1

LE GROTTE DELLA COSTA LA MONNA – VERSANTE SUD EST DEL MONTE VETTORE.

Il 21 giugno 2018 abbiamo
esplorato due cavità presenti nel selvaggio versante sud-est del Monte Vettore,
oltre alla ben più conosciuta Grotta delle Fate presente nella zona denominata
Aia della Regina il cui itinerario di raggiungimento è descritto unicamente nel
mio libro “IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI” (Anno 2014), sebbene viene indicata
sulle principali carte topografiche dei Monti Sibillini in commercio.

Come di consueto anche
questo itinerario per raggiungere le due cavità esplorate non è descritto in
alcuna guida dei Monti Sibillini in commercio.

L’itinerario proposto è adatto
ad esperti escursionisti in quanto presenta qualche difficoltà tecnica dovuta
ai ripidi pendii erbosi che bisogna percorrere per il loro raggiungimento.

Accesso: L’itinerario prevede come base di partenza
la località Piè Vettore, da dove inizia il Sentiero dei Mietitori, che si
raggiunge in auto dopo 500 metri da Forca di Presta scendendo verso Pretare –
Montegallo con attenzione per la strada ancora dissestata dal terremoto
dell’ottobre 2016, infatti  proprio in
questo tratto la faglia attraversa la strada in corrispondenza del canale est
del Monte Vettoretto. (vedi scheda itinerario n.24 M. Vettore per il canale
della Faglia).

Trecento metri prima del
primo tornante si nota sulla sinistra un primo nucleo boschivo e sulla destra
un ampio piazzale dove si parcheggia.

Nel prato pianeggiante
sopra strada una volta erano presenti dei pali che segnavano l’inizio del
“Sentiero dei mietitori” (358827 E – 4739979 N, 1380 m.).

Descrizione: Si percorre il sentiero dei
Mietitori per circa 200
metri quindi, senza percorso, si risale per altri 200 metri di dislivello
il pendio verso nord-ovest caratterizzato da arbusti nani di ginepro e uva
orsina in direzione del Canalone del Mezzi Litri che scende dal pendio
sottostante la Forca delle Ciaole.

L’imbocco del canalone è
caratterizzato da ghiaioni di breccia rossastra e blocchi di conglomerato posti
a strati nella sponda sinistra (358801 E – 4740792 N, 1560 m.) .

Proprio alla base di tali blocchi inizia verso destra in direzione nord in salita una traccia di sentiero indicato con frequenti omini di pietra che man mano si fa più evidente (25 minuti dall’auto).
            Il sentiero diventa pianeggiante ed inizia ad attraversare una bellissima zona caratterizzata da spuntoni rocciosi sparsi a valle e a monte.

            Dopo circa 400
metri dall’inizio del sentiero nel Canale dei Mezzi Litri, si raggiunge un ampio
canale (40 minuti dall’auto), caratterizzato da due grossi alberi (i più grandi
della zona, 358992 E – 474107 N, 1615 m.) posti quasi alla stessa quota,  uno sopra e l’altro sotto al sentiero, oltre
il quale gli alberi finiscono.

1– Il tratto iniziale del Sentiero della Costa la Monna
2- Il tratto centrale del Sentiero della Costa la Monna con il doppio tracciato per raggiungere la prima grotta.
3– Il particolare del Sentiero della Costa la Monna da dove si sale per raggiungere la prima grotta esplorata.

Superati i due alberi si
incontra un canalino con fondo ghiaioso che si risale fin quasi al termine
della barriera rocciosa sovrastante caratterizzata da un torrione franato dal
terremoto (foto n.2-3).

In corrispondenza di un
alto torrione sulla destra si traversa sotto di esso  fino ad intercettare l’ingresso della prima
grotta esplorata (vedi foto n.3, 359001,6 E – 4741246,5 N; 1725 m.).

La grotta, profonda pochi
metri, si può raggiungere anche oltrepassando i due alberi fino al canale
successivo dove finiscono le formazioni arboree quindi risalendo il ripido
pendio erboso della sponda destra del canale per poi deviare nettamente verso
sinistra verso l’alto torrione che forma la grotta da visitare (vedi foto n.2).

Questo secondo percorso
si può utilizzare per ridiscendere dalla grotta al sentiero della Costa la
Monna.

Raggiunta la traccia di
sentiero si prosegue in lieve salita al di sopra del rimboschimento di pini che
caratterizza la parte bassa della montagna, fino a raggiungere, in altri 30
minuti, un ampio canalone roccioso, caratterizzato da immense placche rocciose
coricate tra cui si snoda il sentiero, denominato “canale diretto alla vetta”
(359470 E – 4741669 N; 1735 m.)  in
quanto percorso da una via invernale che raggiunge la cima del Monte Vettore.

In questo tratto il
sentiero si snoda su terreno molto ripido e insidioso per gli accumuli di frana
formatisi dopo il terremoto dell’Ottobre 2016.

Si esce dal canale e si
traversa un ampio prato in forte pendenza 
con vista sulla Piramide fino a raggiungere, sopra al sentiero, un
caratteristico masso isolato che funge da riparo per una pianta (foto n.6).

Oltrepassato  il masso, si prosegue fino a raggiungere un
piccolo pino isolato.

Poco prima del pino (359601,5
E – 4741724,2 N; 1710 m.) si lascia il sentiero che prosegue per l’Aia della
Regina e si scende liberamente nel prato sottostante facendo molta attenzione.

Si devia dapprima verso
destra poi, in corrispondenza di alcune rocce, si devia verso sinistra per aggirare
il torrione che forma la grotta.

Quindi costeggiando il
torrione si raggiunge la grotta di cui si vede prima il tetto di rocce che la
forma (vedi foto n.4-5, 359667 E – 4741673 N; 1645 m.).

Questa grotta è più
ampia, profonda diversi metri e alta almeno sei, fornisce un ottimo riparo per
gli animali della zona.

Visitata la grotta si
risale faticosamente il pendio erboso disceso per ritornare sul soprastante
sentiero quindi o si prosegue verso l’Aia della Regina dove abbiamo costatato
elevate difficoltà e pericoli oggettivi per raggiungere la più grande cavità
della zona,  la Grotta delle Fate
(descritta nel mio secondo libro) per le numerose frane prodotte dal terremoto
dell’Ottobre 2016 (in questo tratto consigliata una corda e chiodi da roccia
per scendere verso la placconata dell’Aia della Regina) oppure si ritorna
indietro verso l’auto per lo stesso itinerario.

Ritorno: Si ripercorre il Sentiero della
Costa la Monna fino all’auto.

4– Il tratto finale del Sentiero della Costa la Monna compreso tra il Canale diretto alla Vetta e l’Aia della Regina ed il tracciato per raggiungere la seconda grotta esplorata.
5– Il particolare del Sentiero della Costa la Monna da dove si scende per raggiungere la seconda grotta esplorata
6– Il masso con alberello oltre il quale si scende per raggiungere la seconda grotta esplorata, il alto a sinistra la cima della Piramide.

7– Il torrione che forma la prima grotta esplorata.
8– L’ingresso della prima grotta esplorata.
9– L’ingresso della seconda grotta esplorata.
10– Le dimensioni dell’ingresso della seconda grotta esplorata.
11– Il paese di Pretare, o quel che ne rimane dopo il sisma dell’Ottobre 2016,  visto dall’interno della seconda grotta esplorata.
11– Due delle numerose grandi frane prodotte dal sisma dell’Ottobre 2016 nel versante Sud-est del Monte Vettore, sullo sfondo in alto la strada di Forca di Presta. 2

CURIOSITA’  BOTANICA.

Nel tratto di sentiero prima del  “Canale diretto alla Vetta”, su un ripido
pendio detritico ad una quota di circa 1700 metri, abbiamo ritrovato una rigogliosa
stazione (molto probabilmente la seconda) di una rarissima pianta dai
graziosissimi fiori rosa, la Ononis cristata Mill. subsp. apennina (Fabaceae).

La specie, endemica delle montagne di
Marche ed Abruzzo, era stata segnalata nel 1987 per il basso versante sud-est
del Monte Vettoretto, a circa 2 chilometri di distanza da questa stazione, ed
in seguito mai più ritrovata.

Pertanto la scoperta di questa
stazione conferma la presenza della specie nei Monti Sibillini.

GIANLUCA CARRADORINI, ANDREA CARRADORINI, STEFANO CIOCCHETTI.

21 giugno 2018

13– Il ripido pendio detritico prima del Canale Diretto alla Vetta, a destra, caratterizzato da grandi placche rocciose appoggiate, dove è stata ritrovata la Ononis cristata.
14- Il ripido pendio detritico prima del Canale Diretto alla Vetta dove è stata ritrovata la Ononis cristata, a sinistra sullo sfondo i Monti della Laga.
15

15- 16 – La graziosissima Ononis cristata Mill. subsp. apennina.

15