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MONTE TORRONE Salita diretta per la cresta Est.

La cresta Est del Monte Torrone sale in verticale leggermente sulla sinistra della Fonte del Pastore, a monte di Santa Maria in Pantano, per culminare in realtà sulla cima denominata Sasso D’Andre’ da cui la cima principale del Monte Torrone è collegata tramite il cosiddetto “intaglio” o “sella del torrone”.

La ripida e rocciosa cresta la avevamo osservata in occasione della salita, effettuata nell’ottobre 2020, alla cresta Est del Monte Banditello posta parallelamente più a Nord di circa 2,5 km.

La cresta di salita è impegnativa in quanto presenta dei risalti su erba ripida alternata da roccette ed è consigliata solo a salitori esperti che si sanno muovere su terreni ripidi, è interessante in quanto si svolge in una zona dei Monti Sibillini poco frequentata e lontana dai classici percorsi escursionistici che si limitano a percorrere la cresta Cima delle Prata-Monte Banditello-Monte Torrone-Monte Vettore che si può raggiungere o da Altino o da Foce nel versante opposto. La salita, come al solito, non è descritta nella bibliografia ufficiale dei Monti Sibillini.

Una volta raggiunta la cima del Monte Torrone si consiglia di proseguire fino a raggiungere la cima del Monte Vettore salendo così uno dei maggiori dislivelli dei Monti Sibillini di oltre 1400 metri .

ACCESSO: L’itinerario inizia da Colle (1015 m.) , frazione di Montegallo, che si raggiunge in auto da Balzo, sede comunale di Montegallo.

DESCRIZIONE: Dal fosso che scende nei pressi dei giardini pubblici di Colle si prende l’ampio tratturo segnalato (361471,1 E – 4744385,6 N; 1020 m.) che sale in direzione di Santa Maria in Pantano. In circa 30 minuti si raggiunge i ruderi della chiesetta si continua nel bosco in salita per il sentiero n.131 (con indicazione Monte Vettore, 361154,3 E – 4745573,7N; 1160 m.) e dopo numerosi tornanti in altri 30 minuti si raggiunge il pianoro erboso della Fonte del Pastore (360277 E – 4745305,8 N; 1530 m.). Alla fonte si ignora sia il sentiero che prosegue a destra (Nord) verso Fossa Medica per uscire sulla cresta tra il Monte Banditello ed il Sasso D’Andre’, sia il sentiero a sinistra (Sud-ovest) che prosegue in direzione del Sassone – Monte Vettore e si inizia invece a salire liberamente sul pendio erboso sovrastante mantenendosi a sinistra della franosa parete di conglomerato che caratterizza la conca dove è posta la fontana, dirigendosi in direzione della cresta rocciosa che sovrasta la zona alcune centinaia di metri più in alto (foto n.1).

In circa 20 minuti si raggiungono i primi contrafforti rocciosi della cresta di salita (359882,6 E – 4745045,2 N; 1725 m.) oltre i quali si apre un ripido canalone erboso che scende verso valle, si traversa il canalone in salita verso sinistra per raggiungere la base di un alto sperone roccioso, che i valligiani chiamano in realtà il Sasso D’Andre’ . Si è raggiunto così il tratto iniziale della cresta ed anche il più impegnativo in quanto ripidissimo.

Si sale in verticale tra roccette e ripidi pendii erbosi mantenendosi verso destra per aggirare il torrione e riprendere il filo d cresta alla sua sommità.

Oltre il torrione la cresta si apre un ripiano erboso da cui scende verso Sud un profondo canalone erboso verso il Fosso di Casale. Si prosegue sempre sul filo di cresta che impenna di nuovo in corrispondenza di una seconda cima rocciosa. Si prosegue con questo susseguirsi di altri tre tratti di cresta rocciosa alternati a ripiani erbosi con canaloni che scendono ripidi verso sinistra, fino a giungere, in poco più di un’ora dall’inizio della cresta, sulla cima rocciosa di quello che attualmente è riportato sulle carte con il nome di Sasso D’Andre’ (359251,7 E – 4745149,5 N; 2100 m.). Dalla cima si scende per il cosiddetto “intaglio del Torrone” e si raggiunge la vera cima del Monte Torrone a 2117 m. (359000,2 E – 4744952,7 N).

N.B. La denominazione “Sasso d’Andre'” della cima di quota 2100 m. risale alla fine degli anni 1990 – inizi degli anni 2000 in quanto non è riportata nelle carte SER storiche, nella vecchissima cartina Kompass dei Monti Sibillini del 1985 e neppure nella prima cartina del Parco dei Monti Sibillini del 1993 del Club Alpino Italiano sezione di Ascoli Piceno, per cui sembra apparire dal nulla nelle nuove cartine pubblicate nei primi anni 2000 e forse erroneamente in quanto, secondo i valligiani, il vero “Sasso d’Andre'” sarebbe il primo torrione roccioso di forma triangolare proprio di questa cresta che abbiamo percorso e non la cima finale prima dell’intaglio del Torrone per cui sembra che ci sia stata una traslazione in quota del toponimo.

DISCESA: Si hanno due possibilità.

1- Il tragitto di discesa più breve consiste nel percorrere la cresta che dal Sasso D’Andre’ scende verso Nord in direzione del Monte Banditello – Cima delle Prata fino a Fossa Medica (359774,8 E – 4746627 N; 1815 m.). Alla forcella anziché risalire per il Monte Banditello si scende a destra nel versante Est per il sentiero appena accennato segnato con ometti di pietre che in circa un’ora raggiunge il casale (360197,2 E – 4745663,1 N; 1605 m.) sovrastante la Fonte del Pastore (360277 E – 4745305,8 N; 1530 m.) con i suoi caratteristici blocchi di conglomerato, quindi sempre in discesa, in altri 30 minuti circa raggiunge la chiesina di Santa Maria in Pantano, ridotta purtroppo ormai ad un cumulo di macerie da dove si è partiti.

2- L’altro tragitto di ritorno più breve ma più impegnativo, che abbiamo percorso noi invece, prevede la discesa senza tracciato su ghiaia ed erba ripida direttamente nel Fosso di Casale sottostante l'”intaglio del Torrone” fino a raggiungere, molto più in basso, il sentiero che dalla Fonte del Pastore (360277 E – 4745305,8 N; 1530 m.) sale verso il Sassone a prosegue verso la cima del Monte Vettore. Raggiunto il sentiero in una zona attualmente franata lo si prende in discesa a destra fino alla Fonte del Pastore per poi scendere dall’itinerario di salita fino a santa Maria in Pantano e proseguire fino a Colle.

1- La Fonte del Pastore e la sovrastante cresta rocciosa di salita, a destra invece i friabili torrioni di conglomerato che caratterizzano la conca della fonte.
2 – 3- Avvicinamento alla cresta Est del M. Torrone.
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4 – Giunti al primo risalto roccioso che i valligiani chiamano “Sasso d’Andre'”.
5- Il primo risalto che reca alcuni franamenti prodotti dal terremoto del 2016, sullo sfondo la Cima di Pretare.
6- Ci accingiamo a risalire il primo torrione roccioso
7- Alla base del torrione osserviamo un abbassamento del terreno di circa 50 centimetri prodotto dal terremoto del 2016.
8 – 9 – 10- Momenti di salita del primo risalto roccioso su terreno che si fa sempre più ripido.
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11- Veduta verso valle, spuntano le cime di due singolari torrioni, uno triangolare e uno a punta.
12- Veduta quasi in verticale verso la fonte del Pastore, visibile nella conca giallastra sopra al bosco.
13- A sinistra Sasso Spaccato con la frana riportata in un precedente articolo e la Cima di Pretare sullo sfondo, in primo piano la zona denominata “le pianelle”.
14- Il secondo risalto roccioso.
15- Sulle roccette del secondo risalto.
16- Il primo risalto visto dal ripiano erboso soprastante.
17- Uno dei ripidi canali che scendono dal versante Sud della cresta verso il sottostante Fosso di Casale.
18- La mia ombra si riflette sulle rocce dei salti successivi, sullo sfondo già si vede la cima del Monte Torrone.
19 – 26 – I risalti successivi verso la cima del Sasso d’Andre’.
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27- Le ultime roccette prima della cima attualmente denominata Sasso d’Andre’.
28- Giunti in cima, la cresta che dalla Cima delle Prata sale per il M. Banditelo e il Sasso d’Andre’, sullo sfondo a sinistra il M. Sibilla.
29- La cima del M. Torrone, sullo sfondo emerge il Pizzo del Diavolo e la Cima del Redentore.
30- Il solito penoso sasso di cima addirittura con doppia scritta, emergono conflitti di interesse !!!.
31- La cima che attualmente viene chiamata Sasso d’Andre’ e il cosiddetto intaglio del Torrone.
32- Anche sul Monte Torrone altro penoso sasso., possibile che nessuno riesce a fermare questo scempio !
33- La cresta Ovest del Monte Torrone, già oggetto di nostra salita descritta nel sito.
34- Il PIzzo del Diavolo visto dal Monte Torrone.
35- Le grandi conoidi detritiche accumulate ai piedi del Pizzo del Diavolo dopo le scosse sismiche dell’Ottobre 2016.
36- Il “Pulpito” alla base della parete Est del Pizzo del Diavolo.
37- Discesa “rapida” nel Fosso di Casale.
38- Ma anche discesa “ripida”.
39- Sopra di noi i vari risalti rocciosi che abbiamo risalito in cresta.
40- Una grande frana prodotta forse da slavine ha cancellato un bel tratto del sentiero che dalla Fonte del Pastore sale verso il Sassone per il Monte Vettore..
41- A sinistra in alto il Sassone nel sentiero che sale verso il Monte Vettore.
42- Nel sentiero che dal Fosso di Casale ci riporta verso la Fonte del Pastore passiamo sotto ai torrioni a destra le cui cime sono visibili nella foto n.11
43- Allium coloratum
44- Echinops ritro sul sentiero sotto alla fonte del Pastore
45- La cresta di Salita vista da Balzo di Montegallo.
46- La cresta di salita vista da Cima di Pretare.
Pianta satellitare del percorso con <.

PERCORSO DI SALITA : ROSSO

PERCORSI DI DISCESA : GIALLO