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LA DIRETTISSIMA AL MONTE BICCO Estiva ed Invernale

ASCENSIONE N. 968 dal 1979

Avendo percorso ormai 11 volte ed in vie diverse la parete Nord del M. Bicco in invernale, 8 volte il canalone Est in invernale ed estiva, 3 volte il facile versante ovest in invernale, 2 volte la rocciosa cresta est dalla Val di Bove in invernale ed estiva, 28 volte la facile cresta nord-ovest in tutte le stagioni e la via escursionistica non so più quante volte, sembrava che il Monte Bicco non avesse più nulla da offrirmi.

Poco tempo fa avevo notato un canalino all’apparenza interessante che saliva tra due torrioni rocciosi nel versante sud-ovest, verso la cima, proprio di fronte alla stazione degli impianti di risalita Jacci di Bicco.

Il 20 aprile 2019 siamo stati ad esplorare il canale ed abbiamo risalito l’intero versante, all’apparenza di scarso interesse alpinistico, su una via nuova, inaspettatamente impegnativa in quanto con difficoltà su roccia e ghiaccio (seppure nella sola parte finale). Credo che il versante possa regalare anche altre simpatiche salite, basta saperle cercare.

La via prevede passaggi su roccia e su ghiaccio (se salita in inverno e primavera) ed è consigliata solo a salitori con esperienza e dotazione alpinistica.

Il versante sud-ovest è già stato da noi risalito in invernale più volte anni fa per una facile via diretta alla cima interamente su pendii innevati generalmente in buone condizioni e su pendenze di 35-45° senza alcuna difficoltà alpinistica che comunque riporto nelle immagini del percorso ora proposto (foto 19-20).

Ricordo che nella parte destra del versante, sopra al canalone che delimita le piste da sci, sono presenti alti torrioni di solido calcare dove da anni è stata allestita una palestra di arrampicata con numerose brevi ma difficili vie su roccia.

Accesso:

Se non c’è neve si risale in auto la strada che da Frontignano di Ussita sale verso il parcheggio del M. Cornaccione – Stazione di arrivo Pian dell’Arco quindi a piedi si prende la strada per Passo Cattivo deviando per la stazione degli impianti di risalita Jacci di Bicco – Cristo delle Nevi. Ricordo che la strada che prosegue per Passo Cattivo è interdetta alle escursioni (30 minuti).

Altrimenti occorre salire dal piazzale dell’Hotel Felicita per i campi da sci nel canalone nord del M. Cornaccione fino alla stazione di risalita sopra nominata (1 ora).

Descrizione:

Dalla stazione di risalita Jacci di Bicco- Cristo delle Nevi (351812,5 E – 4752874,8 N; 1800 m.) si scende lievemente verso il canalone sud-ovest del Monte Bicco per prendere l’ampio stradone che conduce alla Forcella Passaiola.

Dopo circa 200 metri nel pendio sovrastante si nota un alto pino e poco più in alto un secondo posti sulla verticale di uno stretto canalino-camino che si apre tra due torrioni rocciosi (foto n.19-20).

Si risale sul pendio verso l’imbocco del canalino arrivando alla sua base (352036,3 E – 4753138,9 N; 1915 m.) quindi ci si immette al suo interno che presenta dapprima un ripido scivolo erboso di 50 metri (utile la piccozza) fino ad un verticale camino roccioso (30 minuti dal Cristo delle Nevi).

Si risale il camino di circa 8 metri su roccia sporca di terra ed erba con difficoltà di IV° , per agevolare la ripetizione abbiamo lasciato due chiodi, il primo a destra utile per la sosta ed il secondo a sinistra a metà camino.

Usciti dal camino, facendo attenzione anche ad uno spinosissimo ginepro nano, ci si trova a sinistra un altro alto torrione (foto n. 8) al di sopra del quale sale una cresta rocciosa caratterizzata da piccoli torrioni e salti i in successione che salgono in direzione della cima (foto n.9).

Si traversa nettamente verso sinistra in direzione della sommità del torrione per 50 metri scavalcando un ripido canale ghiaioso per prendere tale cresta.

Ci si impegna per 200 metri sulla cresta risalendo facili risalti rocciosi con passaggi su roccia di I e II° (foto n. 10-11) fino ad un ultimo alto torrione roccioso, ormai in prossimità della cresta nord-ovest (30 minuti).

Aggirando il torrione verso sinistra (352106,1 E – 4753246,4 N; 2005 m.) ci si trova alla base di un ripido canalino esposto a nord che ci ha regalato la sorpresa di essere ancora pieno di neve.

Avendo anche i ramponi nello zaino abbiamo approfittato dell’occasione ed abbiamo risalito il ripido canalino di soli 50 metri ma su ottima neve ancora gelata e con una pendenza di 50°.

Quindi ancora un breve facile tratto di misto ci ha condotto sulla cresta nord-ovest a 50 metri dalla cima del Monte Bicco (30 minuti).

Discesa: Dalla cima del M. Bicco si scende per il normale sentiero escursionistico fino alla stazione di risalita Jacci di Bicco – Cristo delle Nevi da dove si è partiti per la ripetizione dell’itinerario proposto.

Di seguito le immagini in successione della salita:

1- L’imbocco del canale-camino con il ripido pendio erboso iniziale, Fausto resta nascosto dal ripido pendio, alle spalle la stazione sciistica Jacci di Bicco – Cristo delle Nevi.
2- Fausto impegnato nel ripido pendio erboso.
3- Il primo tratto del camino roccioso
4 – Fausto all’uscita del camino roccioso.
5 – I campi da sci Jacci di Bicco visti dal canale-camino
6 – Il torrione destro che compone il camino, sullo sfondo la Cima del Redentore.
7 – Dalla sommità del canale-camino si vedono i due pini che crescono alla sua base
8 – Il torrione sinistro posto all’uscita del camino,dalla sua sommità inizia la cresta di salita
9 – La cresta rocciosa di salita nel tratto mediano.
10 – I primi salti della cresta.
11 – Fausto apre la via sui salti mediani della cresta
12 – Il ripido canalino ghiacciato nei pressi della cresta finale
13 – Il canalino a nord, sullo sfondo a sinistra il paese di Ussita.
14 – Fausto ormai al termine delle difficoltà
15 – L’ultimo tratto di misto facile prima della cresta nord-ovest.
16 – La facile cresta nord-ovest che sale dalla Forcella Passaiola.
17 – La parete nord e la cresta nord-ovest del M. Bicco
18 – In cima al M. Bicco, sullo sfondo il M. Cardosa, l’amato monte del nostro amico Bruno a cui non può non andare il nostro ricordo.
19 – I percorsi delle due direttissime, estiva in rosso ed invernale in celeste
20 – Il versante sud-ovest del M. Bicco visto dal Cristo delle Nevi e i due itinerari di salita proposti.
Veduta satellitare dei percorsi proposti
Carta satellitare dei percorsi proposti.

GIANLUCA CARRADORINI – FAUSTO SERRANI 20 aprile 2019




GRAN SASSO – DIRETTISSIMA AL CORNO GRANDE

GRAN SASSO DIRETTISSIMA ALLA CIMA 26 OTTOBRE 2016

Con Fausto in sole un’ora e quarantacinque minuti dal Rifugio di Campo Imperatore siamo saliti al Corno Grande per la Direttissima, senza mai fermarci, tutta di un tiro che solo con Fausto si può fare, abbiamo avuto il piacere di essere i primi della giornata a raggiungere la vetta.

Di seguito le immagini della splendida giornata.

1- Il Corno Grande con la Direttissima che sale sopra la curva del sentiero
2 – 7 Fasi di salita alla Direttissima, ormai da anni senza catene o cavi fissi.
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7 -La rarissima Saxifraga glabella
8 – 13 -Continua la salita
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14 – 19 – A metà Direttissima
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20 – 22 -Gli ultimi passaggi, ormai giunti quasi alla cima
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23- La cima del Corno Grande
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27 – Il Ghiacciaio del Calderone
28- La targa altimetrica della cima del Corno Grande.
29- La cima Orientale
30- Veduta verso Nord con il Pizzo Cefalone a sinistra e il Pizzo d’Intermesoli a destra.
40 – Il raro Cerastium thomasii
41 – 42 -Il Corno Piccolo
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43- Fausto e la Cima Orientale
44- Il Bivacco Bafile
45- La cresta Est.
46- Il PIzzo d’Intermesoli
47- Altri escursionisti salgono dopo di noi.
48- Un Gracchio ci sorveglia da vicino.
49 – Escursionisti sulla Cima Orientale.
50- Il Corno Piccolo visto dalla Sella dei Grilli.
51- La cima del Corno Grande visto dalla Sella dei Grilli.
52- I torrioni del versante Ovest del Corno Grande.
53- Camoscio “in volo” sotto alla Sella dei Grilli.
54 – 55- Il versante Ovest del Corno grande dove sale la Direttissima.
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56 – Campo Pericoli
57 -Campo Imperatore
58- Il Corno Grande visto dalla Sella del M. Aquila.



LA “DIRETTISSIMA” ALLA CROCE DI MONTE BOVE.

Itinerario inedito, impegnativo
ma molto entusiasmante, aperto più di venti anni fa, prima dell’istituzione
dell’area protetta per la tutela del Camoscio d’Appennino, e ripercorso più
volte, anche d’inverno.

Via aperta il 17 luglio 2016.

Anche questo itinerario
non è riportato nella bibliografia ufficiale dei Monti Sibillini e  non è stato descritto neppure nelle mie due
pubblicazioni “I MIEI MONTI SIBILLINI”, anno 2011 e “IL FASCINO DEI MONTI
SIBILLINI”, anno 2014 in quanto rimasto dimenticato.

E’ un itinerario che
permette di raggiungere la cima della Croce di Monte Bove per un canale
ghiaioso molto ripido posto nel versante ovest della montagna con una
arrampicata finale su uno stretto canalino roccioso intervallato da cenge
erbose con difficoltà di I° e II° presente invece nel versante nord proprio
sulla verticale della grande croce di vetta pertanto, per la sua salita
completa, sono richieste capacità alpinistiche.

E’ l’itinerario più breve
e diretto per raggiungere la Croce di Monte Bove e per questo motivo, con
i  miei compagni di salita, lo abbiamo
denominato “la Direttissima” alla Croce di Monte Bove.

La salita è compresa
nell’area A di rispetto per la tutela del Camoscio dell’Appennino per cui la
salita descritta, pur non rientrando specificatamente nelle vie di roccia del
Monte Bove, può essere percorsa solo nel periodo che va dal 16 luglio al 31
ottobre previa comunicazione al Collegio Regionale delle Guide Alpine, come
indicato nel D.D. n.384/2014 del Parco Nazionale dei Monti Sibillini
(reperibile nel sito ufficiale del Parco nazionale).

Pertanto attualmente tale
itinerario non è possibile percorrerlo d’inverno.

Accesso: L’itinerario prevede come base di partenza
il parcheggio dell’Hotel Felicita di Frontignano di Ussita facilmente
raggiungibile in auto.

Descrizione:  

Dall’ampio parcheggio si prende
l’itinerario n.272 che dal fianco sinistro dell’Hotel scende e conduce
all’imbocco della Val di Bove.

            Usciti
dalla pineta e terminato il tratto in piano dell’ampio sentiero ci si immette
in salita verso la Val di Bove.

Dopo circa 100 metri si raggiunge la
base del ghiaione situato a sinistra delle “Quinte”.

            Qui
si lascia il tratturo di salita ed una traccia di sentiero ci conduce verso il
ghiaione, in direzione nord, attraversando gli ultimi lembi della faggeta.

            Seguendo
sempre l’esile traccia si inizia una lunga traversata in quota sempre in
direzione nord fino a raggiungere la base di alcuni torrioni di roccia molto
compatta noti come la “Torre scuola”, della vecchia palestra di arrampicata del
CAI di Macerata (30 minuti).

            Si
superano i torrioni e ci si immette in lieve salita in un altro ampio ghiaione
proprio di fronte all’abitato di Frontignano.

            Qui
la traccia si impenna, gira verso destra, in direzione est, e sale dritta nella
parte laterale sinistra del ghiaione, tra alberi, rocce e ghiaia su pendio
sempre più ripido.

            Dopo
circa 300 metri
di salita su pendio ripido (45 minuti) si raggiunge la strettoia centrale del
canale, in corrispondenza di un pino, l’unico della zona  (foto n.2) .

            Qui
il pendio si impenna e si devia verso sinistra e dopo circa 100 metri si risale una
cresta rocciosa molto panoramica, oltre la quale si scopre l’abitato di Ussita
e le sue frazioni.

            Si
risale il filo di cresta con passaggi su roccia di I° (non obbligatori) e un
successivo pendio erboso

dove si nota anche una traccia di
sentiero che va ignorata e che attraversa un tratto ghiaioso verso destra, in
direzione sud (foto n.6).

Tale traccia può
rappresentare l’eventuale via di raggiungimento della cima della Croce di Monte
Bove qualora non si intende risalire il più impegnativo canalino finale,
infatti essa aggira la barriera rocciosa posta sotto alla cima nel versante
ovest e congiungendosi alla cresta che sale dalle “quinte” conduce alla
facilmente alla cima dove è posta la grande croce.

Risalendo ulteriormente
il pendio erboso verso destra rispetto alla cresta rocciosa, dove è già
visibile la croce di vetta, si raggiunge brevemente la sella della cresta nord
che sale dalla verticale dell’abitato di Calcara di Ussita fino alla cima.

Giunti alla sella si
risale il pendio in direzione della croce 
fino a raggiungere la barriera rocciosa presente nel versante nord della
montagna e a prima vista insuperabile (foto n.8).

 Alla base della barriera rocciosa traversare
con attenzione verso sinistra fino a scoprire il canalino di salita che risulta
nascosto dalla parete stessa e non è visibile se non dalla sua base.

Si è giunti al tratto più
impegnativo e verticale dell’intera “direttissima”.

Si risale il canalino
roccioso di circa 150
metri di dislivello facendo attenzione all’erba
scivolosa ed alle pietre instabili, è consigliabile l’utilizzo del casco.

Il canalino è costituito
da tre salti verticali distinti di circa 30 metri circa ciascuno di
altezza con passaggi su roccia di I° e II° intervallati da cenge erbose che
permettono una comoda sosta.

Il terzo salto è
caratterizzato da uno stretto camino con uscita piuttosto impegnativa.

Terminati i tre salti
rimane un ripido pendio finale con rocce ed erba che conduce proprio alla base
della grande croce della cima.

Le immagini riportate
sono una successione cronologica della salita.

1- Il tratto centrale del ripido canale ghiaioso di salita, alle spalle la frazione di Frontignano di Ussita con il piazzale di partenza in alto a sinistra all’interno della pineta
2- La strettoia nel tratto centrale più ripido del canale di salita con il caratteristico pino
3- la deviazione verso destra a prendere la cresta rocciosa dopo la strettoia del canale
4- La salita della cresta finale (non obbligatoria ma più entusiasmante) prima della sella.
5- L’ultimo tratto della cresta rocciosa, il alto si scopre il Monte Bicco
6- Giunti quasi alla sella si è già in vista della croce di vetta e, nel tratto ghiaioso, si incrocia la traccia di uscita verso destra (da usare solo in caso di difficoltà).
7- La sella della cresta nord, a destra l’abitato di Ussita e le frazioni limitrofe
8- La barriera rocciosa posta nel versante nord della montagna proprio sulla verticale della grande croce di vetta, visibile in alto a destra, il nascosto canalino di salita è indicato dal percorso .
9- Il primo salto roccioso del canalino finale, visto dal basso
10- Il secondo salto roccioso visto dall’alto.
11- Il secondo salto roccioso visto dal basso
12- Il camino che caratterizza il terzo salto roccioso visto dall’alto
13- L’impegnativa uscita del camino finale del terzo salto di roccia
14- L’attacco del terzo salto di roccia visto dal basso, a destra il camino
15 – Il pendio erboso finale poco prima di raggiungere la croce di vetta, al termine delle difficoltà
16- Il versante ovest della Croce di Monte Bove con il percorso di salita in rosso, visto da Frontignano, all’interno del cerchio il pino della strettoia della foto n.2 .
Il percorso in verde è l’itinerario di discesa
17- Il versante nord della Croce di Monte Bove visto dalla strada
Ussita-Frontignano
con l’ultimo tratto di salita, il canalino roccioso con
i tre distinti salti.

Discesa:

            Giunti
alla cima della Croce di Monte Bove si percorre l’itinerario n.270 in direzione
di Monte Bove Nord fino a raggiungere la sella tra le due cime.

Quindi per evidente
sentiero a destra si scende verso la Val di Bove e la fonte dove, più avanti
verso valle, si intercetta il sentiero che scende dalla Val di Bove e,
congiungendosi all’itinerario di salita, riporta il circa un’ora e mezza
all’auto.

GIANLUCA CARRADORINI – BRUNO BARTOLAZZI -FAUSTO SERRANI                        17 LUGLIO 2016

Autorizzazione per la salita

PIANTA SATELLITARE DEL PERCORSO

PERCORSO ROSSO: ITINERARIO PROPOSTO

PERCORSO VERDE DISCESA