FORCELLA AVERAU DA PASSO GIAU – DOLOMITI DEL CADORE – VENETO.
Da Selva di Cadore siamo saliti in auto il Passo Giau quindi proseguito a piedi per sentiero abbiamo raggiunto la Forcella Averau ed il Rifugio Averau a 2413 metri, costeggiando tutto il versante Ovest del Monte Nuvolau con un percorso di 9 chilometri circa. Peccato per lo scarso innevamento e le temperature miti. Di seguito le immagini dell’escursione.
I CALANCHI DI RIPABERARDA – MONTE DELL’ASCENSIONE
Il Monte dell’Ascensione forma alle sue pendici diversi calanchi, i più spettacolari si trovano sotto al paese di Ripaberarda e di Castignano.
In particolare da Ripaberarda si possono percorrere alcuni itinerari in via di attuale sistemazione partendo dal parcheggio del Cimitero situato sulla sommità della dorsale del paese.
Noi siamo scesi a sinistra del parcheggio per una traccia di sentiero molto panoramico che percorre la cresta di una vallone calanchivo ma poi il sentiero si perde e ci si trova in una inestricabile selva di canna palustre (Phragmites australis) da cui bisogna ritornare indietro.
Un altro sentiero, che parte dalla piazzola panoramica con cartelli e panchine realizzata recentemente sopra al cimitero, si dirige verso i calanchi del versante Est del Monte dell’Ascensione con un percorso più lungo ma meno spettacolare in quanto per un lungo tratto si attraversa un tratto boscoso.
Gli itinerari sono riportati sia su applicazioni GPS che sul luogo mediante segnaletica anche se poco chiara.
Di seguito le immagini dell’escursione.
LA GROTTA DI SASSO PETRUCCIO – MONTI DELLA LAGA
La Grotta di Sasso Petruccio si apre all’interno di un lungo fosso che scende tra il Colle Ungino e il Colle Finarolo, nella dorsale che scende verso Nord dal Monte Scalandro, nei Monti della Laga.
Escursione effettuata accompagnati da Paolo che ci ha illustrato le particolarità e la storia della valle e con Romina, Marco e Federico.
ACCESSO: Si raggiunge in auto la frazione di Quintodecimo di Acquasanta Terme e si parcheggia lungo la Salaria (Strada Statale n.4).
DESCRIZIONE: Si entra nella frazione di Quintodecimo, devastata dal terremoto del 2016, seguendo le indicazioni per Sasso Petruccio, si passa di fronte alla Chiesa di Santa Maria delle Piane (foto n.2) e si prosegue in salita fino ad uscire dal paese.
Si prosegue per un ampio tratturo passando di fronte a vecchi caratteristici vigneti (foto n. 3-4) fino a raggiungere il greto del Rio di Noce Andreana dove è presente la deviazione verso sinistra (cartello foto n.14) per Sasso Petruccio (20 minuti).
Si inizia a salire nel bosco per poi proseguire in quota sotto a pareti rocciose fino a raggiungere un piccolo ricovero in pietre a secco di boscaioli (foto n.19-22), si prosegue per evidente sentiero fino a raggiungere la parete rocciosa con un lunghissimo tetto al di sotto della quale si apre la Grotta di Sasso Petruccio che conserva ancora ruderi di edifici e perfino un camino (1,15 ore dalla deviazione del rio).
Di seguito le immagini dell’escursione.
LA GROTTA DEL VERNINO E MONTE MURANO – GOLA DELLA ROSSA.
La Grotta del Vernino è una delle diverse grotte escursionistiche della Gola della Rossa e Frasassi ad accesso libero senza l’uso di attrezzatura speleologica eccetto casco e frontale chiaramente.
La Grotta si raggiunge da San Vittore (parcheggio per le Grotte di Frasassi) seguendo le indicazioni per Falcioni quindi si prosegue per Ponte Chiaradovo e continuando per parcheggiare l’auto poco prima della Falesia “La Sbarra” nella Gola della Rossa e salendo nel bosco a monte per il sentiero perfettamente segnalato.
In circa un’ora si raggiunge l’ingresso della grotta che si percorre fino al suo termine con una entusiasmante escursione speleologica di circa 300 metri di sviluppo.
Terminata la visita della grotta si può proseguire l’escursione raggiungendo il sovrastante Monte Murano.
Si scende all’auto per lo stesso itinerario.
Nel pomeriggio siamo scesi anche nel tombino di ingresso della Grotta Bella, già descritta nel presente Blog, all’interno della grotta abbiamo trovato anche due Geotritoni che non avevo mai visto in questa grotta nonostante le numerose volte in cui ero sceso.
Di seguito le immagini dell’escursione.
GROTTA BELLA
MONTE CANFAITO – PARCO REGIONALE MONTE SAN VICINO.
Il Monte Canfaito è un monte del gruppo del Monte San Vicino caratterizzato da faggete secolari famose in tutte le Marche soprattutto d’autunno per il foliage, come va di moda adesso chiamare la colorazione autunnale delle foglie degli alberi caducifoglie.
Si consiglia di visitare questi boschi in giorni lavorativi per evitare il caos dei fine settimana dove centinaia di persone si riversano nei boschi a fare selfie.
Canfaito si raggiunge sia da Matelica salendo da Braccano per il Monte San Vicino e seguendo le indicazioni per il sito oppure da San Severino Marche salendo per Elcito e anche qui seguendo le indicazioni fino all’ampio parcheggio presente nella radura tra i boschi.
Il giorno che lo abbiamo visitato quest’anno purtroppo era nuvolo e soprattutto il foliage non era ancora al massimo della colorazione.
Di seguito le immagini dei boschi e dei funghi presenti.
CIMA TOGNAZZA E CAVALLAZZA DA PASSO ROLLE – TRENTINO ALTO ADIGE
A causa della chiusura autunnale degli impianti di risalita in quota sulle Pale di San Martino abbiamo dovuto ripiegare per itinerari di media quota raggiungibili da Passo Rolle.
In particolare siamo saliti alla Cima Tognazza e Cavallazza partendo dal parcheggio sottostante la Chiesina della Madonna Assunta di Passo Rolle per un percorso storico della Grande Guerra (foto n.16).
Da qui si sale in direzione della cresta Est della Tognazza evitando la pista d sci e prendendo direttamente la cresta rocciosa che presenta facili passaggi di I° grado fino alla cima a 2207 m.
Sulla cresta di vetta della Tognazza (1 ora) si trovano numerosi spit che segnano il termine delle difficilissime vie di roccia della vertice parete Est come visibile nelle foto n.22-23-24.
Dalla Tognazza si prosegue per tracciato di cresta scendendo un centinaio di metri per poi risalire su roccette e per sentiero attrezzato con cavi di acciaio fino alla Cavallazza piccola a 2303 metri (1,5 ore).
La cima della Cavallazza piccola è traforata da numerose gallerie e aperture di vedetta scavate durante la Prima Guerra Mondiale.
In cima è possibile visitare diverse gallerie e finestre che permettono vedute inusuali delle cime dolomitiche circostanti.
Dalla cima si scende alla forcella a 2230 metri per poi risalire ripidamente in un’altra ora alla Cavallazza a 2326 metri.
Nella discesa, una volta ritornati alla forcella tra le due cime della Cavallazza scendere al sottostante Lago di Cavallazza per poi risalire nel sentiero in quota che raggiunge il Biotopo dei Laghi Tognazza. (1 ora)
Da qui con un’altra ora si ritorna a Passo Rolle.
Per chi volesse ripetere gli itinerari descritti in Trentino Alto Adige, nei dintorni del gruppo delle Pale di San Martino, che abbiamo percorso nei giorni dal 31 ottobre al 5 novembre 2024 può fare base affittando la baita (Foto n. 34-36 dell’Itinerario: Percorso etnografico a Caoria) della gentilissima Sig.ra Carola, a Caoria, contattandola al numero telefonico 348 6935015.
IN GIRO INTORNO ALLE PALE DI SAN MARTINO: PRATI FOSNE – BAITA SEGANTINI E CIMA ROLLE- LAGO DI CALAITA.
Per chi volesse ripetere gli itinerari descritti in Trentino Alto Adige, nei dintorni del gruppo delle Pale di San Martino, che abbiamo percorso nei giorni dal 31 ottobre al 5 novembre 2024 può fare base affittando la baita (Foto n. 34-36 dell’Itinerario: Percorso etnografico a Caoria) della gentilissima Sig.ra Carola, a Caoria, contattandola al numero telefonico 348 6935015.
PRATI FOSNE: I Prati Fosne sono situati in una meravigliosa Malga, caratterizzata da un enorme masso staccatosi del sovrastante Monte Cimerlo, è situata nel margine Sud del Gruppo delle Pale di San Martino, si accede da Fiera di Primiero per Tonadico (TN) risalendo in auto la Val Canali, si supera la Villa Welsperg e si continua per 1,5 chilometri fino ad una deviazione a sinistra che sale il versante opposto. Dopo circa un chilometro di salita su strettissima strada si parcheggia in apposita area in quanto le successive strade sono vietate quindi si prosegue a piedi, è bene ricercare il luogo con GPS. Questo luogo lo avevo visto più volte nelle riviste di montagna ma non ero riuscito mai a sapere dove si trovava, poi riconoscendo la montagna sullo sfondo l’ho trovato su Google Earth e mi ero riproposto di raggiungerlo per la sua bellezza, in effetti è proprio così, semplicemente un luogo da sogno.
Di seguito le immagini dell’incantevole luogo, vi ricordo che i prati sono privati ed è vietato raggiungere i Masi e le Baite.
BAITA SEGANTINI E CIMA ROLLE DA PASSO ROLLE: Da Passo Rolle si raggiunge a piedi in circa 40 minuti la Baita Segantini, posta di fronte al gruppo Nord delle Pale di San Martino ed in particolare del Cimon della Pala. Dalla baita si prosegue per cresta a destra in 30 minuti fino a raggiungere la Cima Rolle (2221 m.)
LAGO DI CALAITA: Il Lago di Calaita si raggiunge in auto da Canal San Bovo quindi proseguendo la valle a a piedi si raggiunge la Forcella Calaita, un meraviglioso terrazzo panoramico sul versante Ovest delle Pale di San Martino.
Il tempo perfetto, limpido e senza vento, in cinque giorni di escursioni non abbiamo mai visto neppure una nuvola, cosa davvero particolare nelle Dolomiti, ci ha permesso di fare delle foto splendide in quanto il lago era un vero specchio, le acque, al mattino presto, erano immobili.
ITINERARIO ETNOGRAFICO A CAORIA – CANAL SAN BOVO – TRENTINO ALTO ADIGE
Bellissimo itinerario storico a monte dell’abitato di Caoria, dove avevamo affittato una meravigliosa baita con vista sul paese.
Per chi volesse ripetere gli itinerari descritti in Trentino Alto Adige, nei dintorni del gruppo delle Pale di San Martino, che abbiamo percorso nei giorni dal 31 ottobre al 5 novembre 2024 può fare base affittando la baita (Foto n. 34-36) della gentilissima Sig.ra Carola, a Caoria, contattandola al numero telefonico 348 6935015.
Dalla frazione di Caoria, nel comune di Canal San Bovo (TN), si sale in auto per la strada di Scalon verso la vecchia segheria fino a Ponte Stel dove è presente un ampio parcheggio.
Da qui diparte un sentiero sulla destra che sale nel bosco con l’indicazione “Anello dei Pradi”, come visibile nella foto n.1.
Il sentiero, perfettamente segnalato e provvisto di numerosi cartelli indicanti le tradizioni storiche della valle (foto n.7), attraversa bellissimi e verdissimi boschi e conduce ad alcuni Masi fino a raggiungere i meravigliosi Masi Tognola.
Dai Masi Tognola il sentiero continua per chiudere l’anello e scendere al Ponte Stel nei pressi della vecchia segheria.
Si allega tracciato GPS di discesa dai Masi Tognola al Ponte Stel che può essere percorso anche in salita.
FERRATA VAL DI SCALA – CANAL SAN BOVO – TRENTINO ALTO ADIGE
Nella strada che collega Canal San Bovo (TN) alla sua frazione, Caoria, scende un fosso che forma una serie di cascate dove, ai suoi lati, è stata realizzata una ferrata didattica in quanto contempla tutti i possibili passaggi classici delle ferrate, scale su pareti verticali e con tratti strapiombanti, ponte tibetano, tratti attrezzati con cavi a progressione su roccia, tratti bagnati molto impegnativi.
La ferrata presenta un dislivello di 250 metri con due lunghi tratti verticali su placche rocciose da 30 e 70 metri, si sale in poco più di un’ora, è comodissima in quanto si parcheggia l’auto alla sua base e si ridiscende su sentiero nel bosco laterale, chiaramente per la salita necessita della normale attrezzatura per ferrata.
Di seguito le immagini della salita.
MONTE SAN VICINO E LA GROTTA DI SAN FRANCESCO
La salita al Monte San Vicino, 1483 metri, permette di godere di un panorama ampissimo grazie al fatto che questo monte si trova isolato e distante dai principali gruppi montuosi dell’Appennino Centrale che pertanto non coprono la visuale. La salita alla cima può essere abbinata alla visita della Grotta di San Francesco presente nel versante Sud.
ACCESSO: In auto si raggiungono i Prati di San Vicino mediante la strada Provinciale n.90 Matelica-Pian dell’Elmo.
DESCRIZIONE: Dal pianoro erboso a 1187 metri, si prende il sentiero segnalato per la cima del M. San Vicino, dopo circa 100 metri si devia a destra per la Grotta di San Francesco che si raggiunge in circa 20 minuti. generalmente per raggiungere la cima del M. San Vicino si ritorna indietro a prendere il sentiero normale, piuttosto banale, noi invece, per rendere più entusiasmante la salita, abbiamo aggirato lo spigolo roccioso della Grotta e siamo saliti dapprima per un ripido e ampio canalone erboso poi ci siamo spostati verso sinistra e siamo andati a prendere il filo della cresta rocciosa che prosegue sopra al torrione dove si apre la grotta, dove, con passaggi di I° grado, in 40 minuti dalla grotta, abbiamo raggiunto il bosco sommitale della cima del M. San Vicino.
Da qui in altri 15 minuti verso sinistra abbiamo raggiunto la cima caratterizzata dalla grande croce e da numerosi ripetitori (purtroppo).
La discesa viene fatta per il sentiero normale che riconduce ai Piani del San Vicino.