ESCURSIONI BOTANICHE IN APPENNINO.
Nei mesi di Maggio e Giugno, periodo massimo di fioritura, ho effettuato diverse escursioni nell’Appennino Centrale, tra Marche ed Umbria, a sfondo botanico, alla ricerca di piante rare.
1- DINTORNI DI FANO, alla ricerca della Polygala pisaurensis, endemismo esclusivamente Marchigiano, delle Provincia di Pesaro e Ancona, ritrovata in garighe ed incolti a poca distanza dal mare, in luogo di cui non posso fornire indicazione al fine di salvaguardare tale specie unica al mondo ed a rischio per la distruzione delle zone incolte della costa Pesarese.
2- GOLA DELLA ROSSA E FRASASSI – Preappennino Fabrianese. Nelle pareti rocciose verticali della Gola della Rossa e della Gola di Frasassi cresce la Moehringia papulosa, un’altro endemismo unico al mondo, tutto Marchigiano, (analogo alla Polygala pisaurense descritta sopra), la stessa si ritrova anche nella Gola del Furlo.
Inoltre nelle pareti si ritrova anche la vistosa Campanula tanfanii, endemismo dell’Italia centrale.
3-GOLA DI PIORACO: In questa gola sono stato alla ricerca della Cardamine monteluccii, altro endemismo Italiano, pianta rara alta circa 20-30 centimetri con piccoli fiori bianchi che non la rendono affatto appariscente, cresce nei boschi a ovest appena fuori l’abitato di Pioraco, lungo la strada per Sefro.
La pianta si distingue dalla più comune Cardamine graeca (che cresce anche nel mio giardino) che presenta silique provviste di alette e cresce invece nei boschi a nord lungo la strada per la frazione di Seppio, esattamente nel versante opposto del Monte Primo.
4- VETICE – SAMARA Per l’itinerario classico nel versante Est de Il Pizzo da Vetice.
5- MONTE BICCO Dal Parcheggio del M. Cornaccione per l’itinerario classico dalla Forcella Passaiola per la cresta Nord, per osservare la tipica fioritura primaverile di alta quota.
-6 MONTE RAGNOLO. Escursione classica per osservare la fioritura nei prati di media quota.
7- PIAN PICCOLO DI CASTELLUCCIO: Dalla strada Castelluccio – Forca di Presta , scesi per tratturo che percorre il tratto finale del Pian Piccolo fino al Laghetto omonimo, in una zona pochissimo frequentata dai turisti, fioritura dei campi coltivati molto particolare e poco vista.
Con l’occasione abbiamo scoperto la seconda stazione per l’Umbria di una specie esotica, la Calystegia hederacea (o Convolvulus wallichianus) , una pianta alloctona di origine asiatica ritrovata in Italia solo al Pian Perduto (Marche) e Piano Grande (Umbria) , pianta infestante con portamento rampicante, si differenzia dai nostri convolvolus per le foglie simili all’edera (da cui il nome), cresce ai margini dei campi coltivati, principalmente di legumi, e non è ben chiara la sua presenza a Castelluccio.
Non è da ipotizzare che sia giunta fino in Italia trasportata da uccelli migratori in quanto le rotte migratorie dalla Cina e Giappone dove cresce la pianta, non si sviluppano lungo i paralleli ma solo lungo i meridiani.
Mentre è ipotizzabile che sia giunta con qualche carico di sementi di origine non proprio autoctona, il che la direbbe lunga sulla qualità dei prodotti tipici del territorio.
Dopo una settimana, sempre con il mio amico botanico Sandro e altri appassionati siamo andati invece nella parte iniziale della vallata del Pian Piccolo passando dalla parte opposta rispetto alla prima escursione e cioè dal Valico di Castelluccio, abbiamo visitato le varie zone umide del Piano e siamo arrivati fino al Laghetto, di seguito le immagini dell’escursione.
Ed al ritorno ci siamo fermati in Valnerina per fotografare un arbusto monumentale, una pianta di Ephedra nebrodensis vecchia di alcune centinaia di anni.
8- MONTE CARESCHIO – MACERETO: escursione da Macereto al Monte Careschio, una immersione in prati pieni di colori e di profumi.
9- COLLI DEI CASTELLI DI JESI: Strada che sale da Pozzetto di Moie per Montecarotto (AN), a circa 2 km da Pozzetto in corrispondenza di una frana che rende la strada ad una sola corsia, nel bordo superiore della strada ho ritrovato una stazione del rarissimo Dracunculus vulgaris, una Aracea insolita con un spata fiorifera molto grande, anche fino a 50 centimetri, di colore rosso scuro e che emana odore di carne marcia per attirare le mosche impollinatrici.