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GIRO DEL MASSICCIO DEL MONTE VETTORE PER IL “CANALE DEL TERREMOTO” DEL 24 AGOSTO 2016.

In data 3 settembre 2016 è stato risalito il monte Vettoretto per il canale situato nel suo versante sud ribattezzato “Canale del terremoto” che, dalla strada che scende da Forca di Presta verso Pretare, sale verso la cima del monte e che rappresenta la proiezione sulla superficie terrestre della faglia, che prosegue poi nel cosiddetto “cordone del Vettore” nel versante ovest della Cima del Redentore, come ben visibile da Castelluccio, il cui movimento ha scatenato il violento sisma del 24 agosto 2016.

 A seguito del sisma in tutta la faglia ed in particolare nel canale di salita si è aperta una continua e spaventosa fenditura nel terreno che, dalla strada, giunge fino al sentiero per il Monte Vettore praticamente in corrispondenza della Croce di Tito Zilioli per continuare visibile a tratti per altri chilometri lungo il “Cordone del Vettore” praticamente fino a Forca Viola.  

Tale itinerario non è attualmente consigliato percorrerlo, almeno fino a che non si placa lo sciame sismico ancora in atto anche se comunque non ci sono espliciti divieti nella zona e il canale è privo da pericoli oggettivi nel tratto dalla strada Forca di Presta-Pretare fino alla Croce di Zilioli e alla cima del Monte Vettoretto salendo nel canale per la sua sponda sinistra dopodiché, nel caso, è assolutamente da evitare nel tratto dallo Scoglio dell’Aquila fino a tutto il Cordone del Vettore per il pericolo evidente di caduta di massi che si possono verificare in caso di scosse.

Durante la salita il mio pensiero non è potuto che andare agli oltre 290 morti e a tutte le persone che hanno perso affetti, abitazioni, attività e suppellettili, sparsi nei vari paesi che si vedono, ai piedi del M. Vettore, salendo nel canale.

Tra qualche tempo, con la neve e la pioggia, la frattura nel terreno prodotta dal sisma si ricoprirà ma la più profonda frattura prodotta nelle vite delle moltissime persone che abitano la zona colpita rimarrà per sempre.

L’itinerario proposto dovrà essere un ricordo nel tempo di queste tristi giornate per chiunque lo percorrerà, nella speranza che tali disastrosi eventi non si verifichino mai più .

Accesso: 

L’itinerario prevede come base di partenza una piazzola di parcheggio raggiungibile in auto dalla strada che da Forca di Presta scende verso Pretare-Montegallo.

La piazzola si trova a sinistra scendendo a circa un chilometro da Forca di Presta, ricavata su un tratto ghiaioso del versante del monte (358092,3 E – 4739649,8 N; 1480 m.). 

Duecento metri più a valle si nota l’inizio del canalone di salita.

1- Il versante sud del M. Vettoretto con la piazzola di parcheggio (auto nera) e l’inizio del canale di salita (auto bianca).

Descrizione salita percorso fino alla cima del M. Vettoretto:

Dalla piazzola di parcheggio si sale il pendio per ampio evidente tratturo deviando al primo tornante verso il canale ghiaioso che sale a destra. (foto n.1; 358197,7 E- 4739800 N; 1490 m).

Oppure si scende a piedi per un centinaio di metri sulla carrozzabile (auto bianca nella foto n.1) dove si nota la fenditura che ha inciso la strada asfaltata e la si segue in salita verso il canale sovrastante (foto n.2).

Raggiunto il canale ci si innalza, senza itinerario tracciato, tenendosi nella sponda di sinistra più sicura da eventuali cadute di massi in quanto il pendio sovrastante è completamente erboso.

Già in questo tratto è visibile nel terreno erboso nella sponda di destra la profonda fenditura. 

Risalendo il canale la fenditura si fa più netta nel terreno ghiaioso dove è presente pochissima vegetazione.

A tratti è possibile scendere all’interno del canale in particolare nei pressi di alcune placche rocciose dove la fenditura si fa molto più evidente e profonda.

Quindi si risale completamente il canale ed un successivo tratto erboso dove la fenditura scompare, in circa 1,5 ore dall’auto si raggiunge quindi una vecchia fontana apparentemente secca (aprire la valvola nel tombino a terra per avere acqua e farla scorrere per alcuni minuti) posta in un ripiano erboso (358085 E – 4740591 N; 1825 m).

2- La fenditura, provocata dal terremoto, che ha inciso la strada asfaltata che da Forca di Presta raggiunge Pretare, sullo sfondo alcune frazioni di Arquata del Tronto colpite dal sisma.
3- La fenditura subito a monte della strada, in alto, sullo sfondo Arquata del Tronto e alcune sue frazioni distrutte dal sisma.
4- La fenditura lungo il canale visibile di continuo per un tratto di alcune centinaia di metri.
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5- 6 – Uno dei tratti più profondi ed evidenti, un dislivello di oltre 20 centimetri. 

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7-8 Risalendo il canale nel tratto più roccioso.

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9- Il sentiero per il M. Vettore nei pressi della “Croce di Tito Zilioli”, 30 metri più avanti si ritrova la fenditura nel terreno, in questo punto è profonda più di 50 centimetri. In alto a sinistra il proseguimento dell’itinerario integrale più impegnativo.
10- Il sentiero per il M. Vettore 30 metri dopo la croce di Tito Zilioli tagliato dalla faglia

Dalla fontana per tracce di sentiero che sale in verticale nel sovrastante pendio erboso, in altri 15 minuti si raggiunge la sella e si intercetta il sentiero che sale da Forca di Presta verso il M. Vettore in corrispondenza della “Croce di Tito Zilioli” (357990,2 E – 4740941 N; 1960 m).

Risalendo il sentiero per il M. Vettore, dopo circa 30 metri dalla croce metallica si ritrova di nuovo, nella sua spaventosa spettacolarità, la fenditura nel terreno dove, in questo tratto, rende ancora più evidente lo spostamento di circa 20 centimetri in altezza delle due placche poste ai lati della faglia (foto n. 9).

Dalla croce di Zilioli per ampio sentiero si prosegue per altri 15 minuti fino alla cima del M. Vettoretto e volendo fino alla Forca delle Ciaole e Monte Vettore.

Qui termina il tratto di itinerario più sicuro e facile, per il ritorno all’auto si ripercorre lo stesso itinerario di salita.

Descrizione salita percorso integrale (ASSOLUTAMENTE DA NON EFFETTUARE IN QUESTO PERIODO con sciame sismico in atto) :

Dal ripiano del Monte Vettoretto anziché proseguire il sentiero per il Monte Vettore ci si sposta in lieve discesa sulla sinistra verso un canalino erboso fino a raggiungere la base della rocciosa cresta sud della Punta di Prato Pulito (357988,8 E – 4741212,3 N; 2010 m.).

Qui si ritrova la faglia che rappresenta la prima parte del cosiddetto “Cordone del Vettore” e che si fa sempre più evidente man mano che ci si avvicina allo Scoglio dell’Aquila che si nota molto più in avanti.

La traversata di questo tratto risulta impegnativa per la pendenza del terreno e la presenza di tratti erbosi alternati a ghiaioni, questo percorso è consigliato ad escursionisti esperti.

Costeggiando sempre la base del cambio di pendio, in circa 40 minuti si arriva alla base dell’imponente scoglio dell’Aquila, con le sue alte pareti di calcare massiccio punteggiate da diverse vie di roccia (visibili spit).

A quanto ci hanno riferito dei geologi UNICAM la fenditura alla base del Cordone del Vettore è visibile a tratti e percorre praticamente tutto il lungo versante ovest del massiccio fino all’altezza di Forca Viola.

Quindi sempre in piano costeggiando il “Cordone del Vettore” si superano i vari canali che scendono dal versante ovest della Cima del Redentore.

Successivamente il cordone si innalza fino a raggiungere un inciso canale denominato “La virgola” per il suo andamento sinuoso, questo tratto risulta faticoso ed impegnativo per la presenza di ghiaioni e roccette.

Quindi superato il canale la faglia si innalza e la si segue fino alla cresta tra il M. Quarto S. Lorenzo e la Cima dell’Osservatorio. 

Dalla cresta si risale alla Cima del Redentore e quindi, sempre per cresta, si raggiunge la Cima del Lago, la Punta di Prato Pulito e quindi si scende al Rifugio Zilioli ed al M. Vettoretto per il classico sentiero chiudendo l’anello di salita. 

11– Il netto cambio di pendio del “cordone del Vettore” rappresenta la proiezione della faglia sulla superficie terrestre, sullo fondo a sinistra Castelluccio ed i campi in fiore (foto del 2014). 
12– Il versante ovest dello Scoglio dell’Aquila, secondo quanto ci hanno riferito la fenditura corre alla sua base. (foto del 2014)

Discesa:

Dalla cima del Monte Vettoretto per il sentiero si raggiunge la croce di Tito Zilioli e alla sella sottostante nel versante sud ci si immette nel pendio erboso dove è presente la fonte e quindi al canale sud di salita, in circa un’ora e mezza si raggiunge l’auto.

Variante:

Per evitare invece tutto il pericoloso Cordone del Vettore, in caso di scosse, è possibile traversare il pendio sud del massiccio montuoso 200 metri più in basso per il cosiddetto  “sentiero delle fate” ormai in stato di totale abbandono e praticamente sconosciuto dalla bibliografia ufficiale dei Monti Sibillini.

Solo il primo tratto di tale sentiero è visibile ed è possibile prenderlo dall’inizio quando si è giunti alla sella poco prima della Croce di Tito Zilioli dove si nota, nel pendio sottostante, la traccia che attraversa la Valle Santa e prosegue nel pendio opposto tra la Punta di Prato Pulito e la Cima del Lago (foto n.14) dopodiché più avanti si perde tra l’erba per poi ritrovarsi a tratti oltre la verticale della Cima del Redentore.

Il sentiero corre pressoché in quota attraversando tutti i vari canali che scendono dalle cime soprastanti ed arriva a congiungersi con il sentiero che da Forca Viola sale al Quarto S. Lorenzo (foto n.15).

Quindi giunti alla cresta la si segue in direzione opposta raggiungendo la Cima del Redentore e scendendo per le classiche creste fino al Rifugio Zilioli ed al M. Vettoretto per “comodo” sentiero.

Quindi si riprende l’itinerario di discesa (canale di salita) per raggiungere l’auto.

14– Le levigatissime placche del versante sud dello Scoglio dell’Aquila (foto del 2014).
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14-15 Il versante sud (sopra) e ovest (sotto) della Cima del Redentore con i percorsi proposti.

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GIANLUCA CARRADORINI – ANTONIO GALDI 3 SETTEMBRE 2016 

CARTA SATELLITARE DEL PERCORSO CON:

GIALLO: Percorso di avvicinamento in auto

ROSSO: Percorsi proposti 

VERDE: Percorso di discesa