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LA GROTTA DEL MACINICCIO

ASCENSIONE N. 995 dal 1979

Su richiesta di alcuni amici appassionati che non riuscivano a trovare tale grotta riporto la descrizione dell’itinerario per raggiungerla.

La Grotta del Maciniccio si apre in un banco di conglomerato all’interno di un bosco nel basso versante Ovest del Pizzo di Chioggia, a monte di Acquacanina, tra le zone denominate Cordelago e Piano della Fonte, ad una quota di 1030 metri. E’ una delle poche grotte riportate nella cartografia dei Monti Sibillini.

Le altre grotte indicate nella cartografia ufficiale sono la famosa Grotta delle Fate sulla sommità del Monte Sibilla, la Grotta dei Frati nella Valle del Fiastrone e la Grotta Bivacco sotto al Gran Gendarme nei pressi del Lago di Pilato, i cui itinerari di raggiungimento sono conosciutissimi e descritti nella bibliografia dei Monti Sibillini.

In alcune carte è indicata anche la Grotta del Diavolo nel versante Nord della Croce di Monte Bove raggiungibile però sono alpinisticamente.

Le altre grotte indicate nella cartografia ma il cui itinerario di raggiungimento non è descritto nella bibliografia dei Monti Sibillini sono:

  • la Grotta delle Fate all’Aia della Regina, nel versante Sud- est del Monte Vettore, il cui itinerario di raggiungimento è descritto nel mio libro : IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI a pagina 56;
  • La Grotta dello Scortico nella Valle di Rio Sacro, il cui itinerario di raggiungimento è descritto nel mio libro : IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI a pagina 13.
  • La Grotta del Maciniccio a monte di Acquacanina il cui itinerario di raggiungimento è descritto di seguito.

Molte altre grotte, quali ad esempio le due Grotte dell’Orso nella zona di Bolognola, la Grotta Boccalarga nella Valle dell’Acqua Gilarda, le Grotte di Casali, la Grotta di Vallelunga ecc., sono presenti nei Monti Sibillini e le più ampie o le più caratteristiche sono descritte nelle mie pubblicazioni di questo sito anche se non riportate sia nella cartografia che nella bibliografia dei Monti Sibillini.

DESCRIZIONE DELL’ITINERARIO:

Accesso:

Si raggiunge in auto Fiastra quindi percorrendo la strada che la congiunge con Bolognola si attraversa il comune di Acquacanina costituito da diverse frazioni, giunti al capoluogo Piè di Colle si passa di fronte alla Chiesa di Santa Maria del Vallone, infossata sulla sinistra, si continua per Campicino quindi Oppio e proseguendo si raggiunge la fontana a 4 cannelle famosa per le sue qualità diuretiche, poco prima della frazione di Vallecanto.

Poco prima della fontana si trova l’incrocio che sale per Santa Maria Maddalena- Piani del Ragnolo.

Si prosegue in salita per circa 3 chilometri, si giunge in un pianoro erboso con al lato destro della strada una mulattiera che conduce in 50 metri alla Fonte dello Stinco, si prosegue sempre su strada asfaltata per altri 1,5 chilometri fino ad un doppio tornante, quindi ci si trova su una lunga diretta in lieve costante salita. Dopo circa 200 metri dall’ultimo tornante si parcheggia sul lato della strada.

Descrizione:

Dalla strada si sale il pendio sovrastante senza tracciato facendosi largo tra arbusti fino a raggiungere a sommità del pendio dove si trova una costruzione in muratura che costituisce una captazione di acquedotto con, poco distante, un vecchio fontanile ormai in disuso (352511,5 E – 4765691,5 N; 1085 m.).

Dal fontanile si scende circa 50 metri verso Nord e si intercetta una traccia di sentiero che si infila in diagonale in lieve discesa nel vallone boscoso. Nel prato del versante opposto si nota una traccia di sentiero che prosegue e che inganna a scendere ulteriormente invece bisogna mantenersi più alti di esso. Noi infatti, come visibile sulla traccia GPS, abbiamo seguito la traccia più bassa ma poi siamo stati costretti ad una faticosa risalita dello stretto fosso fino alla grotta.

In 15 minuti si raggiunge il fondo del vallone boscoso in corrispondenza di una zona caratterizzata da banchi di conglomerato rossastro.

Al centro del fosso, sopra alla traccia di sentiero, su una parete di conglomerato si apre la Grotta del Maciniccio ( 352787 E – 4766155 N; 1030 m. ), la cavità è piccola, in parte anche crollata di recente forse dopo il terremoto del 2016, profonda 4 metri ed alta 2 con una seconda cavità più piccola laterale ma rappresentava un ottimo rifugio in caso di maltempo per i vecchi pastori che frequentavano quel versante della montagna ormai abbandonato da decenni.

Ritorno: Stesso itinerario

Commento di Manuel

recentemente, in una mattinata autunnale in cui avevo tempo solo per una camminata non troppo lunga, ne ho approfittato per andare a cercare questa grotta. Al contrario di voi sono stato più fortunato, imbroccando subito la traccia giusta e senza finire troppo in basso come vi è capitato. Dopo aver raggiunto la grotta, ho proseguito al di sopra di essa constatando come in realtà, la prima volta che ci si va, sia più facile riuscire a trovarla arrivandoci da sopra. Pertanto mi sentirei di consigliare anche il seguente percorso alternativo:

in auto, completare il tratto rettilineo di strada in lieve salita, menzionato sopra, fino a raggiungere un tornante dove si incrocia una strada sterrata (che conduce verso l’abitato di Podalla). Lì è presente un ampio slargo dove è possibile lasciare l’auto. Procedendo a ritroso rispetto alla direzione da cui si è arrivati con l’auto, a destra si imbocca il vallone (che sulle carte non ha nome) dove più in basso inizia il fosso in cui si trova la grotta. Si procederà inizialmente su un campo in lieve discesa. Al termine del campo inizia a delinearsi il fosso, prima in maniera appena accennata poi via via sempre più marcato man mano che si scende. Conviene appena possibile portarsi alla sua destra (rispetto alla direzione di discesa), e procedere al fianco di esso avendolo dunque sempre a sinistra. Si procede in spazi aperti e dunque fin lì è facile orientarsi. Non appena si giunge al limitare del bosco (sempre con il fosso alla propria sinistra), ci troveremo davanti una scarpatina dove si potrà notare una traccia di sentiero che scende. La grotta si trova proprio lì sotto, ad una ventina di metri. A quel punto, dopo aver visitato la grotta, si può proseguire per la traccia di sentiero descritta nell’itinerario sopra (che in direzione contraria presenta il vantaggio di minor rischio di errore) e, passando per il vecchio fontanile e la presa d’acqua, risalire alla macchina completando così un percorso ad anello.

Grazie per il contributo Manuel

1- La captazione dell’acquedotto
2- La vecchia fontana nei pressi della captazione visibile a destra tra Stefano e Fausto.
3- La Grotta del Maciniccio
3- La grotta a sinistra e la seconda cavità più piccola a destra
5- La traccia di sentiero all’interno del fosso, la grotta si intravede a sinistra di Federico, sul margine sinistro in basso si nota la breccia franata di recente dalla parete di conglomerato dove si apre la grotta.
6- La traccia di sentiero all’interno del bosco che riporta verso la captazione.
7- pianta satellitare del percorso proposto.
8- Traccia GPS del percorso effettuato da noi per il raggiungimento della Grotta, la parte più in basso va evitata per non scendere troppo nel fosso.