato l’utilizzo della piccozza. Noi addirittura, per maggiore sicurezza con i nostri nuovi compagni, siamo saliti in cordata nei tratti più impegnativi.

Come di consueto anche questa ascensione è inedita e non è descritta nella bibliografia ufficiale dei Monti Sibillini.

Accesso:

Dalla Pintura di Bolognola in auto si prosegue per la strada del Fargno fino allo slargo di Fonte Bassete, ormai asciutta dopo il sisma, sulla verticale dell’omonima Forcella (355611 E – 4758267 N; 1570 m.).

Si parcheggia quindi si risale il canalone della Fonte e per tracce di sentiero in 20 minuti si raggiunge la Forcella Bassete (355966,4 E – 4758145,7 N; 1710 m.).

Qui si scende nel versante opposto in direzione dei tornanti della strada che scende dal Casale Bassete verso le sorgenti dell’Ambro e del Casale Rinaldi posto sulla testata della valle.

Si percorre la strada sterrata per circa 2 Km , fino a raggiungere la base dell’ampio canalone Est del Pizzo Tre Vescovi il cui ripido e roccioso bordo destro orografico (cresta sinistra vista da valle) rappresenta la cresta oggetto della nostra salita, a circa 1 Km dal Casale Rinaldi visibile sulla sinistra (1 ora da F. Bassete; 355510 E – 4756590 N; 1445 m.).

Descrizione:

Dalla base della cresta Est si risale il pendio sopra strada che dopo circa 250 metri di sviluppo si impenna, in corrispondenza di una fascia di roccette alternate ad erba, in questo punto si rasenta la verticalità su terreno misto e poco stabile (355247 E- 4756570,5 N; 1610 m.).

Si prosegue in verticalità per 100 metri quindi si continua altri 100 metri su terreno meno ripido.

Si raggiunge il secondo ripido passaggio al di sopra del quale, per altri 150 metri, la cresta si fa sottile e caratterizzata da strette guglie rocciose molto caratteristiche che regalano una salita aerea e sempre sostenuta.

Dopo altri 200 metri la cresta si fa meno ripida ed erbosa per poi impennare di nuovo in corrispondenza di altri pinnacoli rocciosi (354846,2 E – 4756560,5 N; 1910 m.).

Infine la cresta si addolcisce e in ulteriori 300 metri di facile salita si raggiunge la cresta Sud del Pizzo Tre Vescovi, che scende verso Forcella Angagnola, in corrispondenza dell’inizio dell’ampio canalone Est oggetto di discesa invernale per gli amanti dello scialpinismo (1 ora e 30 minuti dalla base della cresta; 354549 E – 4756581 N; 2050 m.).

Discesa: Dalla cresta Sud si sale a destra per raggiungere la croce di cima del Pizzo Tre Vescovi quindi si scende per la cresta Nord-est fino alla sella del Monte Acuto.

Qui o si scende per evidente sentiero al Rifugio del Fargno e quindi per strada fino a Fonte Bassete oppure, più consigliata per la sua panoramicità, si sale alla cima del Monte Acuto e si scende a Forcella Bassete per la sua ripida cresta Est.

Da Forcella Bassete si riprende il sentiero fatto in salita per il raggiungimento della base della cresta, scendendo fino alla Fonte dove si lasciata l’auto.

Di seguito le immagini in successione cronologica della salita descritta.

1- La cresta di salita vista dalla strada della alta Valle dell’Ambro già in veste autunnale.
2- La cresta di salita vista dalla base del canalone Est del Pizzo Tre Vescovi.
3- Il primo tratto della cresta, in alto la parte più ripida.
4- Federico nel tratto più ripido quasi verticale.
5- La cresta di salita vista da sopra il tratto più ripido, in fondo la strada che da Casale Bassete raggiunge il Casale Rinaldi, le sorgenti dell’Ambro sono ancora in ombra.
6- Arriva Carlo nel primo tratto più ripido della cresta.
7 – L’ampio ma ripido canalone Est del Pizzo Tre Vescovi visto dalla cresta di salita.
8- Il secondo tratto ripido della cresta.
9- Le nostre ombre sulla sommità delle guglie rocciose che caratterizzano la cresta di salita.
10- Arriva Fausto e Carlo
11- 12 Il secondo ripido tratto
12
13- I miei quattro compagni di salita in un momento di riposo, alle spalle la Valle dell’Ambro.
14- Stefano sullo sfondo del versante Est del Pizzo Tre Vescovi.
15- Il Pizzo Berro e il Casale Rinaldi al centro a sinistra.
16- Stefano e Federico In cima ad una delle diverse guglie che caratterizzano la cresta di salita, a destra Forcella Bassete.
17- Fausto a Carlo nella stessa guglia.
18- L’ombra della guglia delle foto 16-17
19- Il tratto terminale della cresta.
20- La cresta di salita vista dalla cresta Sud del Pizzo Tre Vescovi con le ombre delle varie guglie.
21- Dettaglio della prima parte più ripida della cresta di salita, vista, chiaramente in occasione di un’altra ascensione, dal M. Castel Manardo.
22- La parte centrale della cresta di salita
23- La parte terminale della cresta con la seconda parte ripida prima del facile pendio sommitale.
24- veduta di insieme del versante Est del Pizzo Tre Vescovi, le frecce rosse indicano il tracciato di salita descritto, le frecce azzurre quelle del classico itinerario estivo (Vedi ascensione N.965)
25- Pianta satellitare del percorso proposto.
Giallo: Itinerario di avvicinamento.
Rosso: Salita proposta.
Verde: itinerario di discesa



CIMA ACQUARIO Condizioni invernali il 17 Maggio 2019

ASCENSIONE N. 970 dal 1979

Il 17 Maggio dalla Pintura di Bolognola ho raggiunto dapprima Forcella Bassete quindi la cresta di Cima Acquario in condizioni nettamente invernali, con almeno 20 centimetri di neve fresca oltre i 1400 metri e una temperatura di -2°C., vento forte e due lupi sulla strada per il Rifugio del Fargno fuggiti da lontano senza poterli fotografare.

Di seguito le immagini della salita.

1- Sulla strada per il Rifugio del Fargno, sullo sfondo M. Acuto innevato ed in primo piano un faggio con le foglie
2- A sinistra il M. Rotondo e al centro Cima di Costa Vetiche
3- Foglie fresche di Verbascum spuntano dalla neve .
4- Salendo verso Forcella Bassete.
5- Il versante ovest del Monte Castel Manardo in versione nettamente invernale nonostante è il 17 maggio.
6- Il versante nord del Monte Priora o Pizzo Regina.
7- La Cima Acquario ed il Monte Acuto sullo sfondo.
8- I canali della nord del Pizzo Regina ancora colmi di neve
9- Forcella Bassete vista dal Cima Acquario.
10- Cima Acquario, nel versante Nord oltre lo scoglio in primo piano sale una via alpinistica invernale descritta nel mio libro IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI. Sullo sfondo il M. Acuto
11- Cima Acquario con il M. Acuto ormai coperto dalla nebbia